Diverse sedi
Venezia

DARC alla Biennale d'Architettura
dal 6/9/2006 al 10/11/2006

Segnalato da

Luciana Caramia




 
calendario eventi  :: 




6/9/2006

DARC alla Biennale d'Architettura

Diverse sedi, Venezia

La DARC - Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee e' presente a Venezia con la mostra “MAXXI cantiere d’autore - Workscape" che propone al pubblico della 10 Biennale di architettura alcune riflessioni legate al tema del cantiere, alla sua immagine e ai suoi significati nella cultura del progetto. La seconda esposizione: "Italia-Y-2026. Invito a Vema" privilegia la sperimentazione, sia nell’ambito del linguaggio architettonico che in quello delle tecnologie.


comunicato stampa

MAXXIcantiere d’autore. Workscape + Italia-Y-2026. Invito a Vema

MAXXIcantiere d’autore
Workscape

La DARC - Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee e' presente a Venezia con la mostra “MAXXI cantiere d’autore - Workscape" che propone al pubblico della 10 Biennale di architettura alcune riflessioni legate al tema del cantiere, alla sua immagine e ai suoi significati nella cultura del progetto. Per porre l’accento sui cantieri delle grandi opere pubbliche come momento rilevante, ma spesso trascurato, per la qualita' dell’architettura.

La mostra, curata da Margherita Guccione, direttore del MAXXI architettura della DARC e Mario Lupano, del Dipartimento delle arti visive, Universita' di Bologna in collaborazione con Ester Annunziata e Francesca Fabiani e' anche l’occasione per presentare al pubblico il cantiere del MAXXI attraverso immagini d’autore appositamente realizzate per le collezioni di architettura per illustrare le diverse fasi di attuazione della grande architettura disegnata da Zaha Hadid nel panorama romano.

La sequenza espositiva nel Padiglione Venezia e' costituita da due episodi che, utilizzando distinti linguaggi comunicativi, ruotano intorno ai temi della mostra.
Il cantiere come iconografia globale, il cantiere come crescita del museo e delle sue collezioni.

All’esterno del Padiglione Venezia, anticipera' la visione della mostra una installazione “il mandala del cantiere", intervento autoriale e segnaletico firmato da Italo Rota che, introducendo il tema del cantiere attraverso un intreccio di significati e di segni, ne sottolinea l’autonomia rispetto all’opera finita. L’installazione di Italo Rota fara' successivamente parte delle collezioni per il MAXXI architettura.

All’interno, la sezione “costruire il museo" presenta il cantiere del MAXXI attraverso le immagini dei fotografi insieme alla costruzione del museo di architettura e della sua collezione la cui prima opera e' appunto l’edificio firmato da Zaha Hadid. Gli autori coinvolti nel progetto sono Andrea Jemolo, Olivo Barbieri, Luciano Romano, Antonio Biasucci, Guido Guidi, Vittore Fossati, Raffaella Mariniello, Ramak Fazel, Giovanni Chiaramente, Moreno Gentili, Paola De Pietri. Le opere realizzate per la mostra andranno ad implementare il gia' consistente archivio di fotografia contemporanea delle collezioni del MAXXI architettura.

E infine, il “focus Nervi" presenta il cantiere nell’immagine dell’architettura moderna attraverso l’esempio dell’opera di Pier Luigi Nervi il cui archivio e' stato acquisito alle collezioni del MAXXI architettura.

La mostra sara' accompagnata da un catalogo edito dal titolo MAXXI CANTIERE D’AUTORE curato da Margherita Guccione per la collana Opera DARC diretta da Pio Baldi direttore generale della DARC.

Vernissage 7 settembre ore 17,30

Padiglione Venezia
Giardini della Biennale - Venezia


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Italia-Y-2026. Invito a Vema

Vema: Una Nuova citta' per la Biennale di Venezia

Una citta' ideale che snoda le sue strade verso il futuro dell’architettura italiana. Il suo nome e' Vema, perche' situata tra Verona e Mantova, nuova citta' possibile che mette alla prova il talento progettuale di venti giovani architetti e gruppi di architettura emergenti, chiamati a rappresentare il nostro Paese con una mostra dal titolo ‘Italia-y- 2026. Invito a Vema’, all’interno del Padiglione italiano della 10 Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2006.

Si tratta di una mostra che privilegia e favorisce la sperimentazione, sia nell’ambito del linguaggio architettonico che in quello delle tecnologie. Una scelta in controtendenza rispetto alle ultime nostre di architettura della Biennale che, spiega il curatore Franco Purini, “dopo le edizioni affidate a Vittorio Gregotti, Paolo Portoghesi, Aldo Rossi, e Francesco Dal Co, si sono configurate in modo sempre piu' accentuato, a partire da quella del 1996 diretta da Hans Hollein, come importanti rassegne di progetti redatti dai piu' celebri architetti del mondo. Scelta di interesse documentario e di indubbio carattere spettacolare che rinuncia pero' ad affrontare problematiche progettuali nuove".

I diversi progetti della nuova citta' saranno ospitati all’interno dello spazio solenne delle Tese delle Vergini dove, secondo l’allestimento curato da Purini assieme a Franco Puccetti e Valter Tronchin, sara' realizzato un panorama che conterra' immagini della citta' nuova e una sorta di grande romanzo popolare, ovvero una stratificata performance visiva che raccontera' vicende, volti ed edifici dell’architettura italiana del XX secolo.

In mostra plastici e un grande modello della citta' che sintetizza e propone una possibile ipotesi dell’Italia tra vent’anni, centenario dell’esordio del Gruppo 7, al quale si deve la nascita dell’architettura moderna italiana, un movimento che costituisce il riferimento ideale dell’intero programma espositivo.

Superare i confini nazionali e' l’intenzione esplicita della mostra, il cui titolo contiene il fattore “y" di una Italy “che suggerisce a livello subliminale l’amplificazione extranazionale del Paese e il trascendimento creativo dei propri confini" sottolinea Purini. La futuribile Vema e' attraversata infatti dal confine tra Lombardia e Veneto ed e' collocata in prossimita' del corridoio ferroviario Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo.

La pianta della citta', un rettangolo di 2260 per 3700 metri, che conta circa trentamila abitanti, incorpora tracce viarie ed edificazioni preesistenti che mettono alla prova al sua capacita' di integrare, reinterpretare e radicarsi nel territorio. Agli architetti invitati e' stato fornito uno schema insediativo redatto dal curatore insieme a Sebastiano Giannesini e Francesco Menegatti, quest’ultimo city manager dell’operazione.

Avatar, Pier Vittorio Aureli, Lorenzo Capobianco, Elastico spa +3, Giuseppe Fallacara, Santo Giunta, Iotti e Pavarani, Moreno- Laezza Livernai e Molteni, ma0, Antonella Mari, Masstudio, Stefano Milani, Modulo 4, Tommaso Montestiroli, OBR- Open Building Research, Gianfranco, Sanna Andrea Stipa, Studio Eu e Alberto Ulisse sono i giovani architetti chiamati a progettare Vema.

Tutti hanno gia' prodotto opere significative ma non hanno avuto sinora la possibilita' di misurarsi con un progetto complesso su un palcoscenico importante come quello della Biennale. Appartenenti alla generazione dell’Erasmus, a loro agio nella dimensione internazionale, cresciuti all’interno della rivoluzione digitale i progettisti di Vema hanno il compito di riproporre in termini nuovi quella organica, ma anche critica relazione tra citta' e architettura che e' l’elemento sul quale la cultura progettuale italiana ha costruito nel XX secolo la sua identita' teorica e linguistica.

La mostra segna inoltre il punto di partenza del Padiglione italiano della Biennale, istituzionalmente di competenza della DARC (Direzione Generale per l’Architettura e le Arti Contemporanee). Il Padiglione da quest’anno comincia la sua attivita' sotto la cura di Purini, la direzione di Pio Baldi coadiuvato da Margherita Guccione come responsabile per l’architettura. Nel suo lavoro Purini e' affiancato da Nicola Marzot Margherita Peterzan e Livio Sacchi, impegnati in un percorso difficile, ma anche pieno di sfide e motivi di riflessione.

Immagine: Ramak Fazel, MAXXI, aprile 2006, Courtesy DARC-MAXXI

Conferenza stampa 7 settembre - Ore 14.30
Teatro alle Tese - Arsenale

Vernissage 8 settembre - Ore 11.00

Padiglione Italiano
Tese delle Vergini - Venezia

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