Con il progetto L’isola l'artista ha voluto interrogare il carattere, la differenza specifica del luogo isola per elaborarne un tema artistico. Questa operazione ermeneutica bussa alle porte della natura e della storia.
L’isola
Con il progetto L’isola che vuoi Savina Tarsitano ha voluto interrogare il carattere, la differentia specifica del luogo isola per elaborarne un tema artistico. Questa operazione ermeneutica bussa alle porte della natura e della storia.
I soggiorni sull’isola di Suomenlinna in Finlandia, di Frioul in Francia e a Bogliasco in Liguria sono stati insieme fase di sperimentazione empirica e momento di elaborazione creativa. Arrivava corredata di uno studio sulla teoria del caos che aveva determinato un nuovo modo di guardare la natura, con l’idea che la strategia dello sguardo facendosi carico del diaframma delle teorie scientifiche determinasse uno spazio inedito per le immagini. L’opera registra la visione irreversibile dei luoghi tra la matematica e il paesaggio.
A Suomenlinna, la prima isola su cui ha soggiornato percepiva la natura come acqua e quindi gli hanno interessato i passaggi di stato di questa da liquido a gassoso a solido che vedevo come campiture fluide su cui la luce suggeriva interventi cromatici a macchie tensive.
A Frioul invece viveva i monumenti emotivamente anche per il fatto che la residenza che la ospitava era stato un ospedale per i malati di malaria. La memoria dell’isola atrofizzandosi nel suo lazzaretto le ha sottratto definitivamente lo statuto di luogo con suoi temi collettivi ( i temi collettivi sono monumenti che celebrano le identita' collettive dei luoghi ). Su quest’isola ha prodotto lavori fortemente materici, segnati da una visione “sostitutiva" delle tracce monumentali.
Il successivo soggiorno a Bogliasco, che non e' un’isola ma una localita' costiera, ha segnato definitivamente la percezione degli stati fortemente caotici dietro la natura, ma anche dietro la memoria dei luoghi insita nei monumenti. Nasce qui la serie delle “Ombre", fotografie che sintetizzano il rapporto tra il suo occhio, il mezzo espressivo e i soggetti ( natura e monumenti ). L’ipotesi era di catturare contesti marcati da presenze potenziali. In quei lavori, infatti, cattura l’ombra delle figure in uno spazio definito dalle misure delle sagome lavorando sull’idea che i luoghi non possono essere guardati se non proiettando su di essi una pre-conoscenza.
Sull’isola di Martinica e' giunta con l’idea di indagare le possibilita' espressive all’incrocio tra la ritualita' dei monumenti e il rito dell’arte. Questa esperienza ha aperto le porte alla nascita delle installazioni, dove tentera' di parlare del passato attraverso la bellezza del “caos" per mezzo del linguaggio contemporaneo. L’istallazione sara' ospitata nella splendida “Purgerie" del centro d’arte dei Carabi, Domaine Fond Saint-Jacques, dove i materiali naturali, la sabbia provenienti dalle spiagge caraibiche e dall’atalntico, le pietre della foresta tropicale, la natura, daranno vita all’istallazione: “Hommage a' Fond Saint-Jacques", una voce agli schiavi, un matrimonio con l’architettura.
La prossima isola sara' la Groenlandia, dove intende sviluppare il progetto sul tema delle isole, anche alla luce delle acquisizioni che le precedenti esperienze hanno permesso
La mostra si svolge contemporaneamente in due isole:
1)Martinica:
Centre des cultures et des arts de la Caraibe
Domaine de Fond Saint-Jacques
11 rue du Pave'
Quartier Saint-Jacques
97230 Sainte-Marie
Martinique
2)Suomenlinna:
Galleria Augusta
Suomenlinna B28
FIN-00190 Helsinki