Stag Party. I piccoli dipinti dell'artista canadese riportano alla mente la vivacita' della pittura Fauve, ma i suoi violenti accostamenti cromatici e l'intensita' timbrica danno vita in questi lavori a una sorta di carnevale macabro, dove sfilano uno dopo l’altro uomini, animali e creature ambigue.
Stag Party
La Galleria Glance e' lieta di presentare la prima personale italiana di Andre' Ethier.
Un uomo dal volto sgraziato ci fissa accovacciato sotto un cespuglio, indossando degli slip femminili mezzi calati; una donna con due corna di cervo compare su uno sfondo psichedelico, raffigurata con pennellate che ricordano certa pittura aborigena; un fauno giace in una posa provocante su un letto di selci, avvolto dalla notte. I piccoli dipinti del canadese Andre' Ethier riportano alla mente la vivacita' della pittura Fauve, ma i violenti accostamenti cromatici e l’intensita' timbrica che conferivano alle opere di Matisse un senso di inattaccabile serenita' danno vita in questi lavori a una sorta di carnevale macabro, dove sfilano uno dopo l’altro uomini, animali e creature ambigue, in cui l’identita' di genere e di specie si dissolve in una visione pansessuale dell’esistenza. Un senso primitivista che ricorda i testi utopici di David Henry Thoreau e che traspare anche nelle pennellate vigorose, nel quasi totale annullamento prospettico, nel carattere di “maschera" esibito dai soggetti rappresentati. Raramente compare qualche paesaggio, che conserva comunque un carattere bizzarro, come la montagna che sembra un ventre, con le sue viscere color cremisi, o come certi arcobaleni nel cuore della notte. Fin dai suoi esordi l’artista ha lavorato soprattutto a una ritrattistica dal carattere fantastico, capace di ispirarsi tanto alla storia dell’arte quanto alla cultura di massa, ad esempio al cinema horror. In una serie di lavori recenti ha presentato una galleria di zombie abbigliati da hippies o da ufficiali delle SS, scheletri e spaventapasseri animati. Sono lavori che riportano in mente le danze macabre medievali, il Trionfo della Morte di Hieronymus Bosch, i Morti viventi di Gorge A. Romero e che sembrano voler sottolineare l’egemonia della Morte nei confronti dell’ideologia, dei progetti di modernita' e progresso, dell’ ansia produttivista e consumista, di ogni velleitaria distinzione tra gli individui. Quella di Andre' Ethier e' una pittura che ci mostra l’uomo nella sua pura carnalita', come corpo livido e senza anima. L’alone necrofilo, l’attitudine antinaturalistica -espressa soprattutto da una esuberante tavolozza cromatica- e al tempo stesso la profonda fusione dell’uomo con la natura conferiscono alla pittura di Andre' Ethier una carica tremendamente sovversiva. In uno dei dipinti in mostra, una donna davvero brutta, ma con indosso una abito vezzoso ritratto con particolare grazia, pensa tra se e se' “Se questo non e' incredibile, allora non so proprio che significhi la parola incredibile". Di fronte all’universo fantasmagorico che prende vita in questi scintillanti lavori a olio non si puo' che essere d’accordo.
Luca Vona
Inaugurazione 2 Settembre ore 19.00-20.30
Galleria Glance
Via San Francesco da Paola 48/E 10123 Torino
Orario: martedi'-sabato 15.30-19.30 o su appuntamento