D.G. e Clothes Project. "Sono incazzato nero e tutto questo non lo voglio piu'". Perche'? Lo saremo forse anche noi dopo la sua performance? La ricerca dell'artista si basa sulla Politica del sentimento, e' la sintesi della metropoli urlante, eccessiva, fatta di territori caotici, storie impregnate di vita e culture che convergono. A cura di Andrea Lissoni.
D.G. - Clothes Project
Sono incazzato nero e tutto questo non lo voglio piu'
A cura di Andrea Lissoni
Perche' Daniel Gonzalez e' incazzato nero? Lo saremo forse anche noi dopo la sua performance? Ma, soprattutto, chi diavolo e' Daniel Gonzalez? Cresciuto in un cinema di Buenos Aires cibandosi di b-movies italiani e pizze notturne a cura del nonno proiezionista, D.G. nei primi anni ’80 (ai tempi del regime), studia da chimico. Ma non ce la fa a trattenersi. E cosi', come fashion designer, fonda Pisquit Sunwear, linea ad edizione limitata con tre negozi fra Buenos Aires e Mar de la Plata e un'indimenticabile sfilata di transessuali in cementificio. Questo senza smettere di fare surf, andare a scuola in jeep Willys, giocare a tennis da professionista, occuparsi dello styling dei Sumo - leggendaria band punk-reggae argentina - e divorare Nesquik.
E' poi la nave da crociera Eugenia C. che, sbarcandolo a Genova, lo porta a proseguire il suo lavoro di stilista in Italia, organizzare performance e baccanali al Gilda di Roma in pieni tempi d’oro, stabilire il suo studio a Roseto Capospulico in Calabria e meditare come non smettere mai di dinamitare i cliche' biografici dell’artista visivo. I suoi, evidentemente. Decidendo di ricomparire quindi presto come Crossoutproject a Berlino, funambolico promoter di feste, di eventi e di visual in club punk. Nasce pero' nel frattempo anche Clothes Project e la necessita' di far incontrare energie performative al limite, e la sfavillante sensibilita' visiva e' sempre piu' forte.
Apparentemente cross cultural jammer inquieto, in realta' semplicemente artista visivo senza freni, Daniel Gonzalez lavora instancabilmente a nuove collezioni di pezzi unici che presenta attraverso performance radicali ed eccentriche. Sono azioni che squattano per un quarto d’ora le convenzioni sociali, politiche e di potere degli spazi, restituendo loro energia comportamentale e visiva pura.
Certo, detto cosi' forse non si capisce granche'. Possiamo aggiungere che le collezioni nascono ispirandosi direttamente ad un luogo e alle sue tensioni. Che sono frutto di disassemblaggi continui e di misture multiple. Che ogni performance mette in gioco il pubblico attraverso le sollecitazioni piu' disparate, non ultimi gli stereotipi del sistema della moda e i suoi valori: dalla bellezza alla distanza, dal controllo alla corretta comunicazione. Che tanto quanto i “banner" non sono pubblicita' ma in realta' opere, i vestiti non sono moda ma incredibili immagini indossabili.
Che la citta' e i suoi odori, le sue visioni, il suo delirio, impregnano ogni performance e DANIEL GONZALEZ/D.G.-Clothes Project stessi.
Che sono incazzato nero e tutto questo non lo voglio piu'.
Che, alla fine, finiranno per urlarlo tutti.
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DANIEL GONZALEZ / D.G. - Clothes Project
Buenos Aires 1963, vive e lavora in Berlino. Studia chimica e fashion design in Argentina.
La ricerca di Daniel Gonzalez / D.G. si basa sulla Politica del sentimento, e' la sintesi della metropoli urlante, eccessiva, rumorosa fatta da territori caotici, storie impregnate di vita e culture che convergono. Un viaggio attraverso il desiderio e le categorie creando legami sinergici con la musica e la cultura video.
Ogni progetto e' un diario di strani e infaticabili incontri, passioni ed energie interiori, riferimenti personali tensioni collettive. lottare per i sogni come segno di indipendenza. Le sue performance D.G. - Clothes Project sono azioni che militarizzano lo spazio e la citta' con energia ed eclettismo estetico.
Ad ogni show, viene realizzata una collezione di abiti in copia unica, banners-paintings cuciti e postcards come meta-pubblicita' dell’evento. Nel 1982 crea Pisquit Sunwear una linea di abbigliamento provocatoria a edizione limitata; realizza la prima sfilata-show in una fabbrica di cemento e utilizza transessuali come modelle.
Inaugurazione: venerdi' 22 settembre, ore 19:30
Viafarini
Via Farini, 35 - Milano
Orario: dal martedi' al sabato dalle 15 alle 19