Sono presentate 10 tele del maestro dell'astrattismo che coprono la maggior parte dell'arco temporale della sua attivita' e che rappresentano le principali fasi del suo lavoro. Dai celeberrimi 'Spazi totali' degli anni '50, fino alle 'Meditazioni' dell'ultimo periodo, passando per il raro 'Il mare blu' del 1978, per la ricerca di 'Un incontro' e per il periodo dei 'Satanici'.
Opere
In collaborazione con l’Archivio Mario Nigro, la galleria Dep Art presenta la
seconda mostra nella nuova sede: “Opere di Mario Nigro".
Saranno presentate dieci tele del maestro dell’astrattismo, che coprono la maggior
parte dell’arco temporale di attivita' di Nigro, e che rappresentano le principali
fasi del lavoro dell’artista. Dai celeberrimi Spazi totali degli anni cinquanta,
fino alle Meditazioni dell’ultimo periodo, passando per il raro Il mare blu del
1978, per la ricerca di Un incontro e per il periodo dei Satanici.
La mostra si colloca in un momento di grande interesse per l’opera di Nigro: dopo
l’antologica presso la Fondazione Guggenheim di Venezia, e' in preparazione il
catalogo generale a cura dell’Archivio Mario Nigro, sotto la supervisione di Germano
Celant.
In occasione dell’esposizione sara' pubblicato un catalogo di 48 pagine interamente a
colori, con testi critici Stefano Castelli e Piero Boccuzzi.
In cosa risiede il fascino che proviamo oggi davanti a una tela di Mario Nigro? E,
dunque, in cosa consiste la sua attualita'?
L’astrattismo di Nigro supera la prova del passaggio dal moderno al postmoderno,
restando attuale. Oggi dall’astrattismo abbiamo bisogno di una lettura critica
dell’utilizzo contemporaneo degli spazi e della geometria, che provoca in noi una
sensazione di mancanza e perdita di senso, e che risulta votato esclusivamente a un
funzionalismo alienante. Ebbene, come i matematici cercavano la quadratura del
cerchio, Mario Nigro cerca e trova, al pari e piu' di altri pur benemeriti
astrattisti italiani, la “forma funzionale", o la “funzionalita' della forma".
Nigro utilizza la struttura al fine di potersi esprimere attraverso una geometria
che e' griglia di conoscenza e ‘sostegno’ umanistico rigoroso ed etico. Confluiscono
nelle tele di Nigro sia il movimento proprio della musica che l’impegno politico;
quest’ultimo da' la spinta per la creazione di una struttura conoscitiva del reale.
“Il mio non e' un mondo di pessimismo ma e' tuttavia una constatazione di lotta" -dice
lo stesso Nigro.
(dal testo in catalogo di Stefano Castelli)
Galleria Dep Art
via Giuriati, 9 - Milano