Galleria Contemporaneo
Mestre (VE)
piazzetta Olivotti, 2 (via Piave)
041 952010 FAX 041 952010
WEB
Attila Csorgo
dal 14/9/2006 al 27/10/2006
Dal martedi' al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.

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Attila Csorgo



 
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14/9/2006

Attila Csorgo

Galleria Contemporaneo, Mestre (VE)

Uno sguardo su una ricerca artistica nella quale si fondono aspetti cardinali della modernita' (a percezione e la rappresentazione) con l’invenzione di dispositivi atti a coniugare e a reinterpretare quegli aspetti medesimi.


comunicato stampa

Le macchinerie

E' un’occasione espositiva assai rara quella con cui riapre venerdi' 15 settembre, alle ore 18.00, la Galleria Contemporaneo: una personale dell’artista ungherese Attila Csorgo (Budapest, 1965) organizzata in collaborazione con la Galerija Gregor Podnar di Lubiana. Assai rara perche' si tratta della prima personale in Italia che permette uno sguardo esaustivo su una complessa e particolarissima ricerca artistica nella quale si fondono aspetti cardinali della modernita' (la geometria, la percezione, la rappresentazione) con l’invenzione di dispositivi atti a coniugare e a reinterpretare quegli aspetti medesimi.

Attila Csorgo e' un esempio di artista-inventore che letteralmente crea nuove ‘macchinerie’ grazie alle quali, ad esempio, si puo' vedere come un icosaedro si componga dalla scomposizione e ricomposizione di un tetraedro, di un cubo e di un octaedro. Platonic love, questo il titolo del lavoro, e' una ‘macchineria’ che anima le forme solide della geometria classica, le trasforma in un lieve e complesso gioco combinatorio fatto di precisione e ironia, nel quale si fondono elementi ‘iperuranici’ con abilissime soluzioni meccaniche, a bassa tecnologia, che ci parlano allo stesso tempo della condizione materiale di un paese prima della caduta del muro di Berlino, e di una odierna posizione artistica (non solo individuale) nella quale si reagisce in controtendenza alla pervasivita' ubiquitaria delle soluzioni ad alta tecnologia.

In Spherical Vortex e in Hemisphere, il movimento continuo di una piccolissima lampadina impressiona il negativo fotografico tracciando una figura geometrica fatta di luce, in diverse varianti di completezza. Forse e' proprio la trasformazione, cioe' il punto in cui una forma si genera e muta in un’altra, quel che preme all’artista ungherese, e il modo attraverso cui l’arte puo' ‘catturare’ questo momento, riproponendo la continuita', senza interruzioni, del movimento di trasformazione. In questo senso uno degli aspetti piu' originali del lavoro di Csorgo e' certamente l’invenzione di nuovi apparati fotografici in grado di rendere la situazione nel quale viviamo, rappresentando l’intera semisfera nella quale siamo immersi, oppure ricostruendola mediante una restituzione continua, a spirale, simile a quanto potrebbe avvenire con una cartografia ‘a buccia di arancia’: How to construct an orange? In sostanza Attila Csorgo muove dai paradossi della geometria: “Cio' che all’inizio mi interessava era la incompatibilita' a priori fra due sistemi che sembravano in relazione: le geometria piana e la geometria solida". Da cui la difficolta', ben conosciuta dai cartografi, di tradurre una sfera nel piano. E di tradurre viceversa un piano in una sfera, come egli prova a concretizzare mediante una serie di imperfette quanto affascinanti ‘approssimazioni’ alla forma perfetta per eccellenza.

Peeled City, fra volume e superficie, concretizzato nella sua problematicita', si traduce anche nel tentativo di ‘sbucciare’ letteralmente la forma degli edifici urbani, trasformandoli in forme piane continue in grado di mostrare come i progetti sviluppati bidimensionalmente per la costruzione di un edificio, divergano molto dalla superficie di quel medesimo edificio, una volta sia stato attivato il processo inverso: cioe' ritornando dal volume compiuto alla superficie piana. Si tratta di una serie di lavori, (Peeled City) che mostrano con efficacia i paradossi - il processo di trasformazione interpretato nella sua reversibilita' - a cui l’artista cerca di dare forma concreta. Fra le partecipazioni internazionali di Csorgo vanno almeno ricordate la Biennale veneziana del 1999 (Padiglione ungherese), la Biennale di Istanbul del 2003 e la recentissima 'Und es bewegt sich doch..." a Bochum (fino al 3 settembre).

Galleria Contemporaneo
Piazzetta Olivotti 2 - Mestre (VE)
Orario: Dal martedi' al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.

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