L’Ombra nella Mano. Il viaggio delle Forme. L'esposizione ripercorre gli ultimi dieci anni di produzione dell'artista. Lamas riscopre un’iconografia legata a un mondo ancestrale visto come territorio antropologico comune da valorizzare. A cura di Donald Kuspit.
L’Ombra nella Mano. Il viaggio delle Forme
a cura di Donald Kuspit
Un viaggio tra sogno e realta', a meta' tra Spagna e Italia, vede come protagonista l'artista galiziana Menchu Lamas.
Il 14 settembre 2006 si inaugura a Milano L’Ombra nella Mano. Il viaggio delle Forme - La Sombra en la Mano. El Viaje de las Formas, una mostra prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con il CGAC (Centro Galego de Arte Contempora'nea) e con l’Instituto Cervantes di Milano.
L'esposizione a cura di Donald Kuspit ripercorre gli ultimi dieci anni di produzione di Menchu Lamas, attiva sulla scena artistica spagnola e internazionale sin dagli inizi degli anni Ottanta, quando inizia a riscuotere i suoi primi successi.
Menchu Lamas riscopre un’iconografia legata a un mondo ancestrale visto come territorio antropologico comune da valorizzare. Questo approccio e' un modo per costruire un immaginario diverso da quello stereotipato e univoco dei media. Le opere in mostra sono incentrate sul tema del sogno, evidenziano il desiderio di indagare un mondo onirico per allargare i confini della propria fantasia, senza sfuggire alla quotidianita'. L'artista nei suoi dipinti crea uno straordinario ed equilibrato connubio tra razionalita' e inconscio, tra fantasia e realta', riuscendo a mantenere intatte le caratteristiche peculiari di entrambe le sfere d'azione.
Menchu Lamas aggiunge apparizioni del corpo umano che si esprimono in silhouette scure, immagini stilizzate usate soprattutto in negativo; alcune volte il rimando al corpo viene evocato esplicitamente tramite mani o piedi come dimostra Territorio da cor del 2002. Nel tempo la presenza del corpo e' stata sentita dall’artista come troppo invadente, come un elemento di distrazione: ecco dunque che si affiancano alle immagini labirinti, figure geometriche, muri, croci e reticolati che diventano simboli astratti del pensiero e della presenza umana.
In mostra una ventina di significative opere di grande formato:: l'altezza oscilla dai 2 ai 2,5 metri e le opere si impongono con un suggestivo accostamento di colori, che abbina i rossi ai gialli, i blu ai rosa, i verdi agli arancioni, come nel caso di Sono tachado e di Espiral do sono, entrambi del 2001.
In contemporanea le opere dell'artista sono presentate al Museo di Santiago, dove un video consente ai visitatori di vedere la mostra di Milano; allo stesso modo, nelle sale della Galleria Gruppo Credito Valtellinese e' proiettato un filmato per ammirare l'esposizione spagnola.
La mostra e' accompagnata da un catalogo edito dal CGAC (Centro Galego de Arte Contempora'nea), in collaborazione con l'Instituto Cervantes e la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con testi critici di Donald Kuspit e Roberto Pinto.
Cenni biografici
Menchu Lamas nasce a Vigo, in Spagna, il 16 luglio 1954. Dopo aver trascorso alcuni anni in Venezuela, nel 1963 torna in Galizia e nel 1975 si trasferisce a Madrid con l’intenzione di studiare fotografia. Sono anni di vivace attivita' con il gruppo interdisciplinare “Colectivo da Imaxe" e del fortuito incontro con un nucleo di universitari galiziani, fondatori della rivista LOIA. E’ la mostra “Princesa 76" a dare la prima possibilita' a Menchu Lamas di esporre i propri lavori.
Nel 1979 torna in Galizia e sposa a Vigo Anto'n Patino. Il 1980 ha per la carriera artistica di Menchu Lamas un’importanza decisiva: le strette relazioni con A'nxel Huete, Guillermo Monroy e Anto'n Patino danno vita a un ambiente di scambio e di dialogo che produce un’effervescenza creativa senza precedenti che portera' alla realizzazione della mostra “Atlantica 80".
Tra il 1982 ed il 1985 il lavoro di Menchu Lamas ottiene un riconoscimento sempre maggiore: presenta la sua prima mostra individuale alla Galeria Buades di Madrid e partecipa all’esposizione “26 pittori/13 critici", organizzata dalla Fundaciόn Caixa de Pensiόns. Nel 1983 nasce il figlio Lois. Da questo momento in poi diventa una presenza costante nelle piu' rinomate mostre collettive di arte spagnola di tutto il decennio, sia a livello nazionale che a livello internazionale, in tutta Europa. Nel 1985 espone alla XVIII Biennale di Sao Paulo e nello stesso anno approda oltreoceano con la partecipazione ad alcune mostre a New York e Boston. Nel 1990 nasce la figlia Cora e dalla meta' degli anni Novanta ad oggi Menchu Lamas presenta diverse mostre personali in Europa e lavora ad edizioni di opere grafiche originali per l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Le sue opere si trovano in importanti collezioni museali quali: Fundaciόn Caixa de Pensiόns, Barcelona; Exxon Corporation, New York; Museo de Arte Contempora'neo M.A.C.B.A., Barcelona; Nuseo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid.
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta, 59 - Milano