Ufficio stampa Peliti Associati
72 ore a Roma. Dalla Collezione Peliti. Il fotografo che piu' di altri ha esaltato la forza dell’immagine femminile, fa scivolare lo sguardo sull’alternarsi dei volumi, le strade, le piazze, le scalinate. Le parti del corpo sono i frammenti di marmo bianco sull’Appia Antica, le oscurita' profonde delle sculture barocche, il nero delle notti romane.
72 ore a Roma. Nella Collezione Peliti
Si inaugura il 21 settembre 2006 presso lo spazio dello “Shenker Culture Club" di Firenze la mostra fotografica “Helmut Newton - 72 ore a Roma", organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Firenze.
All’interno del nuovo spazio Shenker, nella splendida cornice di Piazza della Signoria, sono esposte le fotografie che Newton ha realizzato durante un breve soggiorno romano nella primavera del 1998.
La mostra e' presentata da The Shenker Institutes of English, un network di scuole altamente specializzate nell’insegnamento della lingua inglese, all’interno dello “Shenker Culture Club": un contenitore d’idee nato per favorire la conoscenza della lingua e della cultura inglese attraverso incontri d’arte, musica, letteratura, teatro, cinema, testimonianza del suo impegno concreto nella cultura e nella responsabilita' sociale d’impresa.
Un breve soggiorno romano su invito di Peliti Associati, durante il quale Newton ha registrato i suoi veloci appunti di viaggio: La Roma di Newton e' qui: il fotografo che piu' di altri ha esaltato la forza dell’immagine femminile, fa scivolare lo sguardo sull’alternarsi dei volumi, le strade, le piazze, le scalinate infinite come su un corpo di donna. Le parti del corpo sono i frammenti di marmo bianco sull’Appia Antica, le oscurita' profonde delle sculture barocche, il nero delle notti romane.
Nella mostra72 ore a Roma c’e' la Roma da cartolina, ma c’e' anche un senso d’inquietudine. L’atmosfera e' quella del Gran Tour. Iniziatico, ma nostalgico, diviso tra il desiderio di una visione nuova e il piacere sottile, intimo di ritornare sui propri passi. Un viaggio tra il giorno e la notte, tra la luce che illumina il candore del marmo, nell’abbandono romantico delle rovine, e l’oscurita' che protegge lo sguardo, velandolo di malinconia.
Le cassette abbandonate a campo de’ Fiori, il vecchio zoo di Villa Borghese e piu' ancora quella Roma notturna e abitata da persone che guardano senza guardare - astanti disinteressati, chi persino addormentato su una panca - rivelano la sensibilita' straordinaria e a tutto tondo di un artista spesso troppo identificato con immaginari sofisticati e patinati.
“La Roma di Helmut e' un luogo silenzioso, magico forse, forse misterioso, un luogo oscuro, abitato da fantasmi senza voce e da viventi, per Helmut, perplessi, la cui vita e' sconosciuta a noi e a se stessi" scrive Ettore Sottsass nella postfazione del volume, edito da Peliti Associati, che accompagna la mostra.
“72 ore e la maggior parte di questo tempo la mia macchina fotografica e' stata puntata verso la notte romana e quando ho fotografato di giorno ho cercato di trasformare il giorno in notte. Le mie stampe erano cariche di neri e il filtro rosso non ha mai lasciato il mio obiettivo. Mi piace lavorare veloce assorbendo immagine dopo immagine. Negli anni ’60 e ’70 ha fatto molti viaggi a Roma: ero giovane allora. Avevo bisogno di poco sonno. Lavoravo giorno e notte fotografando le collezioni di Alta Moda per Vogue Italia, Uomo Vogue e Linea Italiana. Era un periodo eccitante per un fotografo di moda ed io ero sotto l’influenza dei grandi maestri italiani, Antonioni e Fellini; da Antonioni ho preso le strade e gli edifici dei sobborghi romani, la luce, la fantastica qualita' del bianco e nero da Fellini i paparazzi, le semplici spiagge di Ostia, la bruciante luce dei flash nel mezzo della notte. Stavo al Caffe' Greco con il re dei paparazzi che mi mostrava la sua macchina fotografica spia costruita in un pacchetto di sigarette che appoggio' sul banco dove bevemmo i nostri caffe' e da dove lui rubo' un’istantanea di un politico coinvolto in qualche grosso scandalo del giorno. Ero ipnotizzato dal romanticismo di Roma e dall’esserne parte. La citta' aveva l’abitudine di essere piena di fotografi e di modelle arrivati da tutto il mondo, ci conoscevamo tutti e quando non lavoravamo stavamo fuori fino a tardi a cena in Via Veneto, e piu' tardi ancora andavamo al “Number One" e al mattino ricominciavamo tutto di nuovo da capo. Ricordo che nell’estate del ’71 il mio assistente mi disse, mentre stavamo facendo i bagagli per tornare a Parigi: “Helmut, sai quanto abbiamo dormito questa settimana? 26 ore!" (dal testo introduttivo di Helmut Newton al volume 72 ore a Roma)
Organizzazione: Ombretta Orlandini - ombretta.orlandini@shenker.com
Il volume Helmut Newton - 72 ore a Roma e' edito da Peliti Associati
Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa Peliti Associati Milano - Tel 02.20480015
Federica Marini - federica.marini@peliti.it
Vittoria Castagna - vittoria.castagna@peliti.it
Inaugurazione: 21 settembre 2006 alle ore 18.30
Shenker Culture Club
Piazza della Signoria 4/A - Firenze
Orario: Dal lunedi' al venerdi' dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
e il sabato dalle 11.00 alle 13.00