Museo di Fotografia Contemporanea
Cinisello Balsamo (MI)
via Frova, 10 (Villa Ghirlanda)
02 6605661 FAX 02 6181201
WEB
Alterazioni
dal 6/10/2006 al 3/2/2007
martedi' a domenica 10-19, giovedi' 10-23. Chiuso lunedi'

Segnalato da

Alessandra Pozzi




 
calendario eventi  :: 




6/10/2006

Alterazioni

Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo (MI)

Una mostra dedicata al tema della trasformazione della fotografia da analogica a digitale. Esposte circa 100 opere fotografiche, video e installazioni dagli anni '70 a oggi di 20 artisti italiani e stranieri che lavorano sulla materia della fotografia, esplorandola in profondita'. Lavori di Barbara Chiarini, Mario Cresci, Bruno di Bello, Joan Fontcuberta, Jean Louis Garnell, Mimmo Jodice, Bogdan Konopka, Ugo Mulas, Thomas Ruff, Silvio Wolf... a Cura di Roberta Valtorta.


comunicato stampa

Le materie della fotografia tra analogico e digitale

A cura di Roberta Valtorta

Il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello inaugura sabato 7 ottobre la mostra Alterazioni. Le materie della fotografia tra analogico e digitale, dedicata al tema della trasformazione della fotografia da analogica a digitale: ai suoi mutamenti tecnologici e di conseguenza ai suoi cambiamenti di carattere concettuale.

La mostra presenta circa 100 opere fotografiche, video e installazioni dagli anni Settanta a oggi di 20 artisti italiani e stranieri che lavorano sulla materia della fotografia, esplorandola in profondita' sia sul versante dell’immagine analogica che su quello del digitale, tra permanenza e disgregazione.

Parallelamente alle opere la riflessione sui temi della trasformazione, della sparizione, della precarieta' della materia, del restauro, dell’evoluzione delle tecnologie e' completata in catalogo da numerosi contributi critici, storici e filosofici da parte di autorevoli autori studiosi italiani e internazionali.

La mostra ha inizio nell'atrio di ingresso del museo, che ospita un'opera interattiva dell'artista canadese Max Dean dal titolo As Yet Untitled (1992-95), gia' presente alla 49a Biennale d'Arte di Venezia e ora ripresentata al pubblico del museo.

L'opera pone sotto i nostri occhi l’azione distruttrice della tecnologia nei riguardi dell’immagine fotografica e della memoria che ad essa si collega.

Un robot pesca da uno schedario una fotografia alla volta e la sottopone all’attenzione dell’osservatore. Questi con un gesto delle mani puo' decidere di conservarla, salvarla, oppure, se non dira' alt compiendo quel gesto, puo' lasciare che il robot la distrugga ponendola in un tritadocumenti.

Il problema della memoria, uno dei fondamenti di ogni riflessione sulla fotografia, il tema dell’archivio, la questione della scelta se conservare o eliminare dati, informazioni, immagini, e dunque cultura, ricordi, affetti - tutti questi aspetti della storia e della vita sono messi alla prova dall’azione automatica e inesorabile di un essere tecnologico quale e' il robot.

Un nuovo tema ha “colpito" la fotografia contemporanea: la necessita' di ridefinirla come oggetto visto dal punto di vista delle qualita' materiche e come oggetto visto dal punto di vista teorico. La fotografia ha maturato una complessita' che le e' valsa lo statuto di bene culturale e di opera d’arte, e come tale e' presente sia nelle collezioni pubbliche che private. Oggi vive dunque un momento molto significativo ed e' spesso protagonista di eventi, rassegne, importanti appuntamenti internazionali. Per una coincidenza di tipo storico, questa salto culturale avviene proprio nel momento in cui la fotografia affronta una crisi importante che le sta repentinamente facendo mutare identita'.

Dentro il corpo della fotografia, il passaggio da arte meccanica con residue implicazioni di tipo manuale-artigianale, ad arte precipuamente meccanica basata su specifiche specialita' di carattere fisico-chimico, ad arte tecnologica che tende a risolversi completamente nella produzione industriale, si e' svolto molto celermente, nell’arco di meno di duecento anni. Si tratta del periodo storico nel quale la civilta' industriale, della quale la fotografia e' figlia, ha compiuto il suo sviluppo per volgere in civilta' post-industriale. E’ dunque nata l’immagine digitale, e insieme al mutamento tecnologico la fotografia vive grandi trasformazioni di carattere concettuale. Inoltre essa agisce su una piattaforma multimediale sulla quale si muovono molte arti e che genera produzioni molto varie, con notevole perdita di specificita' dei singoli medium: uno strumento di lavoro e di progettazione unico, il computer, allinea le diverse procedure di invenzione visiva.

In questo processo anche le materie della fotografia si trasformano. Da un lato la natura chimico-fisica della fotografia analogica, fondata su materiali e procedure storicamente consolidate che danno luogo a opere di preciso valore fisico e materico; dall’altro le procedure per la produzione dell’immagine digitale, piu' precaria, camaleontica, mutevole nei supporti, nelle dimensioni, nei processi di realizzazione, pronta a nascere e a rinascere in forma diversa, proiettata verso la virtualita'.

Il progetto pone a confronto questi due modi di essere della fotografia, presentando opere dagli anni Settanta a oggi. Da un lato opere realizzate con procedure analogiche, e in particolare opere che mettono in evidenza la fisicita' e la caducita' della materia fotografica; dall’altro opere che sottolineano le caratteristiche delle materie del digitale. Se osserviamo la fotografia contemporanea, infatti, vediamo che lo stesso atteggiamento di “verifica" (usando qui il termine scelto da Ugo Mulas per la sua famosa ricerca) dei materiali e degli strumenti della fotografia analogica tipico del periodo anni Sessanta-Settanta (anche primi anni Ottanta) si ritrova in molte ricerche degli anni Novanta e primi anni Duemila specificamente rivolte alle caratteristiche dell’immagine digitale. Si puo' allora forse ipotizzare che l’atteggiamento autoriflessivo, analitico, che gli artisti avevano allora nei riguardi della fotografia, dei suoi concetti, della sua matericita' e fisicita', sia nuovamente scelto dagli artisti oggi, che le stesse “misurazioni" vengano compiute dagli artisti contemporanei sulla nuova grammatica e sulla nuova consistenza/labilita' dell’immagine digitale.

Artisti presenti in mostra:
Enrico Cattaneo, Barbara Chiarini, Gianni Comunale, Mario Cresci, Max Dean, Bruno di Bello, Nichola Feldman Kiss, Joan Fontcuberta, Massimiliano Foscati, Jean Louis Garnell, Paolo Gioli, Mimmo Jodice, Bogdan Konopka, Ugo Mulas, Andreas Muller Pohle, Eric Rondepierre, Thomas Ruff, Marialba Russo, Silvio Wolf, Natale Zoppis.

Catalogo pubblicato da Museo di Fotografia Contemporanea e Lupetti Editori di Comunicazione, con scritti di Silvia Berselli (“Il colore in fotografia. Instabilita' e percezione"), Anne Cartier Bresson (“La conservation des photographies contemporaines : L’approche des collections de la Ville de Paris"), Christian Gattinoni (“Il corpo restaurato dell’immagine"), Gabriella Guerci (“Chi restaura la fotografia?"), Nora Kennedy e Peter J. Mustardo (“Oltre i limiti: considerazioni sulla conservazione della fotografia contemporanea"), Marina Pugliese (“La materia dell’arte contemporanea oltre la consistenza fisica dell’opera"), Roberta Valtorta ("Qualcosa e' cambiato").

Seminario sabato 7 ottobre ore 15
"Come cambiano le materie della Fotografia"
Relatori:
Silvia Berselli, esperta in restauro della fotografia
Vincenzo Castella, fotografo
Guido Guidici, galleria Cons Arc Chiasso
Giovanni Pizzamiglio. Pro Graphics Epson Italia
Per informazioni e iscrizioni: http://www.museofotografiacontemporanea.org

Con la collaborazione di
Ambasciata del Canada
Epson Italia
Fotostudio Brambillasca

Ufficio stampa Alessandra Pozzi, Fiorenza Melani, tel. 02.66056633 ufficiostampa@museofotografiacontemporanea.org

Immagine: Eric Rondepierre, Convulsion, 1996-98. Cibachrome

Conferenza stampa martedi' 3 ottobre ore 11.30 (pullman da Milano)

Inaugurazione sabato 7 ottobre ore 18.30

Visite guidate 02.66056626

Museo di Fotografia Contemporanea
Villa Ghirlanda, via Frova 10 - Cinisello Balsamo
Orario da martedi' a domenica 10-19, giovedi' 10-23. Chiuso lunedi'
Ingresso Libero

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