Studio Arte Fuori Centro
Roma
via Ercole Bombelli, 22
06 5578101 FAX
WEB
Adolfina De Stefani
dal 2/10/2006 al 19/10/2006
dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00

Segnalato da

Teresa Pollidori




 
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2/10/2006

Adolfina De Stefani

Studio Arte Fuori Centro, Roma

Un diavolo per cappello. Una storia bianca. Gli oggetti proposti dall'artista hanno un rapporto con il corpo, sono parti di un abbigliamento. Il bianco e' una possibile protezione o un punto di confluenza del senso e del desiderio. A cura di Vittoria Biasi.


comunicato stampa

Un diavolo per cappello. Una storia bianca

A cura di Vittoria Biasi

Martedi' 3 ottobre 2006 alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Adolfina De Stefani, Un diavolo per cappello. Una storia bianca a cura di Vittoria Biasi.

La mostra e' il primo appuntamento del ciclo Spazio Aperto 2006, in cui Vittoria Biasi, Maria Vinella, Anna Guillot e Lorenzo Mango propongono le loro riflessioni critiche intorno le linee di tendenza della contemporaneita'.

Per Adolfina De Stefani, l’occhio ‘altro’ da cui guardare il mondo e le sue contraddizioni, e' il suo bianco, conquistato tra attraversamenti di corpi immersi nello spazio o piantati nella terra, rivelatori di illusioni sociali. Il bianco, la cui supremazia e' riconosciuta presso tutte le culture, e' il terreno piu' arduo per conciliare energie divergenti.

Non e' piu' possibile parlare di monocromia, secondo i precedenti statuti. Le superfici bianche contemporanee recano il segno dell’impossibilita' di collimare istanze e energie. I piani sono elaborati nel movimento e permettono l’ingresso all’ombra e allo sbarramento della luce.
Il percorso di Adolfina De Stefani si inserisce in questa storia silenziosa che, forse a nostra insaputa, si sta tracciando e che condurra' ad elaborare altri valori del bianco.

Questo bianco cerca la sua dimensione altra nel reale, nell’immersione tra la compagine umana.
Forse questo valore del bianco era gia' annunciato nella dichiarazione di poetica di Angelo Savelli quando scrive di “…un atto creativo mosso dal di dentro che sa tutto senza nullo sapere ma trasferisce al gesto del braccio tutto cio' che e' necessario per dare il non finito…" distinguendo un concetto di spaziale reale e terreno dall’altro al di la' del sublime.

Gli oggetti proposti da Adolfina De Stefani hanno rapporto con il corpo, sono parti di un abbigliamento che mutano l’approccio con l’esterno. I bianchi sono possibili protezioni, una seconda pelle se indossati, punto di confluenza del senso o del desiderio se visti oltre il rapporto con il proprio corpo.

Gli spilli, con le testine bianche, ricoprono il cappello creando una seconda visione del bianco, trascrizione di una condizione, un environnemt dinamico che coinvolge lo sguardo in un sottile gioco di relazioni spaziali e volumetriche. Un senso ironico racchiude il percorso dell’artista, che, ‘fissa’ i suoi disappunti con gesti elementari e rituali creando una rappresentazione altra instabile e mutevole. La delicata costruzione e' una progettualita' spinosa, pungente che riconduce a simbologie sacre e tormenti. Il percorso di pietre infuocate o di chiodi dei fachiri e' il riferimento ironico consumato dal linguaggio dell’arte espressione di passaggi umani forzati, di disequilibrio sociale.

Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma

Orario: dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00.

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