Chiamarla mostra fotografica e' riduttivo. Ken Damy non e' solo un fotografo: e' un’artista da “finisterre" che ama gli orizzonti; e' un performer figurativo che sperimenta e riflette sulla contaminazione dei linguaggi, anche se il gesto creativo e' mediato da uno strumento hi-tech come quello della fotografia di oggi.
Chiamarla mostra fotografica e' riduttivo. Ken Damy non e' solo un fotografo: e' un’artista da “finisterre" che ama gli orizzonti e le latitudini dell’altrove; e' un performer figurativo che sperimenta e riflette sulla contaminazione dei linguaggi e sulla soggettivita' autoriale del gesto creativo, anche se questo gesto creativo e' mediato da uno strumento hi-tech come quello della fotografia di oggi, specchio fedele delle superfici e delle trame invisibili ad occhio nudo. Il titolo della mostra vuole mettere in evidenza lo stretto connubio esistente tra i fiori e le donne: i fiori sono un dono che si fa alle donne, i fiori sono come le donne, le donne sono i fiori.
Proprio perche' un dono sono stati conservati, essiccati, bloccati due volte nella loro vicenda biologica: prima dal taglio delle cesoie e, successivamente, dall’ambiente caldo e secco che ne ha volatilizzato la residua umidita', senza far perdere loro forme e colori. Un anno di fiori e' diventato una sequenza di fotografie, in cui il fotografo ha cercato il distacco, avrebbe voluto essere solo freddo e distante, professionale come un pittore di erbari del tardo medioevo, ma si e' trovato davanti a una materia e una memoria coinvolgenti.
I fiori fotografati, fermati nel tempo e nello spazio, sembrano in procinto di tornare ad esplodere con quella forza che e' solo del vivere, metafora forse dell’arte che da' vita alle cose, anche quelle ormai appassite.
Giovedi' 5 Ottobre alle ore 19.00
Artecentro Lattuadastudio
via dell'Annunciata 31- Milano