Il respiro e l'aria. Nella sua pittura l'artista rivolge da sempre la sua attenzione allo spazio, un dialogo fatto di rimandi di colore e materia in cui sono coinvolti anche lavori posti sopra gli stipiti delle porte, veri e propri fregi che obbligano il visitatore ad alzare lo sguardo.
Il respiro e l’aria
Marco Gastini rivolge da sempre la sua attenzione allo spazio, e anche in occasione di questa nuova mostra
coinvolge la galleria e riconnota la natura del luogo, lo rilegge attraverso le opere, in un gioco di rimandi, di
echi tra una sala e l’altra capaci di annullare le pareti, perche' la pittura fluisca senza interruzioni, come un
respiro.
Due grandi opere sono specularmene poste nella prima e nella seconda sala della galleria: una di fronte
all’altra si osservano come se non ci fosse una parete a separarle. E’ un dialogo fatto di rimandi di colore e
materia in cui sono coinvolti anche i lavori che partono da sopra gli stipiti delle porte, veri e propri fregi che
obbligano il visitatore ad alzare lo sguardo per sentire la pittura.
La forma caratteristica della pittura di Gastini e' la costruzione a diversi strati, una struttura fatta di relazioni,
di frammenti di materia che sono quadri nel quadro, in uno spazio in cui i confini incerti riescono a trovare
un’unita' di relazione che coincide con l’idea dell’artista. La pittura, il colore che si estende sopra e sotto il
vetro, come nell’opera Apeiron, o il rame del quadro Arche' e l’ardesia delle steli della terza sala, danno alle
opere una connotazione fortemente scultorea.
Marco Gastini e' nato nel 1938 a Torino, citta' dove vive e lavora.
La sua ricerca artistica si incentra, a partire dagli anni Sessanta, nell'esigenza di superare l'esperienza
dell'Informale e in opposizione radicale alla pittura codificata, figurativa o astratta. Per Gastini, la pittura e' dar
corpo a spazi carichi di tensioni utilizzando diversi materiali che diventano generatori di energia estetica e di
pittura.
Nel 1982 la prima antologica al Lenbachhaus di Munchen, nel 1983 alla Galleria Civica di Modena, nel 1984
al PAC di Milano. Nel 1992 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna gli dedica una mostra alla Villa delle Rose
e cosi' la Galleria Civica di Trento nel 1993. E’ dello stesso anno una grande retrospettiva ai Kunstverein di
Frankfurt e St. Gallen. Nel 1987 a Castel Burio (Asti) e a San Giminiano nel 1988, i lavori escono all’esterno
invadendo lo spazio architettonico ed urbanistico. Nel 1997 a Siena e' presente con “Scommessa", una
mostra dove i lavori sparsi nella citta' colloquiano con la storia, l’arte e l’atmosfera magica del luogo. Nel
1998 l’intera Orangerie del Castello Weimar accoglie una sua importante mostra: una grande installazione
che dilaga dialogando con tutto lo spazio e le sue presenze di natura reinventandolo. La sua citta', Torino,
nel 2001 gli dedica una corposa retrospettiva alla Galleria D’Arte Moderna nei grandiosi spazi della
Promotrice, e successivamente a Munchen, citta' da sempre frequentata, al Lenbachhaus nello spazio
straordinario del Kunstbau. Dopo diverse mostre in gallerie private, nel 2005 le grandi esposizioni alCAMeC
di La Spezia e alla Kunsthalle di Goppingen.
Inaugurazione: sabato 7 ottobre 2006, ore 18.30
Otto Gallery
via D'Azeglio, 55 - Bologna
Orari: martedi'- sabato 10:30/13:00-16:00/20:00 domenica e lunedi' su appuntamento