Paolo Baratella
Gianni Bertini
Fernando De Filippi
Umberto Mariani
Sergio Sarri
Gian Giacomo Spadari
In mostra i lavori di artisti che nella Milano degli anni '60 e dei primi anni '70, hanno avuto un ruolo importante. Le opere esposte parlano il linguaggio dei mass media e si rivolgono allo spettatore in modo aggressivo ed anche ironico. Autori: Paolo Baratella, Gianni Bertini, Fernando De Filippi, Umberto Mariani, Sergio Sarri, Gian Giacomo Spadari.
Questa mostra vuole riproporre a distanza di anni il lavoro di un gruppo
di artisti che nella Milano degli anni '60 e dei primi anni '70, ha
avuto un ruolo centrale sulla scena non solo italiana, ma anche europea.
Quattro di
loro (Baratella, De Filippi, Mariani e Spadari) con le mostre di Parigi
1969 (“Salon de la jeune peinture"), di Bruxelles al Palais des beaux
arts ed ancora nello stesso museo nel 1977 per la mostra "Mythologies
quotidiennes" e, piu' di recente nel 1998 a Milano a Palazzo Reale nella
mostra “Percorsi del mito", sono stati identificati sulla scena europea
come “Il gruppo di Milano". Come e' stato ampiamente documentato,
infatti, questo gruppo di artisti si pone in parallelo con esperienze
coeve in Francia (“Figuration Narrative"), in Germania (“Kunst und
Politik") e in Spagna “Equipo Cronica" e “Equipo Realidad").
Nel caso di Bertini e' talmente la sua presenza sia sulla scena francese
che su quella italiana che pare superfluo aggiungere altro. A proposito
bisogna citare le recentissime mostre tenute a Milano alla Fondazione
Mudima, al Museo di Gallarate ed alla Galleria Colossi Arte
Contemporeanea di Chiari (BR). Bisogna inoltre sottolineare che Bertini
a Parigi e' considerato artista francese anche perche' fondamentale e'
stato il suo ruolo nella creazione e nella definizione del movimento
internazionale della “MEC ART".
Attivi sulla scena nazionale e internazionale a partire dalla prima meta'
del decennio, Baratella, Bertini, De Filippi, Mariani, Sarri e Spadari
utilizzano gli strumenti, il linguaggio e le immagini tipiche della Pop
Art allora imperante, ma ne rovesciano il senso, utilizzandole come
chiavi per una contestazione, per una /remise en question/ radicale sia
della societa' contemporanea che dei linguaggi artistici dominanti. In
questo senso, la loro esperienza merita oggi una rilettura approfondita,
nel momento in cui anche le piu' giovani generazioni artistiche sembrano
voler riprendere un contatto diretto e critico con la societa'
contemporanea.
Le opere esposte parlano il linguaggio dei mass media, si rivolgono allo
spettatore in modo aggressivo e anche ironico, prendono posizione e si
presentano come una delle testimonianze piu' significative di un periodo
di fermenti a volte contraddittori ma sempre ricchi di stimoli, che
hanno visto Milano essere, forse per l'ultima volta nella sua storia
recente, un'autentica capitale europea della cultura.
Le opere esposte evidenziano gli elementi comuni e quelli individuali
delle poetiche dei singoli artisti, sorprendenti ancora oggi per la loro
attualita', sia tematica che linguistica.
In occasione della mostra verra' edito un catalogo, contenente un saggio
introduttivo di Walter Guadagnini, la riproduzione di tutte le opere
esposte ed essenziali note bio-bibliografiche degli artisti.
Inaugurazione: 11 ottobre 2006
Spazio Annunciata
via Paolo Sarpi, 44 - Milano
Orari: lun. 15.30-19.00, da mar. a ven. 9.30-12.30 e 15.30-19.00