Sono ripercorsi 40 anni della sua professione di architetto, dal 1933 al 1973. La mostra mette in rilievo la sua dimensione progettuale costruita attraverso la pratica e la cultura ancora ottocentesca appresa nello studio d'ingegneria del padre e il rapporto con le arti figurative, misurato anche sugli spazi degli ambienti dove l'architetto ha lavorato.
Costruire le modernita'
Dopo le mostre di Torino e Parigi del 1989 dedicate a Carlo Mollino designer e fotografo, e quelle di Basilea e Vienna del 1991, nata dallo studio di alcune opere dell’autore della Casa del Sole di Cervinia e della Slittovia Lago Nero di Sauze d’Oulx, la Fondazione Palazzo Bricherasio presenta ad ottobre, presso l’Archivio di Stato di Torino, la mostra Carlo Mollino architetto, organizzata in collaborazione con la I Facolta' di Architettura del Politecnico di Torino.
Il comitato scientifico della mostra riunisce gli studiosi di uno dei progettisti piu' difficilmente inquadrabili nel panorama storiografico dell’architettura contemporanea italiana. Le ricerche condotte dal Politecnico e dall’Universita' degli Studi di Torino, dall’Accademia di Architettura di Mendrisio (Universita' della Svizzera Italiana), dalla Facolta' di Architettura di Napoli “Federico II" e dal Politecnico di Milano colgono l’occasione del centenario della nascita di Carlo Mollino per confrontare con disegni e documenti d’archivio la lettura data finora della sua opera.
Saranno ripercorsi quaranta anni della sua professione di architetto, dal 1933 al 1973: dalla costruzione della Sede della Federazione agricoltori di Cuneo, all’inaugurazione del Teatro Regio di Torino.
Uno dei principali obiettivi della mostra e' mettere in rilievo la dimensione progettuale che Mollino negli anni si costruisce attraverso non soltanto la pratica e la cultura ancora ottocentesca appresa nello studio d’ingegneria del padre Eugenio, ma anche il rapporto con le arti figurative, misurato anche sugli spazi degli ambienti dove l’architetto ha lavorato.
L’influenza dei committenti privati e poi pubblici, la rilevanza delle collaborazioni professionali, dai progetti per la Societa' Ippica Torinese (1937-40) a quelli per la Camera di Commercio (1964-72), hanno determinato la piu' importante messa in scena dei modi di essere d’una citta' industriale e riflettono la natura straordinaria non solo di questo architetto ma di una professione, che tra gli anni trenta e l’avvio della societa' dei consumi rimane ancora radicata al suo territorio. Questo aspetto
valorizza anche gli immaginari di Mollino, che traspaiono nei disegni di abitazioni, sanatori, quartieri, edifici industriali, teatri, sale da ballo o "ambientazioni" d’interni. Anche i progetti di residenze economiche per Aosta, Pisa o Torino, il loro inserimento nel contesto della citta' esistente,
cosi' come i meccanismi distributivi e i metodi costruttivi si possono leggere oggi in rapporto alle sue architetture piu' note.
Mollino, definito dai quotidiani del 1945 come uno degli architetti italiani piu' internazionali, negli anni cinquanta vive al margine della ricostruzione della sua citta', prefigurando tuttavia un possibile sviluppo della Val di Susa, di Breuil-Cervinia e Valtournanche con architetture montane che
presto diventano icone della modernita'.
Cosi', negli anni sessanta, Mollino paga il prezzo delle contraddizioni che modi differenti di interpretare la tecnica producono nella contemporaneita' con la distruzione della sua architettura piu' riuscita - la sede della Societa' Ippica - e con l’esclusione di uno dei suoi progetti piu' sorprendenti dal concorso per il Palazzo del Lavoro di Italia ’61.
Architetto appartenente a un’e'lite sociale ancora poco nota della Torino industriale, Carlo Mollino con i suoi disegni, la sua biblioteca e i suoi collaboratori,riflette i risvolti d’una storia letta solo attraverso le architetture, che lui stesso ha definito mezzi fisici per comunicare le trasformazioni
delle abitudini del vivere in una societa', quasi cinematografica.
Alenia Aeronautica (Gruppo FINMECCANICA), un leader mondiale del settore aeronautico con importanti sedi produttive e di progettazione avanzata nel capoluogo piemontese, e' sponsor della mostra Carlo Mollino architetto. Costruire le modernita' in cui sara' esposto un modello in scala 1:4 di un nuovo dimostratore di velivolo autonomo (non pilotato) da sorveglianza, in fase di studio a Torino dall’azienda di Finmeccanica e ispirato alle linee progettuali di un disegno di Mollino per un bimotore da 4-5 posti, il cui nome, Molynx (nome composto da ‘mole’, talpa in lingua inglese, ma anche un riferimento alla Mole Antonelliana, e ‘lynx’, lince), contiene anche una esplicita dedica al grande architetto-designer (e appassionato aviatore acrobatico) torinese.
Scheda di allestimento
L’Archivio di Stato di Torino offre le sue magnifiche sale, integre nell’architettura e negli arredi, all’allestimento della mostra dedicata a Carlo Mollino. Gli ambienti, disegnati dal regio architetto Filippo Juvarra come spazi voltati contenenti imponenti armadiature, costituiscono un ambiente ideale per mostrare l’opera di un professionista che ha tratto dalla conoscenza della realta' e della storia di Torino e del Piemonte le ragioni e l’ispirazione del proprio fare. Quasi gli armadi avessero aperto le proprie ante e le cassettiere si fossero dischiuse, disegni, progetti e modelli degli interventi molliniani trovano collocazione su grandi tavoli posti al centro degli spazi. E' come se una serie d’ideali stanze dello studio dell’architetto si ricostituissero al cospetto delle severe linee dello Juvarra per mostrare ciascun progetto nella dimensione del profondo lavoro da cui veniva sempre accompagnato. Salendo dal piano terra la sequenza espositiva individua gli interventi ordinati tipologicamente e cronologicamente avendo cura di delineare l’ambiente culturale, sociale e tecnico in cui si sono formati. Non casualmente le sale si aprono sull’architettura del Teatro Regio la cui vista e' suggerita come compimento visivo dell’esposizione. Il viaggio nel mondo del progetto di Carlo Mollino si conclude con la ricostruzione della biblioteca che offre i testi cari all’architetto alla lettura del pubblico.
Immagine: Galleria di Palazzo Rosso, Genova, 1952-62, (con Franca Helg, ordinamento Caterina Marcenaro). - Veduta della scala.
Inaugurazione: 12 ottobre, ore 18.30.
Palazzo Bricherasio
via Teofilo Rossi (angolo via Lagrange) - Torino
Orari: da martedi' a domenica 10 - 19 chiusura: lunedi'