Una storia. 120 tra fotografie di scena e private, locandine e manifesti di spettacoli, lettere, copioni, caricature e documenti attraverso i quali si documentano le interpretazioni ibseniane dell’attrice e si sottolinea il segno lasciato dai personaggi di Ibsen nella vita e nel teatro di Eleonora Duse.
Una storia
Organizzata dai Musei Civici Veneziani con l’Istituto per le Lettere, il Teatro e il
Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e curata da Maria Ida Biggi, l’esposizione
illustra l’intenso rapporto tra la maggiore attrice italiana di fine ‘800 inizi ‘900
e l’opera del grande drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, di cui ricorre quest’anno
il centenario della morte.
Grazie ai fondi conservati alla Fondazione Giorgio Cini, donati dalla nipote
dell’attrice Sister Mary Marc, al Museo di Asolo (Treviso) dove l’attrice e' sepolta,
oltre che a Casa Goldoni e alla Biblioteca Nazionale di Oslo, e' stato possibile
riprodurre, in venti pannelli esposti al piano terra di casa Goldoni, centoventi tra
fotografie di scena e private, locandine e manifesti di spettacoli, bozzetti di
scena , lettere, copioni, caricature e documenti ed esporre, al primo piano,
materiali originali provenienti dal museo, attraverso i quali si documentano le
straordinarie interpretazioni ibseniane dell’attrice e si sottolinea il segno
profondo lasciato dai personaggi di Ibsen nella vita e nel teatro di Eleonora Duse.
Grazie alla collaborazione con la Fondazioni Giorgio Cini la mostra e' inoltre
integrata da materiali multimediali.
Eleonora Duse fu tra le prime a presentare opere di Ibsen in Italia: nel 1891, poco
dopo Emilia Aliprandi, mette in scena a Milano Casa di bambola con la compagnia da
lei diretta, al teatro dei Filodrammatici, interpretando magistralmente la
protagonista Nora. Il successo ottenuto in questo ruolo e' testimoniato dalle
numerose riprese del personaggio durante le tourne'e europee e da numerose
recensioni. Nei primi anni del ‘900, dopo l’esperienza dannunziana, il rapporto con
i personaggi ibseniani si fa piu' intenso: interpreta Hedda Gabler, Rebecca West (in
Rosmersholm) e soprattutto Ellida (ne La donna del mare). Questi ruoli - a lei
particolarmente cari - l’accompagneranno con successo in molti teatri europei, russi
e americani. E' documentata, tra l’altro, la partecipazione di Eleonora al
famosissimo e discusso allestimento del Rosmersholm al teatro della Pergola di
Firenze del 1906, considerata d’avanguardia per la sua interpretazione, nel primo
tentativo italiano di creare un teatro “moderno".
Ma il rapporto con Ibsen, coltivato a distanza, sara' puramente intellettuale; ella
infatti non riuscira' a incontrarlo a Cristiania, l’antica Oslo, ove nel 1906
interpreta le eroine ibseniane recitate in italiano ottenendo un grande riscontro
anche da parte della critica scandinava. La leggenda vuole infatti che l’attrice
abbia sostato lungamente sotto la sua casa, nel freddo vento nordico, senza riuscire
mai a vederlo. Negli anni immediatamente precedenti il ritiro dalle scene, la Duse
interpreta Ellida ne La donna del mare e Ella R. in John Gabriel Borkman, con i
quali compie lunghe tourne'e mondiali e, a Berlino nel 1909, da' l’addio alle scene
con La donna del mare.
Molte carte di Eleonora esprimono il fascino e la liberta' di espressione che questi
personaggi le ispirano. Al suo atteso ritorno sulle scene, nel 1921, tra i
personaggi preferiti e a lungo inseguiti inserisce la Signora Alving di Spettri,
impersonata per la prima volta al teatro Verdi di Trieste, e riprende quello
amatissimo di Ellida.
I personaggi di Ibsen l’accompagneranno anche nell’ultima trionfale tourne'e
americana, durante la quale muore a Pittsburg nel febbraio del 1924.
Inaugurazione: Martedi' 17 ottobre 2006, alle ore 17.30. Seguira', alle ore 18, nel Portego al primo piano, una presentazione a cura di
Paolo Puppa, Carmelo Alberti e Maria Ida Biggi.
Casa di Carlo Goldoni
San Polo 2794 - Venezia
Orario: Fino al 31.X 10-17; dal 1.XI 10-16 (la biglietteria chiude mezz’ora
prima); chiuso domenica, 25 dicembre, 1 gennaio
Biglietti: Ingresso con il biglietto del Museo. Intero 2,50, ridotto 1,50