Terra foggiata e ancora sogni. In mostra una trentina di opere in ceramica selezionate da Riccardo Zelatore e create appositamente per l’evento presso le fornaci in Castellamonte.
Terra foggiata e ancora sogni
Sara' inaugurata il giorno 18 Ottobre, alle ore 18.00, nelle sale della galleria Terre d’Arte in Via Maria Vittoria 20/A in Torino, la mostra Terra foggiata e ancora sogni, personale del maestro torinese Ugo Nespolo.
In galleria saranno presentate una trentina di opere in ceramica selezionate da Riccardo Zelatore create appositamente per l’evento presso le fornaci in Castellamonte.
Protagonista poliedrico del panorama artistico contemporaneo, Ugo Nespolo e' infaticabile testimone di come ricerca, sperimentazione, desiderio di rinnovamento possano rappresentare l'essenza di ogni artista. Egli rappresenta oggi l'immagine di un intellettuale a trecentosessanta gradi che, se fa della pittura e dell'arte figurativa il centro del suo universo, non isola queste forme espressive rispetto ad altre, lavorando sui piani multipli del linguaggio artistico.
Egli e' infatti solito infrangere le barriere comunicative tradizionali a partire dalla sperimentazione di tecniche diverse e dalla indagine di materiali inconsueti all'interno di un suo personale percorso progettuale che lo porta dalla pittura alla scultura senza soluzioni di continuita'.
Sensibile alla lezione di F.T.Marinetti, Balla e Depero e ai dettami del manifesto del 1915 Ricostruzione futurista dell'universo, Nespolo propone l'uscita dall'ambito circoscritto del quadro per integrarlo con nuove espressioni estetiche capaci di coinvolgere l'individuo secondo i principi di integrazione totale delle arti con la realta'. Tutto cio' si concreta in un'ampia differenziazione delle tipologie di intervento che vedono Ugo Nespolo coinvolto nei piu' diversi campi d'espressione: le arti figurative, il cinema, la grafica pubblicitaria, l'arredo, l'oggettistica, la decorazione ambientale.
I risultati di questa poetica si manifestano in modo evidente nella dimensione domestica dell'arredo e questo progetto vuole documentare attraverso le ceramiche in mostra, la ricchezza espressiva e l'approccio ludico con cui l'artista torinese intende permeare la realta' quotidiana.
Quello della ceramica per Nespolo e' da sempre un tema seducente, quasi insidioso, a cui la esplorazione reinventiva dell’artista torinese non poteva rinunciare. Tra l’altro l’amore per i materiali, sia quelli tradizionali che quelli innovativi, che lo ha sempre spinto a operare costantemente travasi di esperienze da una disciplina all’altra e la sua costante vicinanza col mondo della produzione artigianale, non potevano evitargli l’incontro con questa tecnica antica e affascinante.
Elevata qualita' dei materiali, armonia delle forme, ricercatezza dei dettagli, estrema precisione tecnica, contraddistinguono tutti i lavori in ceramica di Ugo Nespolo, che evidenziano una naturale disposizione alla puntualita' qualitativa motivata nel tempo da un'estrema lucidita' concettuale, da un ingegno multiforme e da una manualita' esatta e rispondente alla urgenza comunicativa. Gusto del ben fatto, garbata ironia e affezione alla tradizione sono peraltro, come ampiamente anticipato, i principi attorno ai quali orbita la sua non comune duttilita' di ingegno.
Ecco allora che la serie di opere uscite per l’occasione dalle fornaci di Castellamonte, non solo testimoniano una continuita' di percorso con le precedenti sperimentazioni - a far data gli anni Sessanta e poi le esperienze faentine e ancora albisolesi - ma paiono, da queste, trarre linfa per una nuova sintesi ridefinitoria.
All'origine c'e' sempre l'idea di un mondo animato da immagini e rivestito di colori che interpretano esteticamente l'incontro tra figure del canone visuale tradizionale e originali peculiarita' delle immagini immateriali elaborate dalle nuove tecnologie. Egli trova il modo di integrare il piacere di forgiare l'oggetto con la perfezione artigianale, l’uso esaltante del colore con la gradevolezza del segno, la spontaneita' del disegno con la maestria compositiva, la pratica manuale con la ricerca tecnologica, per alludere ad una utopica duplicazione dell'immaginario quotidiano, L'equazione cara ai maestri del futurismo ''l'arte invade la vita'', che l'autore ama ricordare, ritrova senso e ironico splendore in tutta la sua opera.
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“L'artista pretende di riscrivere il 'visivo' superando gli schemi di divisione del lavoro cosi' come sono stati posti dalle moderne corporazioni. Non pubblicitario, non designer, non stilista, non pittore, ma un personaggio trasversale capace di utopie, di incursioni a pieno campo. Questo non significa la creazione di un personaggio sbandato e confuso, bensi' la proposizione di un artista nuovo, che fonda il suo operare su un progetto ampio per definizione, fuori dai limiti.
L'artista non deleghera' ad altri gli interventi nell'ambito del visuale o del sociale, si arroghera' invece il diritto di includere nel suo progetto di estetizzazione del mondo tutti quegli interventi che riterra' utili per riavvicinare arte e vita.
Galleria Terre d'Arte
via Maria Vittoria, 20/a - Torino