Bibliothe' Contemporary Art Gallery
Nei dipinti dell'artista e' presente una lotta tumultuosa in cui idea e materia si scontrano sul supporto scatenando una continua emozionalita', dilagando... A cura di Adelinda Allegretti.
Mostra personale
A cura di Adelinda Allegretti
La stagione espositiva di Bibliothe', dopo la mostra di Kokocinski, prosegue con una
selezione dei recenti lavori di Francesco Seccia, che torna a Roma con un'altra
personale a meno di un anno di distanza da quella tenutasi presso gli spazi
dell'Ambasciata della Repubblica Araba d'Egitto.
"Mi preme sottolineare che quando dipingo -cosi' confida Seccia-, la testa e' altrove,
nel buio della materia, nel percorso sinuoso di una linea. La materia si espande sul
supporto pittorico e ne diventa parte integrante. La fusione a volte felice, a volte
scarsamente riproduttiva ci appaga o ci tormenta, calmando l'energia intrinseca
oppure scatenando un nuovo magma creativo. L'idea iniziale si trasforma man mano che
procediamo nel lavoro. Spesso ne siamo protagonisti, altre volte la materia prende
il sopravvento sul gesto e sull'idea iniziale e allora ci assoggettiamo ad essa
lasciandoci guidare dalla forza creatrice scatenante.
Ne deriva di conseguenza una lotta tumultuosa in cui idea e materia lottano sul
supporto scatenando una continua emozionalita', dilagando, espandendosi, creando
quello che noi sentiamo o, piu' semplicemente, una nuova emozione che era soltanto
nascosta.
Certo non saprei spiegare ad un interlocutore cosa volevo dire, se cio' che sentivo o
che percepivo non fa parte della sua emozionalita'; l'opera e' li' nuda e sola come un
pugno nello stomaco, pronta a scatenare quello che noi abbiamo gia' dentro, emozione,
rabbia, sensibilita'. Tutto era gia' scritto in un codice segreto da interpretare
scavando nelle pieghe piu' profonde del nostro io. Tutto cio' grazie alla materia che
inevitabilmente ne diventa essa stessa protagonista, spesso accentrando o
distogliendo attenzione, spesso prevaricando sfrontatamente l'artista, mettendolo in
condizione di dubitare sull'esito finale oppure di essere suo complice. L'opera e' li'
ferma, immobile, finita, ma infinitamente e perennemente incompiuta se non per gli
occhi di chi la guarda, che ricreera' nuovi percorsi percettivi donandole nuova vita.
Ad opera finita l'artista prende le distanze da cio' che ha generato, sa che mai piu'
potra' contare su quella forza generatrice e lungi da assoggettarsi ad essa
percorrera' nuove strade pulsanti che ne amplificheranno e arricchiranno la smania
creativa, o piu' semplicemente ne diventera' schiavo."
Bibliothe'
Situata nel cuore del centro storico di Roma, tra piazza Venezia e largo Argentina,
Bibliothe' ha il suo fulcro nel Bhagavat Atheneum (Onlus), una biblioteca
specializzata in tematiche indologiche, con servizio di consultazione e prestito
gratuiti.
Nella rilassante atmosfera delle sue sale si puo' combinare il piacere di un buon
libro con un'aromatica tazza di the' ayurvedico, accompagnata dai dolci tradizionali
dell'India vittoriana.
La biblioteca e' specializzata in Indologia, con particolare riferimento al Vedanta
(il fine dei Veda) e alla tradizione della Bhakti, Vaisnavismo (con testi in
italiano, inglese ed hindi), ma i suoi scaffali offrono anche volumi sulla storia
politica e socioeconomica dell'India; sulle biografie e sul pensiero dei maggiori
esponenti della filosofia e spiritualita' indiana. Dispone inoltre di sezioni su
ayurveda, yoga e vegetarianesimo e sul dialogo interreligioso. Notevole la sezione
relativa alla sintesi di scienza e religione.
Inaugurazione: sabato 21 ottobre 2006, ore 18.30
Bibliothe' Contemporary Art Gallery
Via Celsa, 4/5 (p.zza del Gesu') - Roma
Orari: dal lunedi' al venerdi' 11-20; sabato 18-24