La folta presenza di scrittori e artisti russi nella Roma dell'800 e' testimoniata da ritratti, manoscritti, xilografie di vedute romane, un disegno preparatorio di Valadier per la costruzione del palazzo dell’Hotel de Russie e preziosi oggetti.
La grande tradizione culturale russa
La grande tradizione culturale russa, l’esperienza sovietica e la parallela vicenda
culturale e politica nata dall’emigrazione russa in Occidente nel loro straordinario
incontro con la Citta' Eterna: questo il tema della mostra Mal di Russia amor di
Roma, organizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in collaborazione con
la Regione Lazio.
Il percorso della mostra inizia dai luoghi “russi" della capitale: il salotto della
pricipessa Volkonskaja, assiduamente frequentato dal Belli, le sale dell’ Hotel de
Russie, il Club dei pittori russi, la libreria russa Slovo in Piazza del Popolo, il
Caffe' Greco. Uno straordinario panorama della citta' del 1847 e rare fotografie della
meta' dell’800 ricostruiscono la dislocazione di tali celebri luoghi. La folta
presenza di scrittori e artisti russi nella Roma dell’ ‘800 e' testimoniata da
ritratti, manoscritti, xilografie acquerellate di vedute romane, un disegno
preparatorio di Valadier per la costruzione del palazzo dell l’Hotel de Russie,
preziosi oggetti quali un cofanetto e un bracciale appartenuti alla Principessa
Volkonskaja.
A partire dal XX secolo luogo di elezione della comunita' diventano il Circolo russo
e la Biblioteca Gogol in piazza S. Pantaleo. Inaugurata nel 1902 e in possesso di
uno staordinario patrimonio bibliografico, la Biblioteca diventa, con lo scoppio
della rivoluzione e la vittoria dei bolscevichi, il centro culturale a
dell’emigrazione russa, arricchendosi delle pubblicazioni edite nei luoghi d’asilo
storici quali Parigi e Berlino e facendosi erede della tradizione della cultura
classica russa. Una sezione della mostra e' dedicata alla ricostruzione e
all’illustrazione di questo periodo, attraverso testi di scrittori esuli della prima
emigrazione e di esponenti del dissenso degli anni ’60 e ’70, documenti quali lo
scambio di lettere tra il Presidente del Circolo Russo e Pio XII per il tramite
dell’allora sostituto della Segreteria di Stato Giovan Battista Montini, alcune
riviste uniche nel patrimonio bibliografico italiano, con testi di poeti come
Aleksandr Blok e Valerij Brjusov ed una straordinaria grafica, in cui si colgono,
accanto alla grande tradizione russa, echi delle contemporanee esperienze artistiche
dell’Europa occidentale.
Nel 1947 nasce la biblioteca dell’Associazione Italia-URSS, che acquistera' nel
tempo il carattere di collezione specializzata nella cultura e nella scienza
sovietica, con un’ impressionante raccolta di riviste fondamentali per la storia
del dopoguerra. La sezione ad essa dedicata e' corredata di manifesti originali
della rivoluzione d’ottobre e affiancata dalla biblioteca di Tommaso Napolitano,
insigne esperto di diritto sovietico, che propone interessanti esempi editoriali
dell’ epoca staliniana.
Si devono alla Regione Lazio, che le custodisce presso la sua sede, l’acquisto e la
catalogazione della Biblioteca Gogol e di quella dell’Associazione Italia-URSS ora
conservate presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Conclude la mostra una sezione dedicata ad alcune fra le piu' importanti raccolte
private italiane di libri russi e slavi: le biblioteche di Giovanni Maver ed Ettore
Lo Gatto, fondatori della slavistica in Italia, e del loro allievo Michele Colucci,
tutti operanti a Roma, che si conferma luogo di elezione anche per gli studi sulla
Russia e il mondo slavo. Di particolare interesse le edizioni del futurismo russo e
le tele di importanti pittori della prima meta' del ’900 espressamente dipinti per
gli amici italiani.
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Viale Castro Pretorio 105 - Roma
Orario: Lunedi' - venerdi' 10.00 - 18.00; sabato 10.00 - 13.00