Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito
Venezia
Dorsoduro, 2826 (Palazzetto Tito)
041 5207797 FAX 041 5208955
WEB
Dis-Orders
dal 23/10/2006 al 18/11/2006
tutti i giorni 12.00 -18.00, chiuso il martedi'

Segnalato da

Bevilacqua La Masa



approfondimenti

Marco Baravalle



 
calendario eventi  :: 




23/10/2006

Dis-Orders

Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito, Venezia

Otto artisti. La mostra affronta i concetti di potere, di controllo, di limitazione della liberta' attraverso una serie di video, mappe, stampe, sculture, installazioni e documentari. In programma anche un workshop a cura degli artisti spagnoli del gruppo Hackitectura, Indymedia Estrecho e Fiambrera Barrica.


comunicato stampa

A cura di Marco Baravalle

La BLM, aperta a tutte le forme di ricerca artistica, ha deciso di coinvolgere nella sue sede il mondo dell’attivismo sociale e culturale. La mostra Dis-orders (realizzata anche grazie al supporto delle politiche giovanili del comune di Venezia) si incentra sulle pratiche artistiche che si confrontano con i problemi politici ed economici generati dalla societa' contemporanea. In particolare, la mostra affrontera' i concetti di potere, di controllo, di limitazione della liberta': temi che hanno prodotto sempre intensi dibattiti e una riflessione sul ruolo stesso dell’arte. In mostra appariranno video, mappe, stampe, sculture, installazioni, documentari a cura di otto artisti. La mostra sara' accompagnata da un workshop della durata di tre giorni, a cura degli artisti spagnoli del gruppo Hackitectura, Indymedia Estrecho e Fiambrera Barrica. Tutti i partecipanti si propongono con il loro lavoro come attivisti prima che artisti.

L’attivismo radicale, seppure nell’inesauribile varieta' delle sue forme, comporta la produzione di disordini. Esso mina il discorso ufficiale, smuove le ceneri della pace sociale sotto cui cova il fuoco della battaglia, riconosce l’origine sanguinosa dell’ordine istituzionale. Esso, nel rovesciare il celebre assunto, fa propria la convinzione che anche la politica possa essere interpretata come la prosecuzione della guerra con altri mezzi. E’ questa guerra che deve essere portata in superficie. Il dato di sopraffazione che fonda le nostre societa' occidentali, nascosto nei discorsi ufficiali, mascherato dalla presunta neutralita' della giurisprudenza, viene riportato alla luce dall’attivista.

L’attivista e' partigiano, nel senso che ha scelto da che parte stare e in virtu' di tale scelta esso e' costretto al conflitto. Per gli artisti e i partecipanti di Dis-Orders, l’arte, e piu' in generale la cultura, e' uno strumento di conflitto, un’arma. Ovviamente, l’impiego di questa arma e' definito, rispetto al passato, dall’attuale stato di prevalenza del capitalismo cognitivo e dall’integrazione del contesto (meglio del discorso) artistico all’interno di una rete produttiva piu' ampia ed articolata rispetto ad alcuni anni fa.

Gli artisti di Dis-Orders, sebbene attraverso strategie attualizzate, continuano a non rassegnarsi alla pacificazione della galleria e dello spazio museale (GLR), alla missione prevalentemente ontologica dell’opera d’arte (Nemanja Cvijianovic), alla presunta obiettivita' satellitare della cartografia (Hackitectura, Indymedia Estrecho, Fadaiat), alla patina dell’industria culturale (Serpica Naro), all’autoreferenzialita' del mondo dell’arte (Andrea Morucchio), alla routine turistica di una citta' d’arte (Trash Band), al declino della ricerca universitaria in Italia (Uninomade), all’attitudine filogovernativa dei mezzi di informazione (GlobalProject) e all’apparente neutralita' tecnica di un manuale di lingua inglese (Giuliana Racco).

Artisti in mostra:

GLR (Spagna) Nemanja Cvijanovic (Croazia) Serpica Naro (Italia) Uninomade (Italia) GlobalProject (Italia) Javier Toret Medina (Indymedia Estrecho, Fadiaiat) (Spagna) Jose Perez de Lama (Hackitectura, Fadiaiat) (Spagna) Santiago Barber (Fiambrera Barrica) (Spagna) Andrea Morucchio (Italia) Trash Band (Stati Uniti) Giuliana Racco (Canada) Gaston Ramirez Feltrin ( Messico)

L’Esperienza del Sur
Fondazione Bevilacqua la Masa, Palazzo Tito
27-28-30 ottobre 2006
3 conversazioni con: Javier Toret Medina. Indymedia Estrecho, Fadaiat; Jose Perez de Lama. Hackitectura, Fadiaiat e Santiago Barber. Fiambrera Barroca

Programma:

Venerdi' 27 Ottobre h 18

- Cartografie, Metodi di investigazione, composizione e rappresentazione del territorio

Cartografia: mappa orientata verso le linee di fuga, di attacco e di sottrazione. Si differenzia dal calco per la sua continua capacita' di rinnovarsi e per la sua caratteristica di tracciarsi in forma proiettiva… Il metodo cartografico si avvale della produzione di saperi minori,della riorganizzazione e della raccolta di conoscenze collettive recondite .Si colloca nel contesto creato dalla necessita' di conoscere e inventare un altro territorio. Mappa e produzione di immagini, invenzione di problemi che gettino luce su questo processo di creazione e concatenazione. Cartografia come mobilita' aperta ai processi emergenti, agli zoom e agli avvenimenti spazio-temporali. Cartografia non come sapere, bensi' come ricerca continua, come studio della composizione sociale e delle fenditure della realta' .Realta' dei processi sociali in conflitto. Cartografia come unione di saperi e soggetti, di intrecci e di opportunita'.

. Gli esperimenti di cartografia sul territorio, nell’ampio contesto dei movimenti biopolitici (artistici, culturali, sociali), hanno portato alla creazione di un linguaggio di riferimento utile per presentare forme di investigazione, di rappresentazione e comunicazione innovative tanto nell’ambito artistico quanto in quello politico. Riferendosi alle molteplici esperienze dello stato spagnolo, verranno passati in rassegna alcuni casi concreti (OtraMa'laga, Cartografi'a del Estrecho, Sevilla global contracumbre del 2001) di cui saranno analizzate potenzialita', traversie e difficolta'.

Sabato 28 Ottobre h 14

- Movimenti sociali e istituzioni artistiche. Cooperazioni, creazioni e contrasti.

Negli ultimi anni si sono poste le basi di un cammino -seppur discontinuo- di sperimentazione e di cooperazione tra una parte delle istituzioni artistiche e culturali e alcune esperienze provenienti dall’ambito dei movimenti sociali contemporanei. Tali interventi, che possono essere letti all’insegna del desiderio di autonomia e di creativita', trovano nelle diverse aperture istituzionali un complice inaspettato. Le trasformazioni in atto nelle forme contemporanee della produzione culturale e artistica fanno in modo che il lavoro creativo dei movimenti sia materiale sensibile alla cooperazione di agenti istituzionali sui generis impegnati nella trasformazione delle pratiche culturali e della produzione della conoscenza. Lavorare con le istituzioni artistiche per i movimenti sociali ha sempre supposto un rischio. Si tratta di una sperimentazione che, a seconda dei casi, si e' data come mutua strumentalizzazione, oppure come una collaborazione puntuale fino nella messa in atto dei veri processi di innovazione e creazione. In questa conversazione verra' presentato un insieme degli indicatori problematici di queste esperienze.

Lunedi' 30 Ottobre h 18

- Esperimenti artistico-politici nello stato spagnolo

Possiamo affermare che molti degli interventi operati dai movimenti sociali contemporanei sono stati e sono tuttora chiaramente influenzati dalle azioni della guerriglia comunicativa (o attivismo creativo ). Questa caratteristica conduce alla nascita di forme ibride e produce flessioni all’interno del movimento stesso e nella suo modo di concepire i propri metodi. Le modalita' di irruzione nella sfera pubblica, le forme di intervento comunicativo che producono nuovi immaginari e sconvolgono i codici dominanti, l’invenzione creativa di nuove forme di interazione con il pubblico hanno moltiplicato tanto la potenza quanto lo spettro dell’azione politica contemporanea. Il confine tra arte e azione politica si dissolve, sottraendo alle pratiche artistiche l’esclusivita' creativa e riconsiderando forme ereditate dalla politica. In questa conversazione ci proponiamo di provare a ricostruire la genealogia di questi metodi e di raccontare le esperienze piu' significative degli ultimi anni in Spagna per analizzarne la novita' e la potenza.

Javier Toret: e' membro di Indymedia Estrecho e organizzatore delle prime due edizioni di Fadaiat. Impegnato in esperimenti di ricerca nell’ambito dei movimenti artistico-sociali, si occupa anche della comunicazione e dell’organizzazione di spazi indipendenti di produzione della conoscenza. In questo periodo lavora come ricercatore sociale presso l’ufficio dei diritti sociali di Siviglia.

Santiago Barber: La produzione artistica e comunicativa di Santiago Barber si caratterizza per la collaborazione con varie entita' sociali del tessuto cittadino nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana e organizzazione sociale autonoma.

In quest’ ottica fortemente collettivizzante il collegamento dei diversi saperi del corpo sociale si configura come una modalita' di lavoro che si propone di incentivare i nuovi progetti sociali emergenti. Partendo dall’esperienza artistica il suo lavoro si fa promotore di una sorta di interdisciplinarieta' (che potremmo altrimenti chiamare lavoro collaborativo), nella quale l’investigazione e la sperimentazione collettiva vanno di pari passo con i processi di emancipazione e lotta sociale. Attualmente Santiago Barber lavora principalmente nell’ambito delle reti autonome della citta' di Siviglia, in particolare in quelle del quartiere della Alameda.

Jose' Perez de Lama, aka osfa: e' membro del collettivo Hackitectura.net: posse di architetti, hackers e attivisti sociali impegnati nella sperimentazione dei territori emergenti della spazialita' cyborg. Spazialita' composta dalla ricombinazione di spazi fisici, reti ITC e corpi. Osfa ha partecipato inoltre alle edizioni 2004, 2005 di Fadaiat.

Inaugurazione: 24 ottobre 2006, ore 18.30 Palazzetto Tito

Palazzetto Tito
Dorsoduro 2826 - Venezia
Ingresso: tutti i giorni 12.00 -18.00, chiuso il martedi'

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