Galleria Comunale d'arte contemporanea ai Molini
Portogruaro (VE)
via Roma, 9
0421 277224
WEB
Arturo Carmassi
dal 8/5/2001 al 27/5/2001
WEB
Segnalato da

Diego Collovini




 
calendario eventi  :: 




8/5/2001

Arturo Carmassi

Galleria Comunale d'arte contemporanea ai Molini, Portogruaro (VE)

Le Journal Perpetuel. In corso dal 5 maggio 2001. Ne "Le Journal Perpetuel" Arturo Carmassi propone una sorta di diario che risponde al significato del titolo. Journal perche' trova la sua definizione proprio nella principale caratteristica del giornale inteso come un quotidiano, come quel luogo sul quale avviene la registrazione di cio' che accade nel trascorrere del tempo di una giornata.


comunicato stampa


Le Journal Perpétuel

La Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Portogruaro "AI MOLINI", sabato 5 maggio ha inaugurato la mostra personale di ARTURO CARMASSI.

Carmassi è nato a Lucca nel 1925. Nel 1930 si trasferisce a Torino, dove frequenta l'Accademia Albertina e tiene, nel 1948, la prima personale (Saletta del Grifo), con opere figurative di impronta espressionista; dopo una breve fase legata ad un primitivismo ricercato, con eleganze di linea e di ritmo di matrice secessionista, si volge a un astrattismo postcubista che mostra consonanze con gli artisti dell'Ecole de Paris, incontrati nel corso di importanti rassegne torinesi di pittura internazionale (Mostra Internazionale dell'Art Club, 1949 e 1950; Incontri Italia-Francia, 1951-1952).

Nel 1952 si trasferisce a Milano; qui entra in rapporto con Gino Ghiringhelli, proprietario della Galleria Il Milione, dove nel 1954 tiene una personale che riflette le ricerche di matrice postcubista in opere come Omaggio a Dino Campana (1953); parallelamente alcuni collage e tele a tecnica mista mostrano suggestioni materiche e gestuali non lontane dall'Informale con echi surrealisti di Wols. Nella seconda metà degli anni Cinquanta è fra i protagonisti dell'Informale, con opere che recuperano, talvolta, il dato figurativo (Massacro, 1956).

Nel 1955 partecipa alla III Biennale di San Paolo del Brasile e alla Pittsburgh International Exhibition. Nel 1957 la Triennale di Milano lo invita ad affrescare il soffitto del salone d'onore; espone inoltre al Brooklyn Museum di New York e alla Darmstadter Sezession-Italienische Bildhauern presso Darmstadt. Nel 1965 vince il Premio Michetti. Dal 1966 si avvicina al Surrealismo sviluppando motivi erotici e sacri (Il gran maestro, 1973). Nel 1977 intraprende il Joumal Perpetuel ou les Possibilites du Signe, usando le più svariate tecniche incisorie. Nel 1979 partecipa alla VI Biennale Internazionale della Grafica a Firenze.

Nella seconda metà degli anni Settanta sviluppa la tecnica del collage dipinto, con carte di giornali incollate su tela; in seguito le opere si complicano con l'impiego di sabbia, gesso, bitume, ducotone ed altri materiali sui quali interviene con acrilico, encausto e olio, approdando ad un astrattismo lirico e metafisico (Immenso celeste, 1986) allusivo ad una mitologia esistenziale (Regione fortunosa, 1992). Nel 1984 gli viene allestita un'importante antologica al Castello di Lerici. Nel 1985 la Bibliothèque Municipale d'Auxerre dedica una grande esposizione all'opera grafica.

Ne Le Journal Perpétuel Arturo Carmassi propone una sorta di diario che risponde al significato del titolo. Journal perché trova la sua definizione proprio nella principale caratteristica del giornale inteso come un quotidiano, come quel luogo sul quale avviene la registrazione di ciò che accade nel trascorrere del tempo di una giornata. E ad un pittore ciò che gli succede nella giornata è dipingere, disegnare, pitturare, utilizzare insomma un linguaggio i cui elementi espressivi e compositivi variano secondo una individuale e logica operazione artistica. È quello che potremmo definire la narrazione del proprio esercizio della pittura. Un esercizio che però non deve assolutamente essere inteso come quell'azione del ripetere meccanicamente forme, segni; magari affinando le abilità compositive ed espressive. Questo sarebbe considerare la pittura come un agire tecnico, mentre all'artista è richiesta la creatività, la personalità produttiva, la capacità di distinguersi con il linguaggio della propria arte. È proprio nella soggettività, nell'individualità del proprio fare che ogni artista può rendere esclusivo il linguaggio pittorico.

Il perpétuel deve essere inteso come il consumare la vita d'artista, e non dunque nell'accezione di infinito, di quello stato di insensibilità alle limitazioni temporali (ma non si è sempre detto che l'arte è immortale?); come motore dell'arte, come segno di quella continuità che non prescinde dallo stretto legame tra la pittura individuale e quello della storia dell'arte. Journal Perpétuel dunque come quel fare materialmente arte in cui si perpetua l'individuale e soggettiva interpretazione di sé con il linguaggio dell'arte. E Carmassi non vive fuori dell'arte, non intende rendere estraneo il suo procedere agli accadimenti artistici.

Il suo eclettismo creativo lo ha portato a conoscere direttamente e spesso a confrontarsi con tutti i linguaggi artistici che hanno caratterizzato le esperienze pittoriche del secondo novecento (la sua prima personale infatti risale al '48). E per questa ragione non può sentirsi estraneo a sensazioni che non abbiano una loro realizzazione nella pura percezione, poiché questo rappresenta un ulteriore aspetto del suo fare Questa mostra itinerante è stata presentata alla Fondazione Giovannino Agnelli al Museo Piaggio di Pontedera.

Catalogo con testi di Paolo Marconcini, Michel Terrapon, Alessandra Scappini e Diego Collovini.

Orari di Galleria: martedì, mercoledì e sabato: 17.00 - 19.30 giovedì e festivi: 10.00 - 12.30; 17.00 - 19.30

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea "AI MOLINI"
Portogruaro (VE)

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Angela Weyersberg
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