Enrico Abenavoli
Pasquale Altieri
Luigi Ballarin
Riki Bandelj
Piergiorgio Baroldi
Giorgio Bartoli
Giuseppe Canali
Anna Maria
Capece Minutolo
Delia Carnioli
Giovanni Carpentieri
Lucia Cenni
Maria Teresa Ciammaruconi
Anna Del Vecchio
Gerardo Di Salvatore
Vittorio Fava
Lucilla Frangini Ballerini
Mario Giuliani
Marina Joppolo
Lughia
Bianca Madeccia
Ugo Magnanti
Gabriele Mazzara
Francesca Musella
Franco Ottavianelli
Valentina Pallagrosi
Massimo Palumbo
Pasquale Pazzaglia
Giampietro Preziosa
Eliana Prosperi
Bruno Regni
Simona Rinciari
Angela Scappaticci
Piero Sensi
Marco Staffaroni
Maurizio Tiberti
Ivano Tomat
Valter Vari
Riccardo Wilczek
Zweiart
Giuseppe Salerno
In mostra 50 attaccapanni-oggetto d'ogni forma e materiale, realizzati da pittori, scultori, poeti, architetti e designer. A cura di Giuseppe Salerno
A cura di Giuseppe Salerno
Opere di
Enrico Abenavoli, Pasquale Altieri, Luigi Ballarin, Riki Bandelj, Piergiorgio
Baroldi, Giorgio Bartoli, Giuseppe Canali, Anna Maria Capece Minutolo e Delia
Carnioli, Giovanni Carpentieri, Lucia Cenni, Maria Teresa Ciammaruconi, Anna Del
Vecchio, Gerardo Di Salvatore, Vittorio Fava, Lucilla Frangini Ballerini, Mario
Giuliani, Marina Joppolo, Lughia, Bianca Madeccia, Ugo Magnanti, Gabriele Mazzara,
Francesca Musella, Franco Ottavianelli, Valentina Pallagrosi, Massimo Palumbo,
Pasquale Pazzaglia, Giampietro Preziosa, Eliana Prosperi, Bruno Regni, Simona
Rinciari, Angela Scappaticci, Piero Sensi, Marco Staffaroni, Maurizio Tiberti, Ivano
Tomat, Valter Vari, Riccardo Wilczek, Zweiart.
L'abito non fa il monaco! Ascoltando infinite volte questa "verita'", sono cresciuto
nella convinzione che a fare di noi un santo o un diavolo non fosse l'aureola
accompagnata dal pallore del viso e o il rosso infuocato di un corpo peloso. Poi un
bel giorno qualcuno, qualcuno da cui dipendeva il mio futuro, indicando i capelli
lunghi e l'abbigliamento poco a modo concluse: "e si ricordi che l'abito fa il
monaco!".
Ho allora scoperto l'umanita' griffata e, svanite le mie poche certezze, ho
continuato a navigare, questa volta a naso, tra superficie e profondita' sino ad
approdare ad una convinzione nuova: gli uomini e il mondo sempre si dividono in due:
il giorno e la notte, il bianco ed il nero, il maschile ed il femminile, il bello ed
il brutto cosi' come il destro ed il sinistro.
Soltanto piu' tardi, lungo questo mio percorso, sono inciampato nell'Arte ed ho
capito che il destro puo' essere anche sinistro, che bello e brutto sono funzione di
un tempo e di un luogo e che tra maschile e femminile non c'e' alcun fossato. Cosi' ho
apprezzato l'infinita gamma dei grigi e ho provato pienezza nel fissare
all'orizzonte ogni varianza dell'alba e del tramonto.
Da allora ogni realta' mi appare unica e sempre diversa e per quanto i recinti
mentali, funzionali all'organizzazione, tentino l'incasellamento di ogni cosa, e'
soltanto l'accettazione della diversita' e l'amore per la continua scoperta a dare
senso alla mia vita.
Oggi, che di monaci senza abito e di abiti vuoti ne ho conosciuti tanti, non mi
pongo piu' il problema e mi trovo di fronte ad una sola incontestabile certezza: e'
l'abito a fare l'attaccapanni.
Giuseppe Salerno
Immagine: Franco Ottavianelli - ERMETE E SEBASTIANO - Erma bifronte
Inaugurazione venerdi' 27 ottobre ore 18.00
Caffe' Letterario Roma - Via Ostiense 95
Ore 11- 24