Villa Pacchiani
Santa Croce sull'Arno (PI)
piazza Pier Paolo Pasolini
0571 30642, 0571 389953 FAX
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Lorenzo Pezzatini
dal 27/10/2006 al 29/11/2006
feriali e festivi ore 16,00 - 19,00. Chiuso il lunedi'
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Segnalato da

Alessandra Borsetti Venier



approfondimenti

Lorenzo Pezzatini



 
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27/10/2006

Lorenzo Pezzatini

Villa Pacchiani, Santa Croce sull'Arno (PI)

Opere, performance, installazioni, artist in presence. 1977-2006. "Colore liberato dalla madre tela, dice Pezzatini; con un singolare effetto finale di filo spinato cromatico, elementare, primario, ma certo di disposizione sostanzialmente ludica". (Dal testo di Enrico Crispolti, “Un destino di filo-logica").


comunicato stampa

Opere, performance, installazioni, artist in presence. 1977-2006

Da una trentina d’anni a questa parte, nell’immaginazione di Pezzatini, ha operato un duplice processo di ricerca d’espressione di una propria identita', di se' e del proprio fare nel mondo, e dunque nel confronto con questo. La duplicita' del processo consiste nel fatto di contenere internamente due aspetti orientati in direzioni inverse.

Una prima direzione e' quella che lo ha portato all’emblema di un’identita' di se' attraverso un proprio fare del tutto manuale, ma di orientamento concettualizzato, esattamente nella costruzione di un filo continuo di pittura, di acrilico. Di una pittura meramente filata, che dalla fine degli anni Settanta si fa linguaggio basico del suo esprimersi, medium personalissimo del suo agire, suo logo immaginativo distintivo e cellula di una propria ulteriore progettualita' operativa.

Chiaramente si tratta di un processo di riduzione, d’una manualita' che riflette una presupposta valenza concettuale di tale reductio. Di riduzione da una pratica della pittura quale modalita' tradizionalmente omologata, alla costruzione di una oggettualita' duttile quanto totale, quasi ininterrompibile, del colore, che risulta dunque imprevedibilmente reificato, e in modo attualistico, attraverso un processo appunto di riduzione in una sua filatura.

Il colore filato, il colore che si fa filo, non piu' aggettivo di una superficie, ma oggetto di per se'; insomma, un inesauribile filo di colore, fatto dell’iterazione della successione elementare di acrilico blu, giallo, rosso, filati, in continuita' e per un’estensione ciascuno pari alle braccia aperte dell’autore. Un filo di materia cromatica, a corpo, tangibile, modulabile e modellabile, ininterrotto ma punteggiato di prominenze, di punte composte dei tre colori, intese quali elementi, segni di qualita' entro la continuita' iterativa del mezzo.

Colore liberato dalla madre tela, dice Pezzatini; con un singolare effetto finale di filo spinato cromatico, elementare, primario, ma certo di disposizione sostanzialmente ludica.

Una possibilita' di pittura che si configura a partire dalla separazione del colore dalla tela, tradizionalmente l’indispensabile supporto (almeno moderno) del poter farsi il colore appunto pittura.

Attraverso il suo personalissimo gesto-azione-durata del filare il puro colore, del reificare filarmente il puro colore, Pezzatini si e' creato lo strumento unico in cui interamente si riconosce, come in una introspezione operativa, in un’introiettamento del senso del fare, infine di traguardo liberatorio, in quanto gli permette appunto una ripartenza di possibilita' d’espressione in modi del tutto propri.

Gli permette infatti l’estroversione di una massima duttilita' operativa, comportamentale, installativa, ambientale, d’appropriazione oggettuale, ma dunque originariamente una sollecitazione riflessiva, introspettiva, appunto introiettiva, rispetto proprio a cio' che costituisce l’universo mondo, lo spazio dello scambio sociale, del comunicare.

Liberato il colore dallo statuto tipologico tradizionale della pittura, il divenire meramente filo di questa approssima il colore alla mano che lo manipola e crea soltanto filarmente, e al tempo stesso alla mente che ne ha immaginato il traguardo e ne programma l’utilizzo, come possibile strumento operativo a tutto campo, di segnalazione, d’appropriazione, di costruzione.

Il processo del filo segna dunque, inizialmente appunto, una direzione introiettiva, introspettiva, una occasione sostanzialmente anche di catarsi, di catarsi emotiva, di riduzione a logica, a una filo-logica, che non ha uguali.

Una seconda direzione del processo e' al contrario disposto in direzione espansiva, a partire cioe' dal raggiunto traguardo della costituzione della pittura in filo, anziche' dunque riduzionista del raggiungimento di un tale traguardo. Perche', come dice Pezzatini, quel filo costituisce il medium personalissimo con il quale egli agisce sul mondo, nel mondo, negli spazi della comunicazione, negli spazi urbani, nella dimensione dei comportamenti.

Il filo infatti, archetipo immaginativo infine tipico del suo operare, esattamente delle proprie possibilita' immaginative, emblema personalissimo di una raggiunta decantazione di elementarita' attraverso la quale ha definito una sua identita' in quella dimensione particolarissima del proprio fare arte, archetipo di riscontro antropologico, e' anche lo strumento fisico attraverso il quale queste si realizzano operando nel mondo, costituendovi trame, sottolineandovi situazioni.

E' il filo colorato che connette, che evidenzia, che provoca, che richiama. Ma in un orizzonte che non e' piu' soltanto privato, intimo, ma anzi si fa in modo sempre piu' determinante, collettivo, corale, urbano. Non e' piu' insomma una trama di riferimento privato, sgranata attorno a sensazioni e a ricordi anche intimi, ma diviene lo strumento per operare segno fra i segni, segno particolarissimo, criptico, a suo modo archetipo, implicante.

Dal testo di Enrico Crispolti, “Un destino di filo-logica" in catalogo a cura di Alessandra Borsetti Venier, Firenze, Morgana Edizioni, 2006.

Lorenzo Pezzatini ha studiato negli Stati Uniti presso l’University of Massachussets di Amherst ottenendo un B.F.A in Pittura nel 1978 e un Master in Scultura nel 1981. Vive e lavora a Firenze dove insegna presso la S.A.C.I. Studio Art Centers International.

Villa Pacchiani
via Provinciale Francesca Sud - Santa Croce sull'Arno (PI)

Orario di apertura: feriali e festivi ore 16,00 - 19,00. Chiuso il lunedi'

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