Si e' aperta sabato 5 maggio a Pavia in un grande capannone adibito alla resa di quotidiani e riviste una esposizione personale del pittore milanese Massimo Marchesotti. La mostra, intitolata "L'arte non si e' ar-resa" e' attuale e intrigante.
Si è aperta sabato 5 maggio a Pavia in un grande capannone adibito alla resa
di quotidiani
e riviste una esposizione personale del pittore milanese Massimo Marchesotti. La mostra, intitolata "L'ARTE NON SI E'AR-RESA" è attuale e
intrigante. Da troppo tempo, ormai, l'arte si è di fatto arresa ad una
ricerca tutta edonistica dell'effetto e dell'affetto consolatorio e
sonnifero che, a tutto rispondono tranne che ad una seria riflessione sui
rapporti tra uomo e società . Così, se un artista come Marchesotti, che ha
spinto la sua pittura ad un coinvolgimento ampio e generoso ed ha la forza
di affrontare questa realtà , sapendo di affrontare grossi rischi, è evidente
che la sua pittura sarà caricata da crudi realismi, esasperazioni emotive
profonde e, laddove l'impietosa analisi diventa tormento, grido lacerante di
corpi squassati da spasmi di dolore, scatta, quasi come antidoto,
l'erotismo, che è poi la forma estrema del denudamento dell'io. Tutte queste
figure dicono del persistente pessimismo del pittore nei confronti di una
società che, insieme all'apparente benessere e felicità genera, oggi, tempi
oscuri e disperati dove si consuma gran parte della nostra esistenza.
capannone, via Lardirago 4, Pavia
orari: tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 20