Cantieri Teatrali Koreja
Lecce
via Guido Dorso, 70
0832 242000 FAX 0832 242000
WEB
Giuseppe Scarciglia
dal 27/10/2006 al 21/11/2006
WEB
Segnalato da

Angela Serafino




 
calendario eventi  :: 




27/10/2006

Giuseppe Scarciglia

Cantieri Teatrali Koreja, Lecce

Indoor-Outdoor - prima personale della rassegna Arti-col-azioni, che comprende sei personali che si dipanano intorno al senso dell’abitare, inteso nella sua configurazione poetica e progettuale. La mostra di Scarciglia comprende una serie di digito-pittura su plotter e un video, Cyclo.


comunicato stampa

Indoor-Outdoor - prima personale della rassegna Arti-col-azioni

Arti-col-azioni e' un progetto di arti visive che si alimenta e corteggia le peculiarita' semantiche di parole-concetti come cantiere, teatro, foyer, per le quali vale la prassi della ricerca, dell’organizzazione del tempo e dello spazio, dello scambio delle relazioni tra i corpi.

La rassegna comprende sei personali che si dipanano intorno al senso dell’abitare, inteso nella sua configurazione poetica e progettuale.

La centralita' della dimensione abitabile, trasversalmente vede impegnata la scena dell’arte contemporanea almeno da dieci anni a questa parte.

Il desiderio della rassegna e' anche quello di far emergere, attraverso i linguaggi dell’arte, le osservazioni sulle trasformazioni del reale, sui cambiamenti degli stili di vita, sulla compagine intima che rimane - luogo - essenziale, nonche' condizione, per abitare il mondo.

Forse piu' semplicemente, tra tante sollecitazioni dei non luoghi, reali e virtuali, abbiamo voglia di soffermarci e parlare dei luoghi interiori, profondi, invisibili, della relazione con gli oggetti, delle ritualita' quotidiane. Ogni artista, esponendo le opere, espone la sua visione, restituendo i dati acquisiti in forma di video, fotografia, installazione, design, pittura.

Gli artisti che partecipano ad Arti-col-azioni sono Giuseppe Scarciglia, Stefania Alemanno, Cristina Cary, Daniela Zampaglione, Adalgisa Romano e Marzia Quarta.

Sabato 28 ottobre a dare inizio alla rassegna e' Giuseppe Scarciglia con Indoor-Outdoor. La mostra comprende una serie di digito-pittura su plotter e un video, Cyclo, della durata di dieci minuti che sara' mandato in contemporanea su tre monitor.

Le immagini, sono frutto di fusione ed elaborazione da still video e scatti fotografici ai quali l’artista aggiunge successivi passaggi manuali di colore per opportune velature. Esse sono una forma di narrazione visiva del confine e del conflitto tra indoor e outdoor. Sono, nel loro susseguirsi, una radiografia della mappa interna dell’abitare.

Nelle pagine de “I << passages >> di Parigi", Benjamin, con la consueta perizia per i particolari, analizza la crisi della modernita' attraverso la difficile crescita della citta', individuando nella complessa separazione tra spazio-tempo interiore, e spazio-tempo produttivo la demarcazione dell’interieur. Per lo studioso l’abitare e' lasciare tracce, e' il luogo dove il privato cittadino “esige di essere cullato nelle proprie illusioni…in esso si raccoglie il lontano e il passato. Il suo salotto e' un palco nel teatro universale".

Di questo processo raccontano le opere di Scarciglia. La distribuzione dei ritmi compositivi, in esse, varia dal prestissimo al lento, la sovrapposizione delle linee, delle architetture crea delle strutture che vanno in una dimensione opposta e simultanea dando origine ad un continuo scarto prospettico. In questa tessitura franta, compulsava, si intravedono degli oggetti: una tazza, una vasca da bagno, una lavatrice, delle sedie ecc. Questi oggetti sono come un punto d’approdo (l’interieur), contenitori invisibili di memoria, di emozioni, attorno cui ancora piu' indistinti, velati, compaiono i viventi.

Nel ripetersi dei piani, delle bande dei colori, nelle trasparenze, lo sguardo viene attratto da questi oggetti quotidiani, in essi ricerca un lembo dove fermarsi. Lo spazio delle immagini si alimenta di una forma narrativa polifonica, senza un personaggio principale. E' un racconto stratificato nel quale gli oggetti, i rimandi sono anche tessiture di una lotta silenziosa che parla la lingua non della proprieta' ma dell’intimita'. L’oggetto designa l’abitare, abbandonando nella velatura la sua specifica funzione, colorandosi della tensione tra outdoor e indoor, avvicina le lontananze.
Angela Serafino

Cantieri Teatrali Koreja
Via Dorso, 70 - Lecce

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