Desia Agenzia per l'Arte
Bologna
Via dell'Inferno, 1/4
051 5874258 FAX 051 5874258
WEB
NaOH
dal 1/11/2006 al 1/12/2006
visitabile su appuntamento

Segnalato da

Giovanni Gaggia



 
calendario eventi  :: 




1/11/2006

NaOH

Desia Agenzia per l'Arte, Bologna

Giovanni Gaggia e Francesco Diotallevi. Il progetto espositivo si sviluppa in una quarantina di opere partendo dall’incontro dei percorsi individuali dei due artisti fino ai lavori creati ad hoc per la mostra. NaOH, formula chimica della Soda Caustica, diviene cifra di una produzione artistica caratterizzata da colori acidi e da toni ironici.


comunicato stampa

Giovanni Gaggia e Francesco Diotallevi

A cura di Giovanna Bonasegale e Stefano Verri

Presentazione di: Laura Servadio Assessore alla Cultura del Comune di Mondolfo (PU), Cristina Muccioli docente di Filosofia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano e Critico d’arte, Vittorio Volterra Psichiatra

Continua il percorso espositivo di NaOH, l’Agenzia per l’Arte Desi'a ospita l’iniziativa nello spazio di Via Infermo 1/4 a Bologna, il percorso si pone come momento di dialogo per il lavoro di due artisti, Giovanni Gaggia e Francesco Diotallevi, che ad ogni tappa, rinnovano il confronto autentico cambiando le loro opere.

NaOH: la Soda Caustica, come composto chimico estremamente distruttivo, come paradigma degli elementi corrosivi delle istanze costruttive della nostra umanita'.

NaOH come cifra di una produzione artistica caratterizzata da colori acidi e da toni ironici.Una formula chimica che descrive il thanatos implicito del nostro essere: quell’istinto di morte che nulla salva ma che, per autodeterminarsi, non puo' prescindere dall’atto creativo. Il progetto espositivo si sviluppa in una quarantina di opere partendo dall’incontro dei percorsi individuali dei due artisti per arrivare ai lavori creati ad hoc per l’evento.

Le tematiche sviluppate nel lavoro di Giovanni Gaggia nascono da una riflessione sull’inferno, un inferno strettamente connesso alla contemporaneita' del contesto sociale.

Francesco Diotallevi declina, invece, la visione dell’inferno dantesco alla dimensione psicologica dell’aggressivita' dell’individuo.

Il compito di unire e di presentare i due percorsi artistici e' stato affidato allo psichiatra Vittorio Volterra il quale scrive:

“Cosa unisce due artisti cosi' diversi tra loro? Quale filo sottile li accomuna al di la' delle loro modalita' espressive? Certamente il criptico titolo della mostra, che risponde alla formula chimica della soda caustica, dato che la causticita', intesa in senso metaforico, caratterizza entrambi, seppure con toni e modi dissimili: piu' corrosivi, sferzanti e mordaci in Giovanni Gaggia, che mette a stridente confonto la banalita' del male e dell'inferno quotidiano con l'apparente inerzia, apatia ed incuria del mondo, sovrapponendo disegni e pittura su immagini fotografiche.

Piu' sottili, pungenti e salaci in Francesco Diotallevi, che rivede l'inferno dantesco con stile fumettistico per lo piu' su uno sfondo rosso fuoco'' trompe oeil'', ma che ne prende le distanze con ironia e sarcasmo. In entrambi il desiderio di esprimersi e di fare riflettere al di la' delle apparenze.

Nel primo, le rovine dell'ambiente, le mostruosita' dei comportamenti, le atrocita' delle sofferenze e delle ingiustizie appaiono il correlato oggettivo delle cicatrici morali e degenerative degli uomini; nel secondo, le figure stilizzate, asciutte e taglienti disegnano episodi e racconti di piccola-grande drammaticita', con una vena comica irridente.

Giovanni fissa nel contrasto l'alienazione di un presente atroce e la nostalgia per un passato irrecuperabile. L'incongruita' solo apparente tra il dolore dei fatti, lo sporco del mondo, le immagini shoccanti e gli sfondi tranquilli, indifferenti ed inerti, senza esplicitazioni ed emozioni, esprime la miseria morale, l'atmosfera cupa, oppressiva e melancolica del nostro tempo dalla quale sembra potersi prendere distanza solo con uno sguardo sarcastico e la consapevolezza dell'ineluttabilita' degli avvenimenti.

Per Francesco, invece, la paura, la circospezione e la grinta dei personaggi luciferini, dei visitatori degli inferi e dei dannati della terra sono temperati da sguardi persi nel nulla e da un' atmosfera disincantata che rompe e prende in giro la solennita' del poema dantesco.

Due artisti capaci di fondere, con Giovanni, il realismo della rappresentazione con indifferenza delle riverberazioni e, con Francesco, i segreti e gli anfratti dei personaggi con una narrazione stilizzata e accattivante, ma carica di un forte connotato critico. La triste storia del cinismo de tempo, del malessere esistenziale, della desolazione sociale, della divina commedia di tutti i giorni, visitata con stili differenti, pungenti, mordaci e soprattutto caustici, suscettibile di inesauribili interpretazioni, anche se di inequivocabili messaggi."

La mostra e' patrocinata dalla provincia di Pesaro e Urbino, dal comune di Fermignano (PU) e dal comune di Mondolfo (PU), e' inserita nella programmazione di Segnali d’Arte del Sistema Provinciale d’Arte Contemporanea.

L’esposizione sara' ospitata dal Comune di Mondolfo (PU), presso il Salone Aurora Complesso Monumentale di Sant’Agostino, dal 22 dicembre 2006 al 14 gennaio 2007; sara' accompagnata da una pubblicazione.

Inaugurazione: giovedi' 2 Novembre ore 18:00

Agenzia per l’Arte Desi'a
Via Inferno, 1/4 - Bologna

Visitabile su appuntamento

IN ARCHIVIO [5]
NaOH
dal 1/11/2006 al 1/12/2006

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede