Rocca dei Terzi
Sissa (PR)
Viale della Rocca, 6
0521 527005

Leandro Lerici
dal 3/11/2006 al 25/11/2006
06 3207700

Segnalato da

Galleria Il Narciso




 
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3/11/2006

Leandro Lerici

Rocca dei Terzi, Sissa (PR)

Una tartaruga in citta'. Oltre 30 opere fra sculture e installazioni. Il tema dominante e' il paesaggio urbano, ma la citta' che l’artista descrive e' vista con gli occhi e i sentimenti di un suo cittadino immaginario. A cura di Gabriele Bianconi.


comunicato stampa

Una tartaruga in citta'

a cura di Gabriele Bianconi

Nella splendida ‘cornice’ architettonica della Rocca dei Terzi (gia' sede di prestigiose mostre: Francesco Scaramuzza tra realta' e visioni- inaugurata da Vittorio Sgarbi- ecc.) l’Amministrazione Comunale di Sissa prosegue la sua significativa attivita' culturale, esponendo le oltre 30 opere (comprese la scultura nel patio e l’installazione nella sala consiliare) della mostra: Una tartaruga in citta' - Sorpasso alla moviola.

Il tema dominante, svolto da Lottici con emozionante forza comunicativa, e' il paesaggio urbano, ma la citta' che l’artista descrive e' vista con gli occhi e i sentimenti di un suo cittadino immaginario.
Negli incroci metropolitani, dietro le finestre o nei viali di periferia c’e' una ‘umanita'’, anche se mai rappresentata esplicitamente, di cui pure percepiamo la malinconica presenza.

“…La mostra e' coinvolgente. I materiali utilizzati per inventare e ‘plasmare’ i paesaggi urbani appartengono gia' al nostro ‘vissuto’: catrame, plastica, pezzi di automobili, finestre… Ci comunicano qualcosa della loro precedente, e a tutti familiare, identita'. Agiscono come quel messaggio nascosto, che inconsapevolmente ci influenza , contenuto nelle pubblicita'.

Guardiamo le opere e… dove siamo? L’aria e' pesante, lo spazio monotono, ripetitivo. Dei palazzi, a volte risolti con pochi segni, e' rimasto il volume geometrico elementare. Il paesaggio e' senza vita, piuttosto le gru e le automobili sembrano animate. Avvertiamo la presenza umana, ma non vediamo nessuno, non c’e' comunicazione, solo isolamento. Le poche lontane silhouette sono ombre senza identita'.

Alcuni ‘oggetti’ sembrano, come fantasmi, uscire dai quadri e prendere corpo accanto a noi. L’immagine bidimensionale si e' fatta scultura. L’oggetto all’orizzonte e' diventato palpabile, proietta la sua ombra. La fantasia sembra concretizzarsi…" (Gabriele Bianconi)

I paesaggi sono infine per Lottici il luogo per la ricerca e la sperimentazione di nuovi materiali, o di ‘giochi’ prospettici, trasparenze, sintesi formali, piani che si intersecano, luci che filtrano, ritmi scanditi da linee e volumi.

“…Le riflessioni di Lottici si legano pertanto ad una linea nobile dell’arte italiana, una storia dove lo sviluppo urbano ha condizionato un’arte fatta di ferro, legno, vetro, cemento e plastica, dove questi nuovi elementi “linguistici" sono divenuti strumenti fondamentali per infrangere codici prestabiliti e per creare una nuova idea del rapporto tra l’immagine, lo sguardo, l’oggetto e lo spazio. Lottici, tuttavia, ha saputo arricchire la sua opera attraverso una sorta di “dinamismo iconico", una visione in cui la crescita e le metamorfosi metropolitane sono raffigurate con un linguaggio figurativo composto dalla stessa materia che da' vita alla citta', come se la rappresentazione della realta' intima della metropoli fosse possibile soltanto attraverso la sua pelle sintetica e la sua carne artificiale..."(Lorenzo Canova)

Inaugurazione: 4 novembre 2006, 16.30

Rocca dei Terzi
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