A partire dal 18 gennaio 2001 ha avuto inizio presso i Musei Civici Eremitani di Padova il programma dal titolo Gemine Muse. Si tratta dell'invito rivolto a giovani artisti di realizzare, a rotazione, un lavoro da allestire nelle sale del Museo, il cui movente sia un'opera ivi presente. L'opera di Gea Casolaro 'Ricordando Piazza della Frutta' e' ispirata a Veduta di Piazza della Frutta a Padova di Matteo dei Pitocchi presentata da Antonio Scarponi. A cura di Virginia Baradel.
A partire dal 18 gennaio 2001 ha avuto inizio presso i Musei Civici Eremitani di
Padova il programma dal titolo Gemine Muse.
Si tratta dell'invito rivolto a giovani artisti di realizzare, a rotazione, un
lavoro da allestire nelle sale del Museo, il cui movente sia un'opera ivi
presente. Essi dovranno concepire un intervento che dialoga, che istituisce un
rapporto singolare con l'opera antica e la sua conclamata autorevolezza
culturale. L'artista affronterà il cimento proposto attivando i caratteri
specifici della sua ricerca espressiva che si applicherà , per l'occasione, alla
grande lezione del passato.
L'inaugurazione dell'installazione avrà luogo nel corso di una serata prevista
per l'apertura al pubblico del Museo. In quell'occasione la protagonista della
serata, che godrà di rinnovata attenzione, sarà l'opera scelta dall'artista per
la sua operazione.
Ci sarà dunque una presentazione dell'opera del Museo da parte di uno storico
dell'arte e una presentazione del lavoro dell'artista fatta dall'artista stesso
o da un'altra figura definita il testimone. Potrà essere un amico, uno
scrittore, un professionista, un altro artista, un collezionista, comunque un
estimatore che sappia rendere ragione dell'interesse per il lavoro di
quell'artista in generale, e per quell'intervento in particolare.
Si tenterà di realizzare dunque un avvicinamento all'arte contemporanea da parte
di un più vasto pubblico sensibile all'arte del passato ma assai meno a quella
del presente, e sarà proprio un'opera consacrata a fare da madrina ad una molto
più giovane.
Gli artisti scelti sono di diversa provenienza, sia dal punto di vista
linguistico che geografico, in prevalenza sono italiani. Non si è tenuto conto
del filone d'après, assai diffuso nelle ultime vicende dell'arte contemporanea,
ma piuttosto dell'intelligenza creativa delle ricerche individuali: ciò che
conta è la relazione che si istituisce tra le due opere la quale diventa nuova
sorgente di senso per entrambe.
Sarà il gioco di sguardi tra le due a dettare le sue leggi.
In luogo del catalogo sono previste delle schede di cartoncino consistente e
patinato che riportano da un lato la riproduzione dell'opera storica e un
relativo testo di spiegazione, dall'altro l'opera, o il disegno-progetto
dell'artista con un testo ad hoc. In tal modo anche nella veste editoriale
minima (ma in linea con la filosofia dell'operazione) si avrà l'effetto
recto-verso che fotografa l'inedita complicità , la singolare corrispondenza tra
le due opere, nonché tra il presente e il passato. Nella serata inaugurale il
lato dell'opera nuova potrà , a richiesta, venir autografato dall'artista
sottolineando così la flagranza performativa dell'evento e la presenza
dell'artista qui ed ora, diversamente da quella dell'autore dell'opera del
passato.
Il programma Gemine Muse, voluto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di
Padova, è a cura di Virginia Baradel
Gea Casolaro: 17 maggio 2001, ore 21.00
opera di Gea Casolaro Ricordando Piazza della Frutta
ispirata a Veduta di Piazza della Frutta a Padova di Matteo dei Pitocchi
presentata da Antonio Scarponi
Gemine Muse. Padova, Musei Civici agli Eremitani
Per informazioni tel. 0498204508 - 8204550 fax 049 8204566