La mostra analizza il complesso rapporto, instauratosi dal 1886 ai giorni nostri, tra il mondo dell'arte e quello della cooperazione. L’esposizione, suddivisa in tre sezioni, due di carattere storico e una dedicata al fenomeno del collezionismo e mecenatismo cooperativo, comprende quadri e sculture, ma anche un video e un catalogo curato da Luigi Martini.
Arte e artisti in 120 anni di cooperazione
Mercoledi' 15 novembre si inaugura a Roma, presso la Sala Zanardelli del Vittoriano, la Mostra Arte per l’Umanita', una delle manifestazioni promosse dalla Lega Nazionale delle Cooperative nell’ambito della celebrazione del centoventesimo anniversario della sua fondazione. I centoventennali normalmente non si festeggiano, soprattutto se con grande solennita' si e' gia' festeggiato un centenario.
In questo caso pero' l’eccezione alla consuetudine e' pienamente giustificata dalla straordinaria importanza che l’ultimo ventennio ha avuto nella storia della cooperazione italiana. Parliamo infatti di anni brevi e cruciali, durante i quali il movimento cooperativo e' riuscito a conquistare posizioni di vertice nella vita economica e sociale del paese.
La mostra consente al visitatore di percorrere un lungo tratto di storia italiana partendo da un’angolazione del tutto originale: l’analisi del complesso rapporto instauratosi dal 1886 ai giorni nostri tra il mondo dell’arte e quello della cooperazione. Un punto di vista apparentemente molto settoriale ma che, a sorpresa, si rivela privilegiato per l’accesso alla comprensione di momenti topici del nostro passato.
Arte per l’Umanita' e' dunque una rassegna idonea a solleticare la curiosita' di un vasto pubblico di appassionati oltre che a suscitare l’interesse di storici e storici dell’arte, un interesse d’obbligo se si considera che l’argomento del rapporto tra arte e cooperazione trova in questa sede la sua prima organica trattazione. I curatori della mostra si sono addentrati su un terreno di studio per larga parte inesplorato, imbattendosi in una materia ricca al di sopra delle aspettative. Numerosi gli argomenti trattati e gli spunti anche solo sollevati e destinati ad innescare nuove e piu' approfondite ricerche.
Descrizione della mostra
Non solo quadri e sculture per raccontare i risultati dell’indagine, ma anche un video e un catalogo, edito da Skira e curato da Luigi Martini, che sopravvivera' alla mostra come testo di riferimento per chiunque in futuro vorra' occuparsi dell’argomento. L’esposizione vera e propria e' suddivisa in tre sezioni, due di carattere storico e una dedicata al fenomeno del collezionismo e mecenatismo cooperativo.
I Sezione: 1886-1922
“Vedrem l’arte a poco a poco ingentilire i costumi e penetrare nelle officine del fabbro, del legnaiolo, del marmista...". In questi termini si esprime il pittore Augusto Mussini in un articolo pubblicato nel 1891. Una frase emblematica di idee largamente diffuse in seno agli ambienti artistici della seconda meta' dell’Ottocento, gli anni di avvio del processo di emancipazione della classe operaia e dell’invenzione della cooperazione come forma di autorganizzazione del mondo del lavoro.
Emblematica della vitalita' del fenomeno cooperativo e' anche la grande tela dipinta da Mussini nel 1890, non casualmente collocata ad aprire il percorso della mostra. Si tratta del ritratto del “Gruppo di componenti la Cooperativa Pittori di Reggio Emilia", una realta' cooperativa di storica importanza ancora operativa con il nome di Tecton S.c.r.l.. Il dipinto svolge inoltre il compito di introdurre il tema delle peculiarita' che connotano il rapporto arte-cooperazione rispetto ai legami instauratisi in quegli anni tra gli artisti e le altre organizzazioni della classe sociale emergente: il sindacato e il Partito Socialista. La cooperazione infatti non si limito' a chiedere agli artisti di porsi al servizio di un ideale divenendone interpreti e comunicatori, ma offri' loro la possibilita' di servirsi della forma cooperativa di lavoro per produrre in condizioni di maggiori garanzie professionali e liberta' espressiva.
Una possibilita' della quale si avvalse anche Carlo Carra', grande protagonista dell’arte italiana del Novecento, presente in mostra con l’Allegoria del Lavoro, dipinto commissionato dalla Cooperativa Pittori e Imbiancatori di Milano, di cui Carra' era all’epoca direttore artistico, per essere esposto all’Esposizione Universale di Milano del 1906. Una vetrina eccezionale per presentare un’opera-manifesto della classe operaia e artigiana.
II Sezione: 1945-1980
Nel dopoguerra l’alleanza tra lavoratori ed intellettuali si rinsalda. La sinistra italiana propugna l’affermazione di una cultura del popolo, mettendo al servizio del progetto un’imponente forza organizzativa. La mostra ha raccolto testimonianze di alcune esperienze significative dello spirito di quegli anni sinora poco documentate. Si pensi ad esempio alle opere realizzate durante il soggiorno, finanziato da Legacoop nel 1951, di un folto gruppo di artisti presso i braccianti della Cooperativa di Mezzano, un centro agricolo del ravennate.
Appartengono pero' a quel periodo anche esperienze in cui e' la flessibilita' della forma cooperativa a venire incontro agli artisti, offrendo soluzioni per poter produrre e proporre il loro lavoro in un momento in cui le risorse pubbliche sono tutte rivolte alla ricostruzione dell’apparato produttivo. Utilizzano ad esempio la forma cooperativa due opere rilevanti della cinematografia italiana del dopoguerra: Achtung Banditi! e Cronache di poveri amanti, firmate da Carlo Lizzani.
Dopo il ’68 nascono in cooperativa fenomeni che hanno profondamente inciso sul costume del nostro passato piu' recente, un esempio fra tutti le radio libere.
III Sezione: il collezionismo cooperativo
Negli ultimi venti anni la nascita di imprese cooperative di rilevante peso economico ha introdotto un nuovo capitolo nella storia del rapporto arte-cooperazione, quello del collezionismo e mecenatismo d’impresa. A partire dagli anni’90 l’impresa privata italiana ha destinato discrete risorse finanziarie all’acquisto di opere d’arte e al sostegno di iniziative culturali. Le grandi aziende cooperative hanno cercato di porre questa consuetudine al servizio dei valori cooperativi, a cominciare dalla crescita culturale degli associati e dalla valorizzazione del territorio di appartenenza.
La terza sezione della mostra espone opere provenienti dalle piu' significative tra le collezioni finora censite. Protagonisti della piccola ma preziosa raccolta di Legacoop Nazionale sono i maestri della pittura italiana del dopoguerra, mentre sull’arte modenese dell’800 si concentra l’interesse di Assicoop Modena. Acquistano arte contemporanea Ccpl, Assicura, Coopsette e Unipol, con una predilezione per gli artisti del territorio. Ancora arte contemporanea per la interessante raccolta di Ancc-Coop ed esperienze molto speciali per Coop Murri e Coop Ceramica di Imola. Coop Murri, una delle piu' importanti cooperative di abitazione italiane, acquista e commissiona opere d’arte da inserire all’interno dei suoi interventi edilizi, mentre le ceramiche della collezione Coop Ceramica Imola hanno la particolarita' di essere state progettate da grandi maestri ma realizzate presso gli stabilimenti aziendali dagli artigiani della cooperativa.
Catalogo Skira a cura di Luigi Martini
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il Patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, Ministero dello Sviluppo Economico, Provincia di Roma, Comune di Roma
Ufficio stampa mostra:
Scarlett Matassi - scarlett.matassi@virgilio.it
Ufficio stampa Legacoop:
Massimo Tognoni 06/84439372 / ufficiostampa@legacoop.coop
Presentazione e cocktail per la stampa mercoledi' 15 novembre ore 12,00
Inaugurazione alla presenza del Sindaco di Roma Walter Veltroni mercoledi' 15 novembre ore 17,30
Complesso del Vittoriano - Sala Zanardelli
Piazza dell’Ara Coeli, 1 - Roma
Orario di visita: tutti i giorni dalle 9,30 alle 17,30