La mostra si compone di 6 opere (cinque quadri e una scultura) realizzate nell'ultimo anno e inseribili nell'ambito poetico del recupero del primario, indagato dall’artista sin dai suoi esordi.
Mostra personale
a cura di Andrea Romoli Barberini
A partire da lunedi' 20 novembre, sino al 2 dicembre, la Rufartgallery di Roma
ospitera' una selezione di opere di Angelo Aligia rappresentative della ricerca
svolta dall’artista nell’ultimo anno di attivita'.
Curata da Andrea Romoli Barberini, la mostra si compone di 6 opere (cinque
quadri e una scultura a tuttotondo) inseribili nell’ambito poetico del recupero del
primario, indagato dall’artista sin dai suoi esordi. Ma se in passato Aligia aveva
fatto della scultura uno strumento per dialogare con l’architettura, nei suoi ultimi
lavori sembra invece imporsi una vena di rinnovato lirismo che trova nei supporti
bidimensionali le nuove superfici d’elezione (A. Romoli Barberini).
Questa di Aligia e' la terza mostra della stagione allestita nello spazio espositivo
della RUFA (Rome University of Fine Arts - Libera Accademia di Belle Arti -
Legalmente Riconosciuta).
La Rufartgallery, vero e proprio cuore dell’Accademia anche per la sua
ubicazione, e' sistemata in una sala autonoma e perfettamente attrezzata
accessibile attraverso i suggestivi ambienti che compongono la Scuola di Pittura.
“Angelo Aligia nasce a Maiera' (Cs) nel 1959. Da sempre si dedica alla scultura,
linguaggio in cui trasferisce l’esigenza di un rapporto con un principio originale e
antropologico, come condizione autentica vitale dell’essere umano oltre le
differenze individuali e storiche. Oggi Aligia lavora tra Roma e Diamante, luogo
di separazione e realizzazione delle sue sculture che dalle forme piu' costruite
degli anni Ottanta, strutturate secondo parametri stilistici che si riallacciano ad
alcune esperienze dell’avanguardia storica passano a una composizione piu'
libera. Aligia esprime in termini empirici e reali che ristabilisce mediante l’uso di
framenti di rocce e pietre di varia provenienza. Un contatto diretto con la natura
in senso ampio, carico di una profonda umanita'".
(dal catalogo Angelo Aligia. Il canto delle pietre silenziose, a cura di Angelo
Petruzzi)
Immagine: Cono, 1997, pietra a secco, diametro cm 120 x 210
Rufartgallery
Via Benaco, 2 - Roma