Inaugura la nuova sede espositiva della Triennale, 1400 mq destinati ad esposizioni temporanee e 500 mq per altre attivita'. La prima mostra e' dedicata a un innovatore della pittura del 900, una figura poliedrica che si occupo' anche di fotografia e architettura. Esposte oltre 200 tele realizzate fra il 1922 e il 1989 (anno della morte), molti disegni a china, schizzi preparatori, circa 50 fotografie e materiale d'archivio. La Triennale ha invitato piu' di 100 writers che hanno realizzato un grande intervento nel sottopasso della stazione di Villapizzone e nelle strade vicine alla nuova sede.
Da novembre 2006 la citta' di Milano e la Triennale avranno una nuova sede espositiva: Triennale Bovisa
Con l’inizio dei lavori per il Museo del Design e la climatizzazione degli spazi espositivi che interesseranno il Primo Piano del Palazzo dell’Arte la Triennale avra' 3500 metri quadrati in meno da dedicare alle mostre temporanee.
Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deciso di non ridurre l’offerta culturale di Triennale, ma di mettere a disposizione del proprio pubblico e della citta' una nuova opportunita'.
La zona della Bovisa e' stata individuata come il quartiere ideale per l’intenso sviluppo che sta conoscendo. Il quartiere, alle porte nord di Milano, dista pochi minuti dal centro citta' e costituisce uno snodo viario strategico, nel cuore del sistema ferroviario milanese. Il quartiere e' frequentato ogni giorno da oltre 200.000 persone ed e' gia' sede di aziende e istituzioni tra cui anche il nuovo Politecnico. Presto vi si trasferiranno l’Istituto Mario Negri e gli studi televisivi di Telelombardia.
L’intenzione di Triennale e' dare un potente segno alla citta', una traccia profonda dedicata alle arti contemporanee nella convinzione che l’arrivo di Triennale in una zona “periferica" possa diventare un ulteriore strumento di valorizzazione di quest’area.
Dall’autunno 2006, per circa tre anni, la Triennale di Milano gestira' le attivita' del grande spazio di circa 2100 mq nell’area della stazione di Villapizzone. 1400 metri quadrati destinati a mostre ed esposizioni temporanee, cui si aggiungono altri 500 metri quadrati per il bookshop, il caffe' ristorante e altre attivita' di servizio. Il progetto dello spazio ha la direzione artistica dell’architetto Pierluigi Cerri.
La nuova Triennale Bovisa si pone come uno spazio interamente dedicato alla contemporaneita' attraverso mostre d‘arte, ma anche eventi, concerti e manifestazioni all’aperto.
Le pareti del Bistrot Bovisa prendono vita come elementi espressivi e presentano una serie di “quadri di sale" realizzati da Bettina Werner, artista milanese di nascita e newyorchese d’adozione, unica italiana a essere ospitata al Whitney Museum di New York.
Alcuni studenti di design del Politecnico di Milano sono stati incaricati di disegnare la segnaletica, l’arredo urbano e la comunicazione visiva che guidera' i flussi all’interno e all’esterno dell’area espositiva di Triennale Bovisa.
Un’altra collaborazione vede La Triennale di Milano lavorare con l’Art Directors Club Italiano sul tema dei linguaggi creativi della comunicazione. In un vero e proprio laboratorio all’interno della Triennale, 4 tra le migliori coppie creative italiane, chiamate dall’Art Directors Club Italiano, hanno realizzato una campagna di comunicazione rivolta al grande pubblico per il lancio di Triennale Bovisa.
Infine La Triennale ha invitato i writer piu' rappresentativi della scena milanese a intervenire direttamente sul territorio: piu' di cento, differenti per stile, eta' e formazione. Un intervento di grandi proporzioni e' stato realizzato presso il sottopasso della stazione di Villapizzone prossima alla nuova sede di Triennale Bovisa e nelle strade vicine: uno sfondo rosso Triennale fara' da collegamento tra i luoghi.
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Hans Hartung
In principio era il fulmine
A cura di Amnon Barzel, Cristiano Isnardi
Ricerca scientifica: Fondation Hartung - Bergman
La nuova Triennale Bovisa, si pone come uno spazio interamente dedicato alla contemporaneita': un luogo destinato soprattutto ai giovani, all’intrattenimento e al tempo libero, con la possibilita' di realizzare grandi mostre d’arte, ma anche eventi e manifestazioni all’aperto, come concerti, performance artistiche, attivita' culturali. 1400 metri quadrati destinati a mostre ed esposizioni temporanee, cui si aggiungono altri 500 metri quadrati per il bookshop, il caffe' ristorante e altre attivita' di servizio. Il progetto di ristrutturazione dello spazio, sotto la direzione artistica dell’architetto Pierluigi Cerri, e' basato su un innovativo sistema di architetture effimere.
L’esposizione dedicata a Hans Hartung, che inaugura la Triennale Bovisa, raccoglie una selezione di piu' di 200 tele realizzate dall’artista dal 1922 a Dresda al 1989 (anno della morte) ad Antibes. Insieme ai quadri, in mostra saranno visibili anche molti disegni a china dell’artista, schizzi e disegni preparatori nonche' circa 50 fotografie originali e altro materiale d’archivio. Tutti i documenti e le opere sono stati selezionate direttamente dell’archivio della Fondazione Hans Hartung di Antibes, l’ultima residenza dell’artista. Molte delle opere qui presentate non sono mai state esposte e molti dei temi trattati sono originali ed inediti.
La quantita' della documentazione che sara' visibile in mostra caratterizza l’esposizione come una delle piu’ importanti realizzate nel mondo e sicuramente in Italia. La mostra ha il carattere di un’antologica perche' riporta tutta la produzione artistica di Hartung, ma l’originalita' dei temi trattati consente di caratterizzarla con una maggiore complessita'.
Hartung viene presentato non solo come maestro-innovatore della pittura del Novecento, ma anche come figura poliedrica, interessato a “sconfinamenti" in altri ambiti artistici. In una parte dell’esposizione viene approfondito il suo interesse per l’architettura, che si lega indissolubilmente alle esperienze biografiche, e un’altra sezione e' dedicata ai risultati della sua ricerca nell’ambito della fotografia. In particolare, conoscendo gli ambiti di interesse del pubblico della Triennale, viene dato maggior rilievo alle fotografie di Hartung dedicate all’architettura.
La mostra, cosi' come il catalogo (5 Continents Editions), si articola su 7 capitoli, preceduti da un introduzione generale all’opera:
1 - UNIVERSO
2 - IL LINGUAGGIO PITTORICO
3 - LA DOPPIA IMMAGINE
4 - I DISEGNI NERI DEL DOPOGUERRA
5 - ARCHITETTURA I: MINORCA E PARIGI
6 - ARCHITETTURA II: ANTIBES
7 - LA FOTOGRAFIA
8 - ANTIBES - L’ESPLOSIONE PITTORICA IN UN’OASI MEDITERRANEA
Progetto d'allestimento e grafico: Studio Isnardi e Fondation Hartung - Bergman
Fondazione Hartung - Bergman: http://www.fondationhartungbergman.fr
Ufficio stampa:
La Triennale di Milano
Antonella La Seta t +39 02 72434240 ufficio.stampa@triennale.it
Inaugurazione: 21 novembre 2006
Triennale Bovisa
via Lambruschini 31 20156 Milano
Trasporti: Passante FS - Stazione Villapizzone e stazione Bovisa, Tram 1-3, Autobus 82-92
Orario: 11.00 - 24.00, chiuso il lunedi'