Galleria Nicola Ricci (vecchia sede)
Pietrasanta (LU)
via del Marzocco 38
0584 283197 FAX 0584 283197
WEB
Daniele Bacci
dal 24/11/2006 al 30/12/2006
Martedi - Domenica 15.30-19.30

Segnalato da

Circolo Culturale Mario Cosci




 
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24/11/2006

Daniele Bacci

Galleria Nicola Ricci (vecchia sede), Pietrasanta (LU)

L’artista si dedica alla rivisitazione di aspetti quotidiani della storia sociale del modernismo, indagando, attraverso l’estetica e l’architettura, la razionalizzazione economica e ideologica del tempo libero postfordista. In mostra una serie di dipinti.


comunicato stampa

Mostra personale

a cura di Paolo Emilio Antognoli

Luci colorate si diffondono all’interno dello spazio in bagliori intermittenti. Geometrie moderniste alle pareti, proiezioni, superfici dipinte, formano un ambiente unitario all’insegna dello splendore fotocromatico. Una corolla misteriosa di bambini distesi in cerchio con occhiali scuri. I movimenti esatti di un bambino che si ripetono all’infinito come l’esercizio di un automa…

Daniele Bacci (1975) presenta la sua personale da Nicola Ricci ricreando un ambiente modernista in cui colori, figure e campiture geometriche, fanno da imbonitori di un circo enigmatico il cui tempo prescelto e' l’eterno presente della societa' dello spettacolo.

L’artista si dedica alla rivisitazione di aspetti quotidiani della storia sociale del modernismo, indagando, attraverso l’estetica e l’architettura, la produzione della soggettivita' biopolitica e, in questo caso particolare, la graduale razionalizzazione economica e ideologica del tempo libero postfordista. Le immagini fotografiche di una colonia elioterapica infantile di eta' fascista sono il punto di partenza di questo lavoro. Durante il soggiorno estivo in queste strutture i bambini dovevano esporsi a irradiazioni dei raggi solari o di lampade artificiali - esattamente come accade alle figure in cerchio del grande dipinto. In genere, in questi spazi essenziali di stile razionalista, la vita quotidiana, colma di attivita' sportive e ricreative, rispondeva a codici di comportamento rigidamente prefissati. Codici funzionali alla pedagogia infantile allo stesso modo in cui la loro rappresentazione fotografica seguiva direttamente fini di propaganda. Tali strutture, in ultima analisi, rispondevano alla nuova centralita' della struttura economica legata allo sviluppo e all’industrializzazione di massa, la quale richiedeva un esercito moderno di operai e di soldati legati alle macchine e sempre piu' dipendenti da questo tipo di produzione.

Nel quadro le campiture di fondo, su cui sembrano distendersi i bambini, suggerisce sia l’irraggiarsi di una piramide di luce che, allo stesso tempo, una prospettiva. Ma quegli stessi colori sono selezionati in modo da interagire con il fotocromatismo dell’opera che gli sta dinanzi: una proiezione di luci colorate che illumina l’intera stanza. Schermo o insegna di re'clame che, dunque, rimanda al cosmo delle merci e dei consumi.

L’artista ripercorre il progetto novecentesco indagando le radici storiche e morfologiche del presente. Il cinetismo luminoso di una scultura cubica, sul fondo della stanza, cerca la desueta spettacolarita' dell’immagine in movimento, ripercorrendo a ritroso la preistoria del cinema e del modernismo olandese. Mutuo rimando dalle primitive fantasmagorie del moderno, di cui scriveva Walter Benjamin, all’attuale industria dell’intrattenimento.

Le luci intermittenti delle proiezioni cromatiche, subito all’ingresso, pur rievocando morfologicamente il solarium delle colonie elioterapiche, in realta', lampeggiando su ogni cosa, non fanno che tradurre in linguaggio Morse la parola “Consuma". E questa, tra indicativo e imperativo, si ripete ininterrottamente.

Opening: Sabato 25 Novembre 2006, ore 18.30

Galleria Nicola Ricci
Via del Marzocco 38 - Pietrasanta
Orario: Martedi - Domenica 15.30-19.30

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