Una retrospettiva in cui il lavoro dell'artista viene raccontato attraverso 19 iron cases, scatole in ferro edite in 25 copie. Multipli che in realta' sono pezzi unici: le 25 scatole infatti sono una diversa dall'altra, perche' nel lavoro di Kounellis non c’e' mai ripetizione, ogni cosa e' vissuta come esperienza unica. La scatola diventa cosi' una quinta teatrale, una cavita' da riempire per dare corpo al discorso, ad un racconto, una storia.
19 iron cases
Il 23 novembre la nuova Galleria dell’Oca inaugura con una mostra di Jannis Kounellis. Una retrospettiva particolare in cui il lavoro dell’artista, dal 1970 al 2006, viene raccontato attraverso diciannove iron cases, scatole in ferro edite in venticinque copie.
Multipli che in realta' sono pezzi unici: le venticinque scatole infatti sono una diversa dall’altra, perche' nel lavoro di Kounellis non c’e' mai ripetizione, ogni cosa e' vissuta di volta in volta, come esperienza unica.
La scatola in ferro e' una quinta teatrale, una cavita' da riempire per dare corpo al discorso, l’equivalente di una bocca o di una porta. E tutte insieme, le diciannove scatole, possono essere considerate un percorso trasversale all’interno dell’opera dell’artista.
C’e' la storia, intesa come <
C’e' il carbone, usato da Kounellis come <
Ci sono oggetti quotidiani strappati dal loro contesto attraverso una contraddizione e portati a un assoluto: chicchi di caffe' sulla carta o forbici che aumentano di drammaticita' accostate a una lastra di vetro rossa. Oppure quei simboli, tanto presenti nel lavoro di Kounellis, che evocano la rivoluzione industriale. Una macchina da cucire sistemata in diagonale accanto a una giacca. Il famoso trenino degli anni Trenta, comparso a Chicago intorno a una colonna, questa volta posizionato sulla lama di un coltello (cinque trenini su cinque coltelli in una vertiginosa successione).
Ci sono rimandi ai lavori degli anni Sessanta (una foto dei cavalli esposti alla Galleria dell’Attico nel ’69, leggermente coperta da un sacco di iuta pieno di carbone), e opere nuovissime, del 2006, come la scatola che contiene quattro scarpe da uomo riempite di vetro colorato o quella, pensata per la Galleria dell’Oca, in cui compaiono una sottoveste e un paio di calze velate, appoggiate su una lastra di ferro coperta da una litografia, l’intimo femminile dentro la pittura.
Galleria dell'Oca Arte Contemporanea
Via del Vantaggio 45a - Roma
Orari: da Martedi' a Sabato 11.00-13.30, 14.30-20.00