Danza Metafisica. Nella sua pittura intrisa di luminosita' mediterranea, l'artista insegue una quiete, un movimento armonico che fissa il manifestarsi della bellezza, un ordine silenzioso senza tempo.
Danza Metafisica
" [..] E' evidente che la luminosita' che emerge da qui e' quella tipica del Sud, di
un qualsiasi meridione del mondo che si puo' riconoscere tra i trulli della Puglia
(non a caso citati), tra la profusione d'oro del Marocco appena visitato, o magari
tra i mosaici che brillano tra il sole e gli olivi in Sicilia. [..] E poi siamo in
Sicilia. [..] Ecco, qui tra questi mosaici e davanti al Cretto di Burri, secondo me
la Bonanni ha scoperto una nuova realta'. [..] Ora, e' normale che se dici la parola
ballerina, e stai parlando di pittura, immediatamente evochi Degas. Pero' se queste
figure le si guarda con attenzione, se ci si lascia trasportare dalla musicalita' che
si puo' immaginare dai loro gesti, se ci si concentra sulla solennita' e l'esattezza
della loro posa, e' evidente che Degas in questo caldo e luccicante mondo
mediterraneo, non c'entra assolutamente nulla. La Bonanni insegue una quiete, un
movimento armonico, un atteggiarsi che fissi per sempre un momento in cui la
bellezza finisce per prevalere. Degas ama la dissonanza, per lui le ballerine sono
"piccoli ratti", le inquadra mentre si grattano la schiena, o magari sbadigliano.
Qui c'e' l'ordine silenzioso senza tempo di un palcoscenico metafisico, non c'e' la
polvere di quinte parigine ne' immagini decentrate, durezze, fatiche. Se penso a un
eventuale fratellanza tra queste e altre immagini mi viene in mente Benigno del film
di Almodovar Parla con lei che spia Alicia dalla finestra della sua casa. [..]
Le danzatrici di Francesca cercano sguardi da sedurre e da placare, da accarezzare e da
tranquillizzare. Sanno che, come recitava il titolo di una raccolta di scritti di
Giancarlo Marmori, rubato per l'occasione a un verso di Ezra Pound, la bellezza e'
difficile, ma a loro e' data l'occasione di mostrarla e non intendono rinunciarvi. La
loro leggerezza e' paragonabile a quella dell'aria, la sicurezza dei movimenti a
quella della terra, la forza dei gesti al fuoco e la loro costanza all'acqua. Tutti
elementi che la Bonnanni lascia sempre entrare nelle simbologie delle sue opere.
Cosa stiano cercando queste perle sfavillante scolpite nella luce, lo suggerisce
l'ultima opera che appartiene a questo ciclo. [..] C'e' una ballerina, anche lei di
spalle che ha davanti a se' un'opera. E' la Dance di Matisse. Niente di stridente, di
disarmonico, di doloroso. Niente che non stia bene dove sta. Questo e' lo spazio
dell'armonia, della tranquillita', della quiete. La danza non e' un corteo sfrenato e
irrazionale, ma perfezione formale, incastri di luminosita' terse e definite. Alla
fine Apollo ha sconfitto Dioniso. Per Francesca e' cosi'" (Lea Mattarella).
Francesca Bonanni ha iniziato ad esporre nel 1993 con una serie di personali e
collettive, tra le tante ricordiamo la mostra al Museo d'Arte Moderna e
Contemporanea di Anticoli Corrado, Roma, al Complesso Monumentale del Vittoriano,
Roma, all'Archivio Centrale dello Stato, Roma, al Museo di Maglie, Lecce, a Palazzo
Marigliano, Soprintendenza Archivistica per la Campania, Napoli.
Catalogo: in galleria con testi di Lea Mattarella e Loredana Finicelli
Immagine: Francesca Bonanni "Incantesimo", 2006, olio su lino.
Inaugurazione: 1 dicembre 2006
Galleria Tondinelli
via Quattro Fontane, 128/a - Roma
Ingresso libero