Dopo l’esperienza scultorea e fotografica, questa mostra rappresenta un ritorno alla pittura attraverso l’uso di acrilico e olio combinati con materiali vari: lana, grafite e te giapponese. L'opera all’entrata e' invece un’installazione ispirata dalla leggenda giapponese del “Shibarare Jizo".
Personale
a cura di Maria Rosa Pividori
Marco Bettoni, nato a Bergamo, abita e lavora da molti anni a Londra, ogni
anno si reca in Giappone.
Dopo l’esperienza scultorea e fotografica, questa mostra rappresenta un
ritorno alla pittura sperimentale attraverso l’uso di acrilico e olio
combinati con materiali vari: lana, grafite e te' giapponese.
Questa prima mostra a Milano alla Dieci.due! e' anche la terza mostra
personale in Italia dopo quelle fatte alla galleria Continua di San
Gimignano e alla galleria Vanna Casati di Bergamo.
L’opera all’entrata e' intitolata “when you have a wish"
e' un’installazione ispirata da una leggenda giapponese del “Shibarare Jizo"
che risale all’inizio del XVIII secolo. Nel corso dei secoli si e' tramutata
in un rito propiziatorio.
Stanza Principale (= Jizo Project)
Il Jizo e' un importante Bodhisattva (o “santo") che ha raggiunto le soglie
del Satori e che rimanda la sua completa salvezza e il raggiungimento dello
stato del Buddha per restare sulla Terra a proteggere gli esseri umani. Di
solito e' considerato il patrono dei bambini, delle madri, dei viaggiatori,
ecc.
Le prime statue di Jizo in Giappone risalgono al peridodo Nara (710-794), ma
la sua diffusione e' avvenuta in particolare negli anni Sessanta con un rito
chiamato “Mizuko Kuyo" (=child of water=il bambino dell’acqua)
Nell'ufficio ci saranno dei light-box intitolati “Tokyo Lights".
Inaugurazione: 30 Novembre 2006 h. 18-21
Dieci.due!
Largo Isabella d'Aragona 1 - Milano