L'artista mette in relazione le diverse attivita' del proprietario dello spazio espositivo -gallerista e venditore d'auto- trasformando la galleria in un salone automobilistico, concessionario della nuova Placentia Cars. Le FIAT 126 sono re-inventate come Placentia Cars attraverso l'inserimento del nuovo logo. Esposti anche disegni tecnici, brochure di presentazione, vetrina con gadget...
Placentia Cars
Sabato 02 dicembre 2006 alle ore 18 si inaugura la mostra di Domenico Antonio Mancini
Dopo la sua prima personale 'Cellule Dormienti' a Napoli nel 2004 l'artista presenta
Placentia Cars un progetto site specific per gli spazi della galleria Placentia
Arte. L'artista mette in relazione le due diverse attivita' del gallerista: gallerista
d'arte contemporanea e venditore d'auto, trasformando la galleria in un salone
automobilistico, concessionario esclusivo della nuova Placentia Cars. Le automobili
che in passato sono state FIAT 126 sono re-inventate (in Placentia Cars) attraverso
l'inserimento del nuovo logo. Il logo assegna loro un nuovo valore, cancella la loro
storia, di cui si ha traccia, nella cancellatura, ma che non interferisce con le
nuove sorti dell'automobile.
La scelta di prendere l'oggetto-fiat 126 per operare
una risignificazione non e' stata casuale. La 126 si presta molto bene all'azione
dell'artista di inscrivere nuovi significati, sia per la sua natura di oggetto gia'
fatto e merce, sia perche' e' stata progettata nel 1973 e immessa sul mercato come
utilitaria senza alcuna velleita' estetica. Con il design estetico ridotto al minimo
era adatta a condurre le massaie dal panettiere, non era strumento di affermazione
di uno status sociale o progettata per spericolatezze alla sua guida. Con il
passaggio dal luogo della merce al luogo dell'arte, con l'investimento del valore
artistico-estetico che l'artista compie, l'automobile assume una nuova natura:
quella dell'oggetto d'arte. Questa differenza si esplica nel gesto dell'artista e
nella possibilita' che il pubblico ha di utilizzare l'oggetto secondo differenti
regole d'uso, cioe' utilizzandolo come arte. L'artista invita il pubblico a viaggiare
a bordo della Placentia Cars per far di ogni attraversamento della citta' un atto
poetico: cioe' invita a leggere, attraverso il filtro dell'arte, la quotidianita'.
L'arte diventa cosi un meccanismo significante, un filtro attraverso cui vivere la
vita. L'oggetto d'arte viene pensato come una macchina di relazione, e una macchina
dalle infinite relazioni possibili: un'automobile al bordo della quale, nella
giungla dei segni, attribuire una identita' alle cose. Disegni tecnici, brochure che
presenta il 'prodotto', vetrina con i gadget, slogan di Porsche sull' 'andare
oltre', tutto quello che si trova in un autosalone e' nella galleria Placentia Arte.
E' arte o e' merce?
Il progetto Placentia Cars procede tutto lungo il
pericoloso crinale di cio' che separa un oggetto qualunque da un oggetto artistico.
Domenico Antonio Mancini continuamente gioca con la duplice natura dell'arte, in
quanto oggetto e in quanto opera. Cosi l'artista si rivolge allo stesso tempo al
pubblico della comunity dell'arte e agli acquirenti di un autosalone, perche' se
duplice e' la natura dell'oggetto, duplice e' anche la natura del pubblico.
Placentia arte
Galleria d'arte contemporanea
Via Scalabrini 116. Piacenza