Pizia Arte
Teramo
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Corte e Nurcis
dal 22/5/2001 al 16/6/2001
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Segnalato da

Patrizia e Manuela Cucinella



 
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22/5/2001

Corte e Nurcis

Pizia Arte, Teramo

A cura di Patrizia e Manuela Cucinella. Doppia personale di Enrico Corte ed Andrea Nurcis. Enrico Corte, Andrea Nurcis, vivono e lavorano a Roma. Personalita' distinte e individuali, pur non essendo una coppia di artisti, di frequente collaborano assieme. La loro ricerca riguarda la stratificazione neurale del linguaggio spaziando in ambiti espressivi differenti e trovando nel mezzo videocinematografico la giusta confluenza. Il loro particolare apporto all'interno dell'ultima generazione artistica italiana verte su una costante attenzione e analisi delle tematiche legate alla sfera del 'perturbante'.


comunicato stampa


A cura di Patrizia e Manuela Cucinella. Doppia personale di Enrico Corte ed Andrea Nurcis.

Personalita' distinte e individuali, pur non essendo una 'coppia di artisti', di frequente collaborano assieme. La loro ricerca riguarda la stratificazione neurale del linguaggio spaziando in ambiti espressivi differenti e trovando nel mezzo videocinematografico la giusta confluenza. Il loro particolare apporto all'interno dell'ultima generazione artistica italiana verte su una costante attenzione e analisi delle tematiche legate alla sfera del 'perturbante'.

Diagnosi finale delle opere del soggetto A.N.
I quadri sono esposti senza cornici su di una parete vuota e bianca, come su un tavolo settorio.
Ad un esame superficiale essi appaiono oggetti frammentati, multipli come aspetto e contenuto. Sono presenti vigilanza e lucidità d’intenti, il tono dell’umore tende al depresso, emergono note sardoniche e numerosi tratti di autocompiacimento. La memoria appare conservata, talvolta labile, fluttuante, ma sicuramente intrecciata ad elementi intrauterini. L’emotività appare coartata, quasi appiattita, comunque repressa. Diversi elementi supportano l’ipotesi che l’autore delle opere, il soggetto A.N., sia affetto da un disturbo della personalità di tipo schizoide, una patologia estremamente pervasiva.
I tratti di psicosi emergono, infatti, in parte dalle sue proprie opere. Tanto più evidenti sono nell’autore le caratteristiche di tale disturbo pervasivo di personalità, tanto più presenti sono le dinamiche di scissione psicotiche all’interno delle opere pittoriche.
La predilezione creativa verso linee ed andamenti sinuosi sembra essere il riflesso di una probabile alterazione anatomo-patologica cerebrale presente in tali disturbi: ovvero la riduzione di volumi per atrofia ed ulteriore convoluzione del giro cingolato e della corteccia ippocampale del lobo temporale, ovvero della parte filogeneticamente più antica del cervello umano, responsabile dell’integrazione delle emozioni.

La freddezza emotiva, la ricerca e la cura di particolari perversi di natura onirico-sessuale sono espresse con la totale assenza di empatia, anche se con insolito vigore. Tali aspetti pittorici sembrano essere il risultato di una dinamica di scissione precoce nello sviluppo psichico del soggetto, forse a causa di primitive deprivazioni del contatto affettivo materno. Questa dinamica perversa avrebbe favorito l’introiezione e l’accettazione di soli elementi inconsci ritenuti positivi e l’espulsione totale di quelli cosiddetti negativi. La creazione di queste espressioni pittoriche corrisponderebbe alla formazione di oggetti bizzarri (a contenuto aggressivo, sessuale, fortemente perverso, a volte orrorifico) come risultato di minute frammentazioni di oggetti parziali negativi interiori, scissi e proiettati all’esterno. Il soggetto A.N. sembra portato all’intolleranza di elementi negativi del proprio interior psichico, dovuta all’incapacità di provare e addirittura tollerare in profondità sentimenti di colpa verso tali emozioni.

Le opere pittoriche rappresentano, in questo contesto, lo specchio dell’intero quadro psico-patologico del soggetto A.N.: l’espressione delle probabili alterazioni anatomo-patologiche, delle interazioni psicodinamiche, della visualizzazione dei tratti psicotici più primitivi, proiettati verso l’esterno. Essi sono, altresì, un importante legame con l’ambiente esterno, sono la rappresentazione di un esame di realtà ancora valido: le opere sono commerciabili, anche su ordinazione. Il soggetto A.N. vuole così esorcizzare se stesso, le proprie paure inconsce tramite la propria creatività, attraverso l’esposizione e la vendita delle proprie intimità inaccettabili, traendone profitto oggettuale, soddisfacendo istanze narcisistiche. Durante un colloquio con il soggetto A.N. emergono in atto diversi tratti psicotici, anche se labili, e parzialmente tenuti sotto controllo.

La scelta della creatività come momento operativo non è casuale: essa permette al soggetto di lavorare in isolamento con il minor numero possibile di contatti sociali, al sicuro. Il soggetto riferisce, infatti, che al di fuori delle mura della sua casa-studio, anche in ambienti anonimi transitori, quali l’autobus, il tram, la strada, soffrirebbe di stati di coscienza alterata e, talvolta, di vere e proprie allucinazioni, accompagnate a stati d’ansia vicini al panico. Questi tratti psicotici (tendenti alla chiusura artistica ed alla psicosi paranoidea), a cui il soggetto sembra essere ormai abituato, e che soprattutto percepisce come sotto controllo, sono una pecularietà del disturbo di personalità schizoide; essi, talvolta, possono essere causa di gravi scompensi psicotici con deliri ed imponente agitazione psicomotoria.

Terapia: solitamente si utilizzano i farmaci della classe neurolettica, ma in condizioni compensate si potrebbe escludere questa possibilità. Tali farmaci appiattirebbero il pensiero e la creatività, rendendo frustrante ed intollerabile la vita quotidiana del soggetto A.N. Per gli stati di scompenso psicotico acuto sarebbero indicati, in prima istanza, dei cicli di trattamento elettroconvulsivante; i neurolettici si dovrebbero utilizzare come seconda scelta.

In conclusione: le opere del soggetto A.N. rappresentano suggestivamente i suoi tratti psicotici e, allo stesso tempo, sono anche un efficace programma di autoterapia.
Dott.ssa Mercedes Masia, Medico Psichiatra e Psicoterapeuta.

Enrico Corte, Andrea Nurcis, vivono e lavorano a Roma.

Pizia Arte, via Cavour 39, Teramo

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