Museo Minimo di Fuorigrotta
Napoli
via detta San Vincenzo, 3 (angolo via Leopardi 47)
081 621170 FAX
WEB
Lucio Statti
dal 11/12/2006 al 4/1/2007
Mar-gio-ven 10-12; lun-merc 16-19

Segnalato da

Museo Minimo



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Lucio Statti
Roberto Sanchez



 
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11/12/2006

Lucio Statti

Museo Minimo di Fuorigrotta, Napoli

Il Fanciullino. La sua pittura esprime sensazioni che sfuggono alla ragione e rinviano al campo semantico del sogno, della visione, dell’astrazione, in cui la realta' e la fantasia sono fuse. I protagonisti delle sue opere sono i bambini.


comunicato stampa

Il Fanciullino

A cura di Roberto Sanchez

Come ci insegna Pascoli, esiste in ognuno di noi un fanciullino che, finche' siamo in tenera eta', piange e gode con noi, confonde la sua voce con la nostra, di modo che si sente un solo palpito, uno solo strillare, un solo guaire. Ma dopo il sopravvento della maturita', mentre noi ingrossiamo la voce e volgiamo l’anima verso nuovi interessi, il fanciullino non cresce e continua a far sentire la sua voce ingenua e primigenia, il suo “tinnulo squillo", suggerendoci quelle emozioni e sensazioni che solo un bimbo puo' vivere. Spesso, pero', l’adulto non ode l’acuto gemito del fanciullino e lo emargina nell’angolo piu' remoto dello spirito, dove giace inascoltato come un’anfora antica sul fondo del mare.

Lucio Statti, invece, e' capace di ascoltare e dare voce al fanciullino che e' in se', di ammirare il mondo esterno col suo sguardo puro ed incantato, provando quelle sensazioni di stupore e di meraviglia che sono proprie dei bambini. La sua pittura, animata da un’intensa vena poetica, esprime sensazioni che sfuggono alla ragione e rinviano al campo semantico del sogno, della visione, dell’astrazione, in cui la realta' e la fantasia sono fuse in un magma indistinto. I protagonisti delle sue opere sono bambini intenti al gioco, oppure ninnoli che coinvolgono lo spettatore come soggetto “esterno" dell’opera, perche' accendono in lui lo spirito dell’infanzia e il suo inesausto desiderio di giocare.

Sorprende, nell’opera di Lucio Statti, lo stridente contrasto tra la figura iperrealista, pienamente riconoscibile nella sua identita', e lo scenario onirico, che evoca il mondo interiore del bambino, attraversato da segni leggeri e sfumati che non trovano alcuna rispondenza nella realta'.

Una delle opere piu' rappresentative della sua poetica e' “Il burattino ieratico", che raffigura una marionetta all’interno di un’edicola sacra. In un intrigante gioco delle parti, il burattino assume un’aura di santita', mentre l’edicola che lo accoglie perde la sacralita' che noi adulti le attribuiamo per diventare cio' che realmente e': una cornice che valorizza il suo contenuto. L’artista, suggerendo che non dovremmo prendere tutto sul serio, ci fa riflettere sul reale significato delle cose, che spesso non coincide con quello che noi riteniamo tale.

La casa delle bambole, il trenino, la paletta e il secchiello, soggetti ricorrenti nelle opere di Lucio Statti, sono giocattoli che rinviano a luoghi di vita e strumenti di lavoro degli adulti, suggerendo un trait d’union tra il mondo infantile e quello della maturita'. Se la vita e' gioco e noi siamo i giocatori, potremmo forse concepire la nostra casa e i nostri arnesi da lavoro come “giocattoli per adulti", in grado di stupirci e farci sognare ancora.

Lucio Statti si comporta come Adamo che da' i nomi alle cose e scopre tra esse relazioni e somiglianze ingegnose, che nulla hanno a che vedere con la logica della razionalita'. Il nuovo si scopre, non si inventa, la poesia e' nelle cose, anche nelle piu' piccole. Marco di Mauro

Inaugurazione: Martedi' 12 dicembre 2006 alle ore 18.30

Museo Minimo
Via detta San Vincenzo, 3 (angolo via Leopardi, 47) - Napoli
Orario: Mar-gio-ven 10-12; lun-merc 16-19

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