Museo Arte Tempo - MAT
Clusone (BG)
via Clara Maffei, 3 (Palazzo Marinoni Barca)
0346 25915, 0346 22440 FAX 0346 920358
WEB
Gioielli in famiglia
dal 6/12/2006 al 6/1/2007
da lunedi' a domenica: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30; venerdi' dalle 15,30 alle 18,30 e dalle 20,00 alle 22,00; Martedi' chiuso
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MAT - Museo Arte Tempo




 
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6/12/2006

Gioielli in famiglia

Museo Arte Tempo - MAT, Clusone (BG)

Dipinti inediti dalla raccolta della Casa dell’Orfano di Ponte Selva, istituzione fondata nel 1925 da Monsignor Giovanni Antonietti per l’assistenza agli orfani di guerra e ai bambini bisognosi. Le opere sono state selezionate sulla base della qualita' e della varieta' tipologica e geografica (sono rappresentati pittori lombardi, veneti e di area fiamminga).


comunicato stampa

Dipinti inediti dalla raccolta della Casa dell’Orfano di Ponte Selva

La mostra e' costituita da quindici opere, in gran parte inedite, provenienti dalla raccolta della “Casa dell’Orfano" di Ponte Selva, frazione di Clusone, l’istituzione fondata nel 1925 da Monsignor Giovanni Antonietti (1892-1976) per l’assistenza agli orfani di guerra e ai bambini bisognosi.
I dipinti sono approdati all’Ente Morale, trasformatosi tra il 1925 e il 1950 in un vero e proprio “villaggio" per l’infanzia bisognosa, comprensivo di ambulatori, dormitori, edifici per la ricreazione e la mensa, chiesa ecc. edificati da noti architetti come Giovanni Muzio, Luigi Angelini, Dante Fornoni, sotto forma di lasciti o donazioni da parte di privati cittadini con lo scopo di incrementarne il patrimonio e di riflesso le capacita' operative.
Particolarmente rilevante, in termini sia quantitativi che qualitativi, risulta il lascito della famiglia bergamasca dei Suardo, grazie al quale, nel 1926-27, viene eretto, all’interno del villaggio, un edificio di tre piani con terrazzo per la cura elioterapica intitolato alla memoria della contessa Giulia Suardo Scotti.
Le opere, parte di una collezione che ammonta a una trentina di pezzi, tuttora ubicati nella sede dell’Ente a Ponte Selva, sono state selezionate sulla base della qualita' e della varieta' tipologica (ritratti, pale d’altare, dipinti per la devozione privata, miniature ecc.) oltre che geografica (sono rappresentati pittori lombardi, veneti e di area fiamminga) con l’obiettivo di sottoporle all’attenzione del pubblico e degli studiosi.

La raccolta, infatti, costituita da dipinti di piccolo e grande formato, comprende opere di gran pregio di autori assai noti accanto ad altre particolarmente interessanti sul piano iconografico o sotto il profilo attribuzionistico.
Tra le tele piu' rappresentative si segnalano i due splendidi ed austeri ritratti dei coniugi Ambiveri del bergamasco Giovan Paolo Cavagna (1550-1627) di sapore ancora moroniano e ripetutamente presenti in prestigiose mostre sulla pittura lombarda, uno smagliante anche se problematico Congedo di Cristo dalla madre attribuito al giorgionesco Giovanni Cariani (1485-1548 ca.), nato a Fuipiano al Brembo e attivo nel primo Cinquecento tra Venezia e Bergamo, la monumentale pala della Pieta' dell’oriundo bergamasco Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1548 ca.-1628) dipinta nei primi anni del Seicento e una funambolica, drammatica Deposizione di Cristo del clusonese Antonio Cifrondi(1656-1730), straordinariamente affine a quella conservata proprio al MAT di Clusone, con la quale viene messa per la prima volta a confronto.
Nel suo complesso la collezione, che sotto molti aspetti presenta singolari affinita' con quella del museo clusonese che si appresta ad accoglierla, attende ancora di essere catalogata e studiata in modo approfondito anche per quanto riguarda la provenienza di ciascuna opera, le circostanze della sua esecuzione e quelle dell’acquisizione da parte dell’Ente proprietario.
L’auspicio e' che l’iniziativa, promossa dal MAT e curata da Maria Cristina Rodeschini Galati, Enrico De Pascale e Paolo Plebani, possa rappresentare, oltre che una piacevole sorpresa per il pubblico, un’occasione per meglio conoscere, valorizzare e tutelare una testimonianza tanto significativa e preziosa del patrimonio artistico locale.

Enrico De Pascale


La “Casa dell’orfano"

L’istituzione “Casa dell’orfano" di Ponte Selva si identifica pienamente con il suo fondatore mons. Giovanni Antonietti (1892-1976) cappellano militare nella prima guerra mondiale, pluridecorato, che le ha dedicato tutta la sua vita con grande dedizione e lungimiranza. La prima Casa venne acquistata nel 1924 e venne aperta il 24 giugno 1925 come “Preventorio per l’infanzia" per ospitare i piu' bisognosi tra gli orfani di guerra.
E’ la prima istituzione italiana che sorge per la tutela dei fanciulli mediante una ospitalita' permanente. Tra il 1926 e il 1950 grazie al sostegno di numerosi benefattori ( tra i quali le famiglie Suardo, Pesenti, Agliardi, Valli) vengono costruiti diversi edifici e padiglioni dall’infermeria, alla chiesa, alla scuola alla casa colonica, tali da costituire un piccolo villaggio, circondato dalla pineta e molto accogliente per migliaia di orfani, non piu' solo di guerra. Son piu' di ventimila gli orfani che hanno trovato rifugio, assistenza ed educazione nella “Casa dell’orfano".
Nel 1969 mons. Antonietti affida la sua opera ai sacerdoti di don Orione adeguando la Casa alle nuove esigenze. Dopo la morte del fondatore l’opera muta profondamente indirizzo e l’ "Associazione Ex Allievi e Amici di don Antonietti" ristruttura alcuni padiglioni per il soggiorno breve di minori bisognosi, di gruppi ecclesiali, di scolaresche, di gruppi sportivi. Il Consiglio d’amministrazione sta ora studiando la possibilita' di riutilizzo del resto del villaggio e la modifica della forma giuridica dell’ente. Il conte Giacomo Suardo, uno dei piu' insigni benefattori della “Casa dell’orfano", lascio' erede l’istituzione di tutti i suoi beni tra i quali la collezione dei quadri esposti in questa mostra.

GIORNI NOSTRI 1924-1950

Il tempo fissato nelle straordinarie immagini dell'Archivio Fotografico Cristilli e' quello delle grandi manifestazioni pubbliche, religiose e laiche, dagli anni '20 al primo dopoguerra. Lungo il viale dello “stradone" provinciale, testimone fisso del tempo passato, scorrono le imponenti processioni dei due Congressi Eucaristici del 1924 e del 1949, seguite dalle sfilate fasciste e dalle inaugurazioni ai monumenti. La Madonna Pellegrina, nel suo giro d'Italia, esce dalla fabbrica, seguita da tutto il paese e dal primo altoparlante mobile montato sulla “Topolino". Quelli che saranno i sessantenni di oggi, assistono in braccio alla mamma.

Inaugurazione giovedi' 7 dicembre 2006 ore 17

MAT - Museo Arte Tempo
Palazzo Marinoni Barca - Clusone
Orari: da lunedi' a domenica: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30; venerdi' dalle 15,30 alle 18,30 e dalle 20,00 alle 22,00; Martedi' chiuso
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [7]
Antonio Brighenti
dal 27/7/2012 al 5/1/2013

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