Fotografie e dipinti della Norvegia nell’800. Tema dominante il rapporto dell’uomo con la natura locale; le immagini lasciano intuire quanto arduo sia stato l’insediamento umano.
Fotografie e dipinti della Norvegia nell’Ottocento
a cura di Filippo Maggia
L’esposizione comprende alcune stampe a colori, oltre 100 fotografie originali
dell’epoca -stampe all’albumina-, stereoscopie, fotocromie e una
assai significativa selezione di quadri. Si tratta di una visione
inedita della Norvegia ritratta dal 1830 sino alla fine del secolo,
dalla citta' ai piccoli villaggi incastonati fra i fiordi, con
immagini uniche dei grandi paesaggi nordici e scene di vita
quotidiana. Proveniente dal National Museum di Oslo, la mostra e' una
selezione dalla collezione Meyer recentemente acquisita
dall’istituzione norvegese.
Tema dominante della rassegna il rapporto dell’uomo con la difficile
e sovente inaccessibile natura locale: le numerose fotografie di
fiordi, laghi e montagne lasciano intuire quanto sofferente sia stata
la conquista del territorio e l’insediamento umano. La luce che
caratterizza tutte queste immagini dal sapore languido, d’infinita
melanconia, specialmente quando le acque si trasformano in ghiacci e
la terra e le montagne vanno scomparendo all’orizzonte, risulta
essere l’altro tratto caratteristico di una fotografia pressoche'
sconosciuta, eppure carica di pathos e di bellezza pura.
I protagonisti di foto e dipinti sono ora immortalati in quello che
deve essere un matrimonio, ora ripresi nell’attraversamento di un
fiordo. Spesso s’incontrano viaggiatori sulle slitte circondati
dalla neve o, ancora, le barche a vela dei pescatori che si perdono
lontane, nel fiordo stretto dalle cupe pareti montuose che
abbracciano tutto il paesaggio sprofondando nelle acque.
Le immagini che ritraggono persone e mestieri raccontano invece di
genti consapevoli e orgogliose, raccolte in gruppo nei campi durante
la mietitura o in posa, in costume, nelle strade e all’interno delle
abitazioni.
Knud Knudsen, Axel Lindhal e l’inglese James Valentine sono i tre
autori che piu' di altri hanno percorso il Paese documentando con
stili diversi la vita e il paesaggio: con meticolosa lucidita' il
primo, sovente consentendosi interpretazioni artistiche il secondo,
con l’occhio curioso del viaggiatore l’ultimo.
Completa la mostra una significativa per quanto piccola selezione di
quadri, anch’essa proveniente dalle collezioni del National Museum,
ove e' immediatamente percepibile lo stretto rapporto che allora
correva fra pittura e fotografia, quest’ultima che veniva spesso in
soccorso dell’altra.
L’esposizione sara' corredata da un catalogo RFM edizioni di 144
pagine con testi di Filippo Maggia e Luca Panaro contenente tutte le
immagini presenti.
Inaugurazione: 9 dicembre alle 17
Fotomuseo Giuseppe Panini
via Giardini 160
Orari: lunedi' 15/17; martedi'-venerdi' 9,30/12 - 15/17; sabato, domenica e festivi 10/13 - 15/19
Ingresso gratuito