Il lavoro di Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo di azione specifico, anche e soprattutto quando i suoi lavori contemplano l'utilizzo di installazioni, video e riproduzioni digitali. Il suo procedere puo' essere assimilato ad un cantiere in cui gli elementi si stratificano, si intrecciano, si compongono. Il filo conduttore del nuovo progetto sono le due famose opere di Giuseppe Verdi, La Traviata e Il Trovatore. A cura di Giacinto Di Pietrantonio.
Il Traviatore - The Skeleton Key
Un progetto per la Fondazione Querini Stampalia di Venezia
a cura di Giacinto Di Pietrantonio
Pietro Roccasalva, ealizzato per gli spazi della Fondazione Querini
Stampalia e per la citta' di Venezia. Un'occasione questa che e' anche
collegamento ideale tra la scorsa edizione del Premio e quella attuale,
che vedra' i cinque finalisti dell'edizione 2007 esporre a Bologna, presso
Villa delle Rose, dal 27 gennaio al 10 marzo 2007.
La mostra di Pietro Roccasalva, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, sara'
inaugurata giovedi' 14 dicembre 2006 alle 17.
Il lavoro di Pietro Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo di
azione specifico, anche e soprattutto quando i suoi lavori contemplano
l'utilizzo di installazioni, video e riproduzioni digitali.
Il suo procedere puo' essere assimilato ad un cantiere in cui gli elementi
si stratificano, si intrecciano, si compongono come in un ingranaggio,
senza soluzione di continuita', determinando delle 'situazioni d'opera',
come l'artista stesso le chiama. Strutture cioe' estremamente variabili in
cui elaborazioni al computer, elementi scultorei, ambientali e dipinti
visualizzano insieme il processo che precede e segue la realizzazione di
un'immagine pittorica.
Programma di sala
Nel 1910 i futuristi lanciarono dalla Torre dell'Orologio a Venezia il
loro manifesto contro la citta'. Questa e' la premessa de 'IL TRAVIATORE
The Skeleton Key', una nuova situazione d'opera in tre atti, il cui filo
conduttore sono due tra le piu' famose opere di Giuseppe Verdi, La Traviata
e Il Trovatore.
Il progetto inizia con una serie di sei dipinti monocromi, come sei
stanze, tutti d'apre's di famosi quadri futuristi: La citta' che sale e La
risata di Umberto Boccioni, La rivolta e La musica di Luigi Russolo,
Ritratto di Marinetti e Uscita dal teatro di Carlo Carra'.
I dipinti, ottenuti simulando la mescolanza di tutti i pigmenti presenti
nel quadro originale, ne presentano il 'dopo assoluto' (d'apre's), lo stato
di entropia e di calma finale: un preludio (cosi' come lo e' il walzer il
Preludio de La Traviata diffuso in questo primo ambiente) nel quale i
quadri dei firmatari del 'Manifesto contro Venezia passatista' sono a loro
volta 'passati' da una fantomatica 'chiave passepartout'.
Nel secondo atto entra in scena il Traviatore, il fantasma che anima il
quadro The Skeleton Key e tramite quel mostruoso corpo d¹opera invade il
resto della mostra. Tutta la situazione e' opera di questo fantasma e il
Traviatore diventa quindi il 'fantasma dell'opera'. Questo simulacro e' un
ritratto dell¹ascensorista del film Four Rooms, gia' presente nella
performance della personale O.H. di Via Farini a Milano (2003) e la sua
sfigurazione e' la conseguenza dell'uso della 'chiave passepartout' nelle
sei 'stanze' futuriste all'ingresso.
Nel terzo e ultimo atto, lo scenario la camera da letto e' quello del
finale de La Traviata. Ma il fantasma Traviatore, nella simulazione
digitale Violet Fisheye II, travia la Traviata, la morente Violetta, verso
la vendicativa Azucena, personaggio antagonista de Il Trovatore. La sua
canzone chiarisce retrospettivamente la meccanica delle altre due stanze:
Fisheye e' lo sguardo lunare dell'inorganico, quindi del fantasma; la
canzone di Azucena e' la sua voce, il quadro dellascensorista lartefice e
la chiave passepartout (o passatutto la chiave dellorologio della Torre)
il suo strumento. Nellinesorabile giro di vite, la fiamma solare che
pervade tutta lopera de Il Trovatore e' ritorta contro chi la celebra
(i futuristi, novelli Icaro) e contro se stessa.
L'artista
Pietro Roccasalva e' nato a Modica (Ragusa) nel 1970. Vive e lavora a
Milano. Nel 2002 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive della
Fondazione Antonio Ratti a Como con Giulio Paolini. E' vincitore del Premio
Furla per l'arte 2005.
Inaugurazione: 14 dicembre 2006 ore 17
Fondazione Querini Stampalia
Castello 5252 (Campo Santa Maria Formosa) - Venezia