Dalla poetica alla denuncia. In mostra oltre 40 opere ispirate al tema degli "antichi mestieri". I personaggi si animano di una prospettiva interiore, si armonizzano all'ambiente circostante, con padronanza del colore e del segno. A cura di Angelo Lippo.
I mestieri/Dalla poetica alla denuncia
A cura di Angelo Lippo
Dopo il successo della mostra estiva a Gallipoli, che ha focalizzato grande parte dell’attenzione della critica salentina e del pubblico, l’artista massafrese Nicola Andreace prosegue il suo cammino, approdando in provincia di Brindisi, a Villa Castelli, dove dal 16 dicembre 2006 al 7 gennaio 2007 esporra' oltre quaranta opere ispirate al tema degli “antichi mestieri“.
Quella di Andreace non e' un’operazione di archeologia memoriale, ma il compendio di un’attivita' di ricerca sul piano socio-antropologico di una realta' quasi del tutto scomparsa o in via di estinsione.
La sua analisi verte su un recupero di un tessuto culturale, patrimonio di una civilta' ineludibile, che non puo' essere dimenticato ne' tanto meno lasciato morire per inerzia o per disattenzione. Ed e' qui che Andreace fa leva su tutta la sua cultura figurativa, passata si' attraverso le declinazioni delle avanguardie, ma senza mai lasciarsi intrappolare nelle gabbie di uno sperimentalismo fine a se stesso.
Gia' nel 1990 Arturo Carlo Quintavalle ben focalizzo' l’itinerario artistico di Andreace, ponendo l’accento sul fatto che “…La cultura espressiva di Andreace, fatta di incontri, di rapporti, di attenzioni alle avanguardie, non e' mai dimentica della cultura della storia e della cultura della propria terra…".
Questo recupero dei “ mestieri" di un tempo ben s’inquadrano in quest’ottica, dilatando la prospettiva verso quello stimolo documentario, che Andreace ha posto alle fondamenta di tutta la sua produzione pittorica e grafica. In mostra olii di grandi dimensioni insieme a tecniche miste di pregevole fattura, nei quali l’abilita' compositiva e' perfettamente integrata nella realta'. Appunti meditati, sedimentati, filtrati dall’esperienza acquisita in decenni di studio, e passati al vaglio di un’osservazione costante.
I personaggi si animano di una prospettiva interiore, si armonizzano all’ambiente circostante, il tutto fuso nella padronanza del colore e del segno: un colore quasi tattile nella vibratilita' della sua densita' luminosa; un segno che circuisce il racconto di uno spessore davvero sorprendente. Le figure risaltano nella loro pienezza e si offrono come referenti storici inequivocabili, raccontando la “loro storia" e le “loro storie", intessute di labili segni o relegate piu' spesso in una societa' piu' attenta e frettolosa. Andreace lancia la sua ciambella di salvataggio e lo fa con una misura impareggiabile, sia dal punto di vista dei percorsi umani, sia da quello dell’attenzione della qualita' stilistica del manufatto artistico.
A tal proposito, lo storico dell’arte, Giorgio Di Genova, ebbe a scrivere che “…Nicola Andreace pratica temi sociali, in tecniche miste di forte stilizzazione grafica…", mentre lo scrittore e poeta Dante Maffia afferma che “…Le immagini parlano un linguaggio che ha il sapore della terra, dell’olio di frantoio, del pane fatto in casa…", e lo scrittore Raffaele Nigro “…Nell’insistenza sui volti e su un panorama antropologico c’e' l’espressione di un orgoglio, l’appartenenza a un mondo e ad una civilta' antichi, la cultura magnogreca, espressa attraverso i colori terrosi, l’ ocra, la sanguigna…".
Il Sindaco, Avv. Francesco Nigro, nel suo saluto in catalogo ha sottolineato che “…Questa mostra vuol valorizzare la tipicita' contro l’uniformita' e l’appiattimento, che toccano oggi i prodotti, i costumi, la lingua…", mentre Rocco Alo', Assessore alla Cultura, ha spiegato le finalita' dell’ evento, precisando che “… non e' certo campanilismo, ma necessita' di porre in risalto quanto attraverso l’arte figurata l’arte possa dare lustro alla nostra cultura contadina…Dire, far conoscere, vedere da dove veniamo, possiamo spiegare chi siamo…".
Questo appuntamento, a cura del critico d’arte Angelo Lippo, si pone, dunque, nella centralita' di un rilancio e di uno sguardo nuovo verso i problemi della nostra terra.
Inaugurazione: 16 dicembre, ore 17,30
Galleria Civica di arte contemporanea
Piazza Caduti di Nassiria - Villa Castelli (BR)
Orario: dalle ore 17 alle ore 20 di tutti i giorni