L'artista Itala Gasparini propone la sua personalissima interpretazione dei colori del Natale attraverso nuove opere pittoriche, legate ad un tema a lei caro: la rappresentazione dell'inverno. L'evento e' accompagnato da una performance di Crile.
Itala Gasparini e Crile
La tradizionale festivita' rappresentata dalle interpretazioni artistiche degli autori milanesi Itala Gasparini e Crile.
I colori del natale interpretati dall'artista milanese Itala Gasparini, che ci propone in questa mostra la sua personalissima interpretazione dei colori del Natale attraverso le sue nuove opere pittoriche.
Architetto milanese formatasi in campo artistico all'accademia di Brera, dotata di spiccata sensibilita' creativa ha maturato un evoluzione del proprio iniziale linguaggio espressivo affermandosi in numerose mostre e concorsi d'arte con composizioni a compiture di colori intensi, grafiche e chiarezza d'evidente enunciazione.
Il celebre ed eclettico Gianfilippo Usellini affermo' nel 1968 che Itala Gasparini ''disegna con spiccato talento costruttivo...figure di luce e colore''.
Itala Gasparini sviluppa con le presenti opere un tema caro alla pittura classica, anche se non cosi' noto al grande pubblico: la rappresentazione dell’inverno. Nella tradizionale pittura da cavalletto a trionfare e' il paesaggio estivo o primaverile: la sua ricchezza e abbondanza vegetali, comuni in una visione della natura tipicamente contadina (durante la primavera e l’estate i contadini raccolgono i frutti del loro duro lavoro, dal grano agli ortaggi, alla frutta, per cio' questa parte dell’anno e' da sempre considerata la piu' ricca e in assoluto la migliore dell’anno) e' divenuto ormai un frusto motivo decorativo.
I colori dominanti sono naturalmente il grigio e il bianco, ma sempre accompagnati da tinte piu' forti e squillanti: rossi, arancioni, gialli, che sono la vera e propria firma della Gasparini. Lungi da una rappresentazione fotografica del paesaggio invernale, queste vedute non hanno nulla della pittura veristica di matrice impressionista: con l’uso di colori anti-naturalistici, di linee di forza che si susseguono nelle inquadrature, di forme stilizzate e di campiture piatte di colore, esse non vogliono essere una finestra sulla natura in letargo in questo periodo dell’anno, ma intendono rendere visibile l’atmosfera sottesa a certi luoghi, cari all’autrice.
Itala Gasparini indugia quindi su queste visioni idilliache, quasi fiabesche: paesini adagiati ai piedi di montagne troneggianti, casette immerse in prati immacolati, come se affiorassero dai ricordi di un tempo lontano. Si tratta di riferimenti alla sua autobiografia, a luoghi - spesso esplicitati nei titoli - “cari all’anima", dove l’artista ha conosciuto momenti di pace e di gioia. Anche la citta' non e' esclusa da questa atmosfera magica, e non si tratta di una citta' qualunque, ma di Milano, omaggiata dalla presenza degli inconfondibili tram arancione, come se l’artista volesse invitare lo spettatore ad una visione incantata, in grado di nobilitare quelle strade, quelle case, quegli scorci cosi' quotidiani che nemmeno piu' riusciamo a notare.
Indiscussa protagonista di questi paesaggi e' la neve, grazie alla quale tutto e' impreziosito e immerso nella magia. Osservando queste opere, siamo colpiti dalla sua presenza tattile, dalla sua morbidezza solo suggerita, dal suo senso del silenzio. Anche in citta', la neve e' qualcosa di estremamente affascinante, un elemento che avvolge i sensi e attutisce la crudezza, il grigiore, la naturale malinconia dell’inverno. Gli alberi spogli che tendono i loro rami secchi al cielo bianco non sono le tristi spoglie della lussureggiante vegetazione estivale, ma un sostegno alla bianca coltre, che piu' che raffreddare avvolge in un caldo abbraccio.
Un discorso a parte richiede la Nativita', del 2005. Si tratta evidentemente di un tema religioso, poco presente nella produzione artistica di Itala Gasparini. Tuttavia, esso e' affrontato con gli stessi strumenti che i paesaggi, tematica prediletta dell’artista: stilisticamente si ritrovano le stesse linee di forza, le stesse campiture piatte di colore, che non indugiano affatto ad una descrizione letterale dell’avvenimento, ma che invece lo avvolgono di significati e rimandi. L’oro, in particolare, e' un riferimento alla tradizione bizantina del mosaico e a tutta una serie di simboli che affondano le loro radici nella notte dei tempi. Siamo lontani dalla nozione di pittura colta, fatta di riferimenti culturali, di tradizione postmodernista-transavanguardistica: il tema sacro e' affrontato con assoluta originalita' puntando l’attenzione sulla sua dimensione umana (la nascita di un figlio) piuttosto che sui risvolti teologici e la tradizione pittorica corrispondente.
L’artista non indugia nelle sue opere a tanto intellettualismo e concettualismo presente nella pittura contemporanea: non c’e' in questi dipinti la pretesa ad alcun riferimento metafisico. Tutti gli elementi per capire, apprezzare, amare o rifiutare queste opere sono dispiegati davanti ai nostri occhi. Grazie a questi strumenti siamo in grado di leggere ed immaginare quello che la nostra mente ci suggerisce.
Stefania Meazza
La mostra pittorica sara' visibile presso gli spazi di Maison Espana fino al 13 gennaio 2007.
L'evento sara' accompagnato da un'accattivante performance di Crile.
Il cantautore milanese, cresciuto passando dalle varie esperienze friends crew giovanili, animato da uno spirito hip hop che lo ispira e coinvolge profondamente, e' pero' anche appassionato dalle caratteristiche forme espressive rap. Perennemente e pesantemente influenzato dalla soul music anni 60, il giovane artista registra il suo primo demo nel 2005: ''Autoritratto''.
Composto da quattro brani, di cui uno con la sola partecipazione di un scratcha dj chiamato Fenice, ed un altro insieme a Nico Zagaria, cantante degli Explain.
Un altro ancora fa parte della colonna sonora di un cortometraggio girato da giovani registi milanesi, intitolato ''Perdendo le ali''.
Il lavoro di Crile e' preciso, puntiglioso, quasi alla ricerca di un perfezionismo artistico che coniuga stili diversi e testi in un accattivante innovativa filosofia comunicativa.
Dopo un periodo di esibizioni dal vivo e' ora gia' al lavoro per nuovi progetti artistici.
L'artista oltre ad alcuni brani composti e musicati interamente da lui, ci proporra' alcune rivisitazioni cover soul come “Easy'' di Lionel Richie e ''Let’s get it on'' di Marvin Gaye.
La compagnia D&D offrira' poi una nuova coinvolgente parodia di Agatha Christie in ''Crime brunch''.
Inaugurazione 17 dicembre h.11,00
Maison Espana
via Montegani 68 - Milano