Nabakab. In mostra una selezione dei migliori scatti realizzati dall'artista tra il 1975 e il 2005 a Napoli, nei Balcani e a Kabul. Immagini mai drammatiche ne' scioccanti, proiettate oltre la contingenza della cronaca alla ricerca dell'essenza poetica di quei luoghi, in una festa di straordinarie invenzioni cromatiche.
Nabakab
Dal 18 dicembre Pino Settanni all'Hofficina d'Arte con NABAKAB, una selezione dei migliori scatti realizzati dall'artista tra il 1975 e il 2005 a Napoli, nei Balcani e a Kabul. Immagini mai drammatiche ne' scioccanti, proiettate oltre la contingenza della cronaca alla ricerca dell’essenza poetica di quei luoghi, in una festa di straordinarie invenzioni cromatiche.
Poco prima della sua morte qualcuno domando' a Federico Fellini quale, fra le tante foto per cui aveva posato, fosse la sua preferita e lui rispose: “Quella di Pino Settanni". Nei suoi quarant'anni di carriera Settanni ha fotografato la Roma della cultura e dello spettacolo: ritratti di grande impatto visivo che sono un po' negli occhi di tutti e ai quali deve la sua notorieta'.
Ma Pino Settanni non e' un ritrattista e non e' un reporter, benche' numerosi siano i reportages che ha firmato per prestigiose riviste sia italiane che internazionali. Artista concettuale? Lo potrebbero far pensare certe sue sperimentazioni di intervento sulla fotografia, come i famosi Voligrammi degli anni '70. Ma anche questa etichetta calza stentatamente sulla sua poliedrica personalita' artistica.
Interrogato sull'argomento risponde di non essere nemmeno un fotografo. E allora? Un pittore che dipinge con la macchina fotografica? L'ipotesi e' resa plausibile dall'evidente qualita' pittorica dei suoi scatti, dietro ai quali si percepisce il retaggio della grande tradizione: le volumetrie di Masaccio, Caravaggio, i Maestri fiamminghi. In effetti Pino Settanni, che dice di aver tradito sia la pittura che la fotografia, e' un tipico caso di nomadismo artistico: errabondo da un genere all'altro, sperimentatore dalla cifra fortemente classica, insofferente a quella disciplina di mercato che vuole un artista sempre riconoscibile e uguale a se stesso.
Dal 18 dicembre un gruppo di suoi lavori, realizzati tra il 1975 e il 2005, sara' protagonista di una mostra presentata dall'Hofficina d’Arte, galleria nuova di zecca nella quale Claudio Marcantoni intende proporre il genere che ha trattato durante la sua lunga esperienza londinese: avanguardie, anche estreme, con particolare attenzione alla produzione italiana, cinese e americana, e molta fotografia. La rassegna dedicata a Settanni si presenta con l'ingannevole apparenza di un reportage fotografico realizzato a Nabakab, il famosissimo paese che non esiste, quello di cui ogni giorno la televisione ci trasmette le immagini, il luogo di molti luoghi che da qualche tempo a questa parte sollecita fastidiosamente le nostre coscienze.
NA BA KAB come Napoli, Balcani, Kabul, tre posti del mondo uniti da traiettorie di proiettile e dal conseguente martellante interesse dei mezzi d'informazione. Tre posti che l'obiettivo di Settanni ha raggiunto in epoche diverse. Risalgono al 1975 le foto in bianco e nero scattate per Noi Donne a Napoli, nei Bassi della Duchesca. Nei Balcani e in Afghanistan l'artista ci e' invece arrivato nel delicato momento che segue la fine di un conflitto e cerca di preparare la pace, quello in cui si contano i morti e tra le macerie torna ad affiorare la vita.
Viaggi avventurosi realizzati sfruttando l'ospitalita' dell'Esercito italiano: in Bosnia nel 1998, in Kosovo nel 2000, in Albania nel 2002 e in Afghanistan, a piu' riprese, tra il 2002 e il 2005. Ma le date non sono importanti perche' queste sono immagini senza tempo. Mai drammatiche ne' scioccanti, proiettate oltre la contingenza della cronaca alla ricerca dell'uomo e di quel tanto di poesia e bellezza che sempre accompagna la sua presenza, anche nella poverta' e nel degrado della violenza. L'interesse per l'uomo e la necessita' del colore, e' questo il filo rosso che unisce le sfaccettate esperienze artistiche di Settanni, un duplice elemento che in Nabakab, una mostra concepita come una festa cromatica, emerge con particolare evidenza.
Emerge anche nei vibranti scatti in bianco e nero del basso napoletano, “perche' il colore e' uno stato d'animo", spiega l'artista. E trionfa nelle spettacolari sciabolate di blu, viola, rosso carminio e verde acido con cui da' forma ai burka afgani svolazzanti nel vento, straordinarie invenzioni poetiche che conquistano lo sguardo.
Dalle esperienze nei Balcani e in Afghanistan Settanni ha anche ricavato due filmati che verranno proiettati in galleria durante il periodo della mostra. Sono preziose sequenze di immagini con musica gia' viste al Festival Internazionale del Cinema di Locarno e poi sulla Rai, dove, pur essendo passate durante l'impervia fascia notturna, hanno registrato un alto indice di ascolto. Se ne capisce la ragione guardandole.
Catalogo in galleria con testo di Anna Lisa Martella
Ufficio stampa:
Scarlett Matassi
scarlett.matassi@virgilio.it
Inaugurazione lunedi' 18 dicembre dalle ore 18,30
Hofficina d'arte
Via del Vantaggio, 3 - Roma
Orario di visita: 10.30-13.00 / 15.30-19.30. Chiuso domenica e nei giorni festivi