Marrius predilige l'uso del colore puro, Marina Vidoni il bianco e nero della stampa fotografica, Rosadele Conti si concentra sulla pregnanza della materia.
Colore/noncolore
Protagonisti tre artisti che del
colore hanno fatto il loro mezzo espressivo: Marrius, Marina Vidoni e Rosadele Conti. Colore/noncolore, poiche' sara' incentrata sulla realizzazione di opere in cui
i contrasti posso risultare dall'uso del colore puro come Marrius, dal contrasto tra
il bianco e nero della stampa fotografica con interventi di colore come Marina
Vidoni, o infine dalla pregnanza della materia con colore o meno come Rosadele
Conti.
Tre artisti apprezzati e conosciuti da critica e pubblico per la loro coerenza
stilistica e il loro percorso artistico particolare ed attento ad un linguaggio
profondo e personale. "Contrasti" sara' presentata dalla dott.ssa Francesca Mariotti,
curatrice delle rassegne in programma per questa collaborazione tre Ferrara e
Venezia.
Conti e' nata a Varese dove ha seguito studi in lettere moderne. Rosadele
coltiva da sempre una passione autentica per la pittura. E' una passione che diventa
impegno quotidiano dopo l'incontro con la cultura antroposofica, che la spinge ad
approfondire la percezione del colore, offrendole nuovi strumenti per esprimere un
gusto innato per la sperimentazione e la contaminazione di materiali, forme,
linguaggi e idee. Il filo rosso che lega i suoi lavori e' uno sguardo indagatore,
freddo ma non cinico, consapevole delle sensazioni e pulsioni piu' laceranti ma mosso
dalla curiosita' e dall'amore per la diversita'.
Diplomata all'Accademia d'arte di Milano, Rosadele Conti ha esposto a Varese e
provincia, Milano e Ferrara.
Di lei ha scritto F. Croci: "..mi pare di vederla, una ragazzina minuta di 13 anni,
lei e la sua giovane passione, le prime esperienze di pittura poi lasciate, per istinto o per
consapevolezza, non so, perche' il percorso richiede preparazione, accumulo,
esperienze, e cosi' lei e' dappertutto, musica, letteratura, filosofia, cinema,
politica, psicologia e per tanti anni vive la vita quasi avida, quasi frenetica di
chi ricerca, di chi e' attratto in modo irresistibile senza sapere il perche', e
Rosadele pero' non dimentica la famiglia, e studia, si appassiona, e poi ecco che i
tanti interessi diventano uno solo, ed e' quello dell'inizio, la pittura, e tutte le
esperienze vanno in un'unica direzione, e le idee sono tante, davvero tante, ed e' la
pittura a raccoglierle, e adesso noi ci chiediamo il perche' di tante espressioni e
quale sia la piu' vera, la piu' convincente, e forse l'artista stessa se lo chiede, se
e' quella sottile linea rossa, l'isola che non c'e', o quello sberleffo che e' anche
angoscia verso la guerra, quella stira, quel gioco di parole espresso
nell'invenzione pittorica.".
"Ricerca di Pathos nella Natura, nei suoi spazi cosmici e nelle sue pieghe
materiche, dove spesso il colore squarcia la terra, con ferite o con raggi di luce.
Ricerca di Emozioni nei volti di vecchi, arabi, bambini e donne dall'Africa , che
affrontano le gioie e i dolori della vita spesso con rassegnazione e uno stato di
impotenza . Un senso della Fatalita' di tutto cio' che succede nell'Universo che tende
forse verso una ribellione, a una sorta di rivincita contro tutto cio' che non va.
Questo mi sembra di cogliere dai contrasti di colore o non/colore che Rosadele mette
e toglie dalle sue opere attraverso la materia ed il gioco, abile e voluto, di
bianchi e neri, di luci e ombre, sempre presenti. Dalle tele figurative in cui
l'uomo e' protagonista unitamente alla societa' di cui fa parte, alle materiche
composizioni cosmico-astratte in cui e' la potenza dello Spazio a travolgere in
turbinanti colorazioni e saettanti raggi di fuoco, tutto e' come teso verso un domani
che sta per venire, un Destino prossimo. Qualcosa cambiera', non subito, ma domani!
Un timore ancora, una incertezza ancora assale la nostra artista e sembra farla
procedere con titubanza, in punta di piedi come se avesse paura di dover affrontare
qualcosa che ancora non e' sicura di saper affrontare anche cogliendone l'inevitabile
esigenza di farlo. Coraggio Rosadele mostra a tutti il tuo messaggio di speranza e
di forza per un domani migliore!!". ( Francesca Mariotti)
Marrius, pittore e poeta emiliano, sanguigno e irriverente, originale e
coinvolgente personaggio che tra sincerita' e stupore sembra giocare con la pittura
senza pudore alcuno, istintivamente come un fanciullo. Le sue opere, tecniche miste
su tela, ci colpiscono e ci ammutoliscono per la loro forza espressiva e nello
stesso tempo per l'ingenuita' con cui sono realizzate. Immagini e colori che escono
da fondi scuri e impenetrabili. Temi e ricordi di miti e di esperienze che hanno
segnato e travolto l'artista nella sua piu' profonda emotivita'. Cosi' come negli
abbracci, "HUG", spesso ricorrenti tra i suoi temi, in cui la forza e la tenerezza
si confondono nel trasporto emotivo e nella tensione di un attimo, intimamente
carico di emozione.
Le sue "Donne-Gatto", misteriose e voluttuose creature che si fondono in un unico
essere, ci guardano e ci ammaliano con magici occhi neri e profondi. La felina
sinuosita' delle figure ed il calore dei colori con cui sono realizzate hanno il
fascino di cio' che la Magia sa suscitare, aprendo le finestre sul nostro piu'
indefinibile ed istintivo essere. (Francesca Mariotti)
Vidoni artista di Cento, gallerista e moglie del famoso Bruno
Vidoni, artista, fotografo e scrittore, scomparso da qualche anno. Ha ottenuto
notevoli successi in Italia ed all'estero, esponendo in numerose gallerie.
"..la riproposizione di stilemi del futurismo o del cubismo, che in parte e'
riscoperta e rivisitazione e in parte e' citazione irriverente e divertita,
permetteva a Marina di giocare, rilanciando sempre, una partita nella quale le
allusioni a opere famose, decontestualizzate e cambiate di senso, divenivano
elementi per comporre, con una specie di taglia e cuci, divertenti patchworks. A
questa visione estroversa del mondo, a questa capacita' di sorridere, a questa
leggerezza narrativa, Marina aggiunge quindi una attitudine sperimentale che viene
oggi confermata dalla contaminazione tra pittura e fotografia. La serie di opere qui
presentate, nelle quali gli sfondi, costituiti da foto stampate su tela emulsionata,
sono assunti a pretesto per interventi pittorici, e' sorprendente per vivacita' e
freschezza, per immediatezza e fantasia.
Gli uccellini colorati dipinti su foto grigie di alberi secchi, le finestre colorate
che si aprono su paesaggi brulli, le mongolfiere-bomboniere colorate su sfondi di
foto aeree, gli aeroplanini colorati che volano su citta' industriali, costituiscono
una specie di rovesciamento prospettico attraverso cui la realta' viene messa in
discussione, il mondo e' subordinato alla prospettiva da cui lo si osserva, la foto
dipende dalla dida-scalia, la verita' e' figlia del linguaggio utilizzato.
In queste opere la contaminazione tra pittura e fotografia produce mappe della
fantasia che assomigliano ai percorsi del gioco dell'oca, indirizza lo sguardo verso
paesaggi finti, trompe-l'oeil che appaiono disegnati direttamente nel cielo, suscita
campiture di colore che ricoprono il grigio delle foto dell'esistenza, apporta un
contributo di aromi al trito ragu' quotidiano, e conferma, ancora una volta,
l'attitudine ironica e la personalita' estroversa di Marina." (D'Adamo)
Inaugurazione 21 dicembre 2006 ore 17
La Fenice Gallery
San Marco 1947 - Venezia
Ingresso libero