New Philarmonic Opera
New York
132, West 65th Street
212 8755931
WEB
Maestro's secret music
dal 15/1/2007 al 30/3/2007

Segnalato da

Alessandra Pozzi



 
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15/1/2007

Maestro's secret music

New Philarmonic Opera, New York

Le opere d'arte collezionate da Arturo Toscanini. Per il musicista il quadro suggeriva uno stato d'animo, un sentimento, una sinfonia. Di qui l'estremo rigore della collezione che attraversa le correnti piu' all'avanguardia della seconda meta' dell'800: dalla Scuola di Macchia, al Divisionismo, dalla Scapigliatura alla Scuola Napoletana. Tra gli artisti in mostra: Vittore Grubicy de Dragon, Giovanni Boldini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Antonio Fontanesi, Gerolamo Induno, ma anche Umberto Boccioni con un Autoritratto del 1908.


comunicato stampa

Le opere d'arte collezionate da Arturo Toscanini

A cura di Renato Miracco

Il 16 gennaio 2007 ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Arturo Toscanini e per l’occasione sono previste una serie di importanti commemorazioni, tra cui l’organizzazione di concerti e convegni. A questi eventi il Ministero degli Affari Esteri ha voluto aggiungere qualcosa di speciale, mai concepito fino ad ora: la realizzazione di una mostra dedicata a Toscanini collezionista.

La sua grande passione per le Arti in generale e per le Arti plastiche e figurative in particolare e' sempre stata nota, infatti la sua collezione all’epoca vastissima contava piu' di cento opere di artisti italiani e stranieri.

La mostra evidenzia questo aspetto della personalita' del Maestro attraverso uno straordinario “corpus" di opere dimostrando, anche in questo caso, la sua grande sensibilita'.

Dalla testimonianza del figlio Walter sappiamo che tutti i dipinti erano posti sui muri di casa quasi a formare una partitura musicale. Non a caso Toscanini aveva scelto come “adviser" Vittore Grubicy de Dragon, critico, pittore, padre del Divisionismo italiano e mentore di moltissimi artisti della “nuova scuola", quali Segantini, Fattori, Boldini ecc.

Per il maestro il quadro suggeriva uno stato d’animo, un sentimento, una musica, una sinfonia. Di qui l’estremo rigore non scolastico, non didattico, ma emotivo della collezione che attraversa le correnti piu' all’“avanguardia" della seconda meta' dell’Ottocento: dalla Scuola di Macchia, al Divisionismo, dalla Scapigliatura alla Scuola Napoletana. Tra gli artisti presenti in mostra ricordiamo: Vittore Grubicy de Dragon, Giovanni Boldini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Antonio Fontanesi, Gerolamo Induno, ma anche Umberto Boccioni di cui in mostra sara' esposto un bellissimo Autoritratto del 1908.

Ogni quadro e' accompagnato da una storia, o una dedica, che il visitatore potra' leggere in mostra o sul catalogo edito Mazzotta, verra' raccontato il loro legame con Toscanini.

La mostra, che presenta circa cinquanta opere in gran parte ancora di proprieta' della famiglia del maestro, avra' come prima sede New Philarmonic Opera di New York, con il contributo della Foundation for Italian Art and Culture, dal 16 gennaio al 15 marzo 2007, per poi trasferirsi a Livorno, con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, e ritornare in America in altre sedi.

Il catalogo, contiene saggi di Harvey Sachs (biografo di Toscanini), di Renato Miracco (curatore del progetto), di Walfredo Toscanini (che scrivera' una breve memoria sul nonno) e di Paola Pettenella e Francesca Velardita del Mart (che scriverebbero sui ritrovamenti e sulla corrispondenza tra Toscanini e Grubicy). All’interno del catalogo saranno riprodotti i documenti e le lettere messe a disposizione dalla Casa Ricordi e da Walfredo Toscanini, oltre alle lettere rintracciate all’interno dell’Archivio Grubicy, ora di proprieta' del Mart.

Alla mostra hanno collaborato molte Istituzioni Italiane, la Provincia di Parma e la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, nonche' la Fondazione Mazzotta di Milano ideatrice del progetto e responsabile degli aspetti organizzativi.

Arturo Toscanini (Parma, 25 marzo 1867 - New York, 16 gennaio 1957) fu il piu' influente direttore d’orchestra del Novecento. Impresse una svolta decisiva all’interpretazione non soltanto musico-orchestrale ma anche lirico-teatrale nella sua totalita'. Inizio' la carriera quando Verdi stava ancora componendo l’Otello e la concluse nell’e'ra dei concerti televisivi e della stereofonia. Diresse le prime mondiali di opere quali I pagliacci di Leoncavallo e La bohe'me, La fanciulla del West e Turandot di Puccini; guido' il Teatro alla Scala (1898-1903, 1906-08, 1921-29), il Metropolitan di New York (1908-15), la Filarmonica di New York (1926-36) e l’Orchestra sinfonica della NBC americana (1937-54), nonche', come ospite, la maggior parte delle altre orchestre piu' importanti di tutto il mondo. Il suo orecchio acutissimo e la sua memoria fotografica, il terrificante rigore e l’incontenibile energia contribuirono a elevare il livello dell’esecuzione musicale ai due lati dell’Atlantico.

Con la sua frenetica attivita', condotta sempre ai massimi livelli in uno sterminato repertorio che non badava a frontiere nazionali, Toscanini non solo contribui' come pochi altri a plasmare la vita musicale del ventesimo secolo: fu anche un protagonista delle vicende del suo tempo. Il suo antifascismo, che porto' nel 1931 al discusso episodio dello schiaffo bolognese, lo spinse a un lungo esilio, prima artistico e poi anche fisico, dalla sua amata patria, interrotto solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale. L’opposizione al nazismo lo spinse ad abbandonare il Festival di Bayreuth (dove era stato il primo musicista non di scuola tedesca a dirigere) nel 1933 e quello di Salisburgo nel 1938; sostenne invece, a propria spesa, un’orchestra di profughi ebrei scappati in Palestina (oggi il complesso si chiama la Filarmonica d’Israele) e un nuovo festival a Lucerna (oggi uno dei piu' importanti del mondo).

Diresse per l’ultima volta nel 1954, all’eta' di ottantasette anni, e mori' poche settimane prima del suo novantesimo compleanno.

Immagine: Vittore Grubicy, Mattino o Mattino gioioso, 1897. Olio su tela, cm 75 x 56, Milano, Galleria d’Arte Moderna

Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta (124 pagine, 90 illustrazioni)

Testi di Renato Miracco, Harvey Sachs, Walfredo Toscanini, Paola Pettenella e Francesca Velardita

Alessandra Pozzi
Ufficio Stampa Tel 02.8055803/8690050 Foro Buonaparte 52 20121 Milano ufficiostampa@mazzotta.it

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