Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
Como
via Diaz, 84
031 269869
WEB
Dieci anni dopo il caso Ico Parisi
dal 25/1/2007 al 25/1/2007

Segnalato da

Musei Civici di Como



approfondimenti

Ico Parisi
Stefano Pirovano



 
calendario eventi  :: 




25/1/2007

Dieci anni dopo il caso Ico Parisi

Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

In occasione della ricorrenza del decennale della scomparsa si inaugura il nuovo allestimento della sala dedicata alla complessa figura di Parisi, eclettico interprete della sintesi delle arti. Esposti disegni, fotografie, opere pittoriche, sculture, prototipi di design. A cura di Stefano Pirovano. Dalle ore 16.30 seminario Modelli di continuita' tra arte e architettura.


comunicato stampa

Modelli di continuita' tra arte e architettura

a cura di Stefano Pirovano

In occasione della ricorrenza del decennale della scomparsa di Ico Parisi la Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como inaugura il nuovo allestimento della sala dedicata all’architetto e artista lariano e promuove un seminario dal titolo: “Dieci anni dopo il caso Ico Parisi: modelli di continuita' tra arte e architettura".

Nuovo allestimento della Sala Ico Parisi
Dagli studi condotti nell’ambito del progetto di ordinamento e di schedatura dei materiali del Fondo Ico Parisi della Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como (che si concludera' nel gennaio del 2008) e' stato possibile ricostruire la complessita' dell’opera di Parisi, eclettico interprete della sintesi delle arti. Dall’architettura alla fotografia, dal design alla pittura, dalle operazioni concettuali alle performance, l’allestimento a cura di Stefano Pirovano e Stefania Sala, intende sottolineare la continuita' che nell’opera di Parisi esiste tra le diverse forme di applicazione della creativita'. Saranno dunque esposti disegni, fotografie, opere pittoriche, sculture, prototipi di design, per un percorso che coprira' tutto l’arco dell’attivita' dell’autore, articolato sulle sue opere piu' importanti: dal Padiglione Soggiorno per la X Triennale (1954), alla poltrona Uovo 813 disegnata per Cassina, dai Contenitori Umani (1968), a Operazione Arcevia Comunita' Esistenziale (1972-1975). Inoltre, fino al 30 febbraio, nelle teche del corridoio d’accesso alla sala Parisi e' temporaneamente esposta una serie di documenti provenienti dall’Archivio Ico Parisi, a testimonianza dei rapporti tenuti dall’autore con personaggi come Bruno Zevi, Alberto Sartoris, Enrico Crispolti, Agnoldomenico Pica, Ce'sar e Gio Ponti.

Seminario
Attraverso l’intervento di alcune figure che hanno avuto rapporti professionali o di amicizia con Ico Parisi, o che oggi ne hanno con la sua eredita' culturale, l’incontro intende approfondire l’eclettismo dell’autore, quale aspetto fondamentale della sua opera. Dalla storia dell’arte al mercato, dal giornalismo alla pratica artistica, i relatori proveranno a collocare la figura di Ico Parisi nello scenario contemporaneo, anche al di fuori del territorio comasco.

Programma:

il 26 gennaio 2007, presso la Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi:

- dalle ore 16.30
Seminario: Modelli di continuita' tra arte e architettura: dieci anni dopo il caso Ico Parisi
intervengono:
Rossella Colombari (gallerista)
Enrico Crispolti (critico e storico dell’arte)
Giampiero Mughini (scrittore, giornalista e opinionista televisivo)
Stefano Pirovano (giornalista e storico dell’arte)
Mauro Staccioli (artista)

Il progetto, realizzato dai Musei Civici di Como con il contributo della Regione Lombardia, e' stato promosso e sostenuto dal conservatore Letizia Casati e dal direttore Lanfredo Castelletti, ed e' ideato e curato da Stefano Pirovano.

Fondo Ico Parisi/ Archivio Ico Parisi
L'archiviazione dei documenti relativi all’attivita' artistica e architettonica di Ico Parisi viene iniziata nel 1988 da Ico e Luisa Parisi con l'assistenza di Stefania Sala e di due laureande in architettura, Paola Porta e Sonia De Chirico. In questa fase sono prodotte schede sintetiche d'inventario per ogni oggetto o progetto. Tra il 1994 e il 1995 lavora all'Archivio anche Vera Pusterla, ma con un ruolo marginale. All'atto di costituzione dell'Archivio i documenti si trovano in parte presso lo Studio La Ruota, a Como, in via Diaz 24, in parte presso il magazzino di Monte Olimpino in via Pio XI 77. Nel 1990, prima della scomparsa della moglie Luisa, Parsi deposita parte dei lucidi e dei disegni conservati nel suddetto magazzino presso la Galleria Civica di Modena, allora diretta da Flaminio Gualdoni. In questa sede tali materiali sono inventariati e schedati da Walter Guadagnini, Andrea Capucci e Mattia della Casa. Nel maggio del 1995 l'Archivio viene trasferito nella Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como, all'atto di donazione del Fondo da parte di Ico Parisi. L'Autore vi lavora con l'assistenza di Stefania Sala presso la Pinacoteca fino al dicembre del 1996. In questa fase viene impiegato il softaware "Q&A" a mezzo del quale sono prodotte Schede Dettagliate, di cui, tuttavia, rimane solo copia cartacea.
Dopo la morte dell'Autore altro materiale riferibile all'Archivio e' stato fatto pervenire dagli eredi alla Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como.
Dal novembre del 2003, su iniziativa di Letizia Casati, conservatrice della Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi e a cura di Stefano Pirovano e Stefania Sala, l’Archivio e' stato sottoposto a un programma di inventariazione e schedatura cofinanziato dal Comune di Como e dalla Regione Lombardia. Il progetto si concludera' nel 2007 portando alla schedatura di oltre 3000 oggetti, secondo i tracciati delle schede ministeriali. In accordo con gli archivisti della Regione Lombardia sono stati impiegati software Sesamo (per l’inventariazione) e Sirbec (per la schedatura). Contestualmente la Galleria Civica di Modena, in collaborazione con l’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, ha sostenuto una campagna di schedatura di 120 disegni selezionati tra quelli conservati presso la Galleria Civica di Modena. Tale schedatura, anche al fine di mantenere i legami tra i due fondi archivistici esistenti (uno a Como, l’altro a Modena) e' stata eseguita da Stefano Pirovano.

Ico Parisi, biografia
Domenico Parisi, detto Ico, nasce a Palermo il 23 settembre 1916 da Eduardo Parisi, pittore ritrattista e Olimpia Volpes, figlia di un avvocato siciliano. La famiglia si trasferisce a Como nel 1920 per seguire l’attivita' di Eduardo che insegna pittura. Domenico, in aperto contrasto con il padre, studia fotografia e si interessa di cinema. Entra in contatto con Giuseppe Terragni che gli affida servizi fotografici sulla Casa del Fascio e sulla Villa Bianca di Seveso. Nel frattempo Parisi incontra l’astrattismo nelle teorie di Carlo Belli e Alberto Sartoris e frequenta il Cineguf di Como. Insieme al collega e amico Pino Costamagna gira i documentari Como+Como+Como (1937) e Risanamento Edilizio della Citta' di Como (1939). Un terzo documentario sul tema della seta viene iniziato, ma non portato a termine. Dal gruppo di lavoro formatosi in occasione della Mostra dell’Impero a Villa Olmo (1937) nasce il Gruppo Alta Quota, con Fulvio Cappelletti, Giovanni Galfetti e Sivlio Longhi.
Nel 1941 Parisi e' arruolato con il grado di tenente nel IX Battaglione Pontieri, con il quale e' impegnato sul fronte russo. Dira' dell’esperienza bellica: “La sensazione piu' comune e costante di chi combatte una guerra e' il niente - non sei niente - non sai niente - non vedi niente...".
Nel 1947 sposa Luisa Aiani, vedova dell’amico Giovanni Galfetti, abbattuto in battaglia con il proprio aereo. Con la moglie fonda a Como nell’aprile del 1948 lo Studio La Ruota. A Parisi vengono affidati gli arredi della Libreria dello Stato di Milano e l’allestimento della Mostra del Giornalismo alla Triennale. La prima opera edilizia e' Casa Carcano (Maslianico, 1949), nella cui progettazione coinvolge Mario Radice e Fausto Melotti. Seguono Casa Notari (Fino Mornasco, 1949), la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura (Sondrio, 1953) e il Padiglione Soggiorno per la X Triennale (Milano, 1954). Nel frattempo si laurea in architettura a Losanna (1950) e nel 1955 si iscrive al Collegio dei Periti Industriali di Como. Presta la sua mano alla fiorente industria dell’arredamento diventando un designer di riferimento per aziende come Cassina, M.I.M., Singer, Altamira, Longhi, Cappellini. Espone al 34 Salon des Artistes De'corateurs di Parigi. Il confronto con architetti e artisti continua a essere al centro del suo metodo creativo. Stringe un legame di amicizia con Gio Ponti e intesse rapporti con Lucio Fontana, Francesco Somaini e Fausto Melotti. Trova ispirazione nei principi della Sintesi delle Arti, ma non ha rapporti diretti ne' con il Movimento Arte Concreta, ne' con il Groupe Espace.
Durante gli anni Sessanta progetta l’Hotel Corte dei Butteri e l’annessa chiesa Santa Maria dell'Osa (Fonteblanda di Grosseto, 1962), Casa Orlandi (Erba, 1966), Casa Fontana (1968) e Casa Vivere Insieme (Montorfano, 1969). Parisi intensifica il rapporto con gli artisti preparando un radicale cambiamento nel proprio approccio all’architettura. Dalla collaborazione con Somaini e con il Gruppo T (formato da Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele De Vecchi) nascono nel 1968 i Contenitoriumani. Nello stesso anno cura a Como la rassegna Campo Urbano alla quale partecipano tra gli altri Enrico Baj, Luciano Fabro, Giuseppe Chiari. Dal rapporto con i critici Pierre Restany ed Enrico Crispolti nascono progetti in bilico tra arte e architettura come Ipotesi per una Casa Esistenziale (1972) e Operazione Arcevia Comunita' Esistenziale (1974). Tra gli artisti coinvolti figurano Duane Hanson, Ce'sar, Chuck Close, Alberto Burri, Alik Cavaliere, Tonino Guerra, Michelangelo Antonioni. Operazione Arcevia, progettata su commissione del costruttore marchigiano Italo Bartoletti, partecipa alla Biennale di Venezia nel 1976 ed e' esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1979). Nel 1977 pubblica Percorrenza Fotografica, il suo primo libro di fotografia (con un testo di Gillo Dorfles). Il secondo, Foto a memoria, lo scrivera' di suo pugno e verra' pubblicato nel 1991. Alla fine degli anni Settanta nasce la serie delle Utopie, opere che coniugano il gesto artistico con la visione architettonica. Tra queste Liberta' e' uscire dalla scatola partecipa alla Biennale di Venezia 1978, Utopia Realizzabile e' esposta al Palazzo delle Prigioni Vecchie di Venezia (1978), e Apocalisse Gentile all'INARCH di Roma (1979), al Museo d'Ixelles di Bruxelles (1980) e al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1981). In questo periodo si sposta verso la formula dell’installazione e della performance e affronta problematiche relative all’automobile (con le celebri auto murate) e ai mezzi di comunicazione. Partecipa a Documenta Urbana a Kassel (1982) e alla mostra “Les anne'es 50" presso il Centre Pompidou, Parigi (1988).
Nel 1984 realizza una retrospettiva di disegni all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi e al Centre ADP di Lille. Nel 1986 si tiene la prima mostra antologica a lui dedicata presso il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano dal titolo Ico Parisi: l’Officina del possibile, cui seguono Ico Parisi: & Architecture (1990) e Ico Parisi: & Disegni (1994) presso la Galleria Civica di Modena, alla quale dona nel 1994 i propri archivi di grafica. A curare le due retrospettive e' il direttore della Galleria Flaminio Gualdoni. Alla Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como dona nel 1995 il Fondo Ico e Luisa Parisi. Muore a Como il 19 dicembre 1996.

Immagine: Ico Parisi

- ore 19.00
Inaugurazione del nuovo allestimento della Sala Ico Parisi

Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
Via Diaz 84 - Como

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