Emblematic psychosis. Il suo mezzo espressivo privilegiato e' il disegno figurativo a matita, formale e convenzionale, che, nel contrasto con il suo strano immaginario, diventa provocatorio. Lenkiewicz costruisce la sua iconografia ibrida amalgamando e combinando archetipi diversi, immagini simboliche e motivi araldici. Il suo film 16mm in bianco e nero, desum, proiettato su un pallone meteorologico, parla di 3 personaggi filosofici: Newton, Pascal e Voltaire. A cura di James Putnam.
Emblematic psychosis
a cura di James Putnam
Oltre la superficie, l’opera di Wolfe Lenkiewicz rivela continuita' tra argomento, stile, tecnica e materiale. Il mezzo espressivo privilegiato e' il disegno figurativo a matita, formale e convenzionale, che, nel contrasto con il suo strano immaginario, diventa ancora piu' provocatorio. Egli costruisce la sua iconografia ibrida amalgamando e combinando archetipi diversi, immagini simboliche e motivi araldici. Si creano cosi' affermazioni inizialmente assurde, che ad una piu' attenta riflessione sembrano pero' esprimere verita' significative. Queste affermazioni, collegate eppure conflittuali, sconvolgono il nostro ordine visivo precostituito, in un processo che lenkiewicz definisce “psicosi emblematica". L’artista spesso stravolge immagini religiose familiari, avvicinando le sue composizioni ai dipinti allegorici rinascimentali; ma le immagini che utilizza possono anche essere tratte dall’attualita', e fortemente politicizzate, come quella di un aereo che si schianta nel fianco di un cristo crocifisso o quella di farfalle che bombardano le torri Gemelle.
E' la tensione tra questi elementi pittorici apparentemente privi di logica che anima i disegni, e il suo stile tradizionalista sembra parlarci da una fase oscura e distante della coscienza umana, che devia verso il presente. Immagini iconiche come quelle del cristo e del titanic vengono accostate come in una sovversione cronologica irrazionale, dando origine a nuovi significati. il mondo illusorio e immaginario di Lenkiewitcz e' plasmato dalla natura e dal potenziale concettuale del mezzo espressivo prescelto, da cui e' inscindibile. La prerogativa del disegno a matita e' che permette ai suoi migliori esecutori di ottenere considerevole varieta' ed intensita' espressive utilizzando materiali e strumenti limitati e a bassa tecnologia. Eppure qui non si tratta di semplice perizia tecnica, ma piuttosto di educare l’occhio a potenziare le proprie capacita' di osservazione - un modo di percepire basato sull’indagine e l’immaginazione. I disegni di lenkiewicz sono ben rifiniti, ed egli puo' eseguirli in scale diverse; per i piu' piccoli una lente di ingrandimento lo aiuta a realizzare le figure con mirabile precisione di dettagli.
Il suo film 16mm in bianco e nero, desum, proiettato su un pallone meteorologico, parla di tre personaggi filosofici di epoca illuministica: Newton, Pascal e Voltaire, presentati come strane incarnazioni femminili che chiacchierano in una incomprensibile fusione di latino e francese. Sopraffatto dalla noia, newton vaga senza meta attraverso lande desolate, e viene ucciso dall’archetipo del boia, che lo resuscita e ripete questo processo insensato piu' e piu' volte, all’infinito. Il film fa riferimento all’incessante ricerca di un baricentro o di un equilibrio, che non puo' portare ad altro che a una disperata ma implacabile spinta ad esplorare. Il suo titolo potrebbe significare fallimento o abbandono, poiche' attraverso l’introduzione dell’irrazionale, questi celebrati filosofi diventano insicuri e sembrano perdere le loro certezze. Per realizzare un paesaggio post-nucleare, il film e' stato girato sullo sfondo desolato di dungeness, nel kent, su cui domina una centrale nucleare. Lenkiewicz ha creato i costumi per il film, e da allora ne ha realizzato versioni sempre piu' raffinate, esposte come vere e proprie sculture - creature composite e mutanti, che in qualche modo corrispondono alle immagini ibride delle sue opere bidimensionali.
Vernissage lunedi' 22 gennaio 2007 ore 19.30
Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea
via Mariano D'Ayala, 6 - Napoli
Orai: lun- ven 10.30 - 13.30/15.30 - 19
Ingresso libero