Galleria Ugo Ferranti
Roma
via de' Soldati, 25A
06 68802146 FAX 06 68802146
WEB
Stefano Scheda
dal 19/1/2007 al 14/3/2007

Segnalato da

Stefano Scheda




 
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19/1/2007

Stefano Scheda

Galleria Ugo Ferranti, Roma

Fuoridentro. La riflessione sulla percezione della realta' e la sua possibile traduzione mediale, la relazione tra l'evento e la sua immagine riflessa, sono espressi attraverso l'utilizzo di mezzi diversi, come foto-messa in scena, video e un oggetto, tutti caratterizzati da una moltitudine di significati. A cura di Peter Weiermair.


comunicato stampa

Fuoridentro

a cura di Peter Weiermair

Fuoridentro e' il titolo che Stefano Scheda usa da circa un anno, per indicare il significato essenziale delle sue ultime mostre. Questa opposizione spaziale caratterizza non solo una composizione banale fisica ma anche una condizione psichica e dell'anima, rilevante in tutte le dimensioni dell'esistenza. Il sentimento del terrore del cadere, vecchia immagine dei nostri sogni, gia' caratterizzava i suoi lavori fotografici degli anni novanta, nei quali i modelli nudi maschili si relazionavano alle atopiche architetture dei cantieri-non luoghi, creando metafore dello slittamento, della caduta e del ribaltamento, suscitando nel visitatore l'impulso a decifrare l'ambiguita' delle immagini.

Negli ultimi anni Scheda utilizza grandi specchi, sia nelle performance-installazioni con persone e paesaggi, sia nella rappresentazione di case deserte, del mare, nei suoi oggetti mobili e negli ultimi video fantascientifici, come Reality Show of Allucination (ZKM, Karlsruhe, 2006) dove la difficolta' di distinguere fra illusione e realta' estremizza il coinvolgimento interattivo e conduce allo spaesamento come metafora esistenziale.

In mostra da Ugo Ferranti, le case sigillate da specchi riflettono il fuori e insieme parlano del dentro, e questo contrasto di finzione e realta' diventa la superficie di un complesso di domande che noi rivolgiamo all'immagine. L'interesse per il mare e l'orizzonte sono parametri della ricerca di Scheda che assume anche un risvolto socio-politico, in particolare nei lavori sul tema degli uccelli e delle gabbie. Chi e' libero? Chi e' prigioniero? Chi e' nudo? Chi e' vestito?

La gabbia mette in scena la metafora dell'irritazione spaziale, paradigma di un'irritazione della psiche. La riflessione sulla percezione della realta' e la sua possibile traduzione mediale, la relazione tra l'evento e la sua immagine riflessa e' espressa in mostra attraverso la versatilita' dinamica dell'artista nell'utilizzo di mezzi diversi, come foto-messa in scena, video e un oggetto, tutti caratterizzati da una moltitudine di significati. Peter Weiermair

Stefano Scheda, Faenza 1957. Docente di decorazione all' Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora tra Bologna e Milano.

Inaugurazione venerdi' 19 gennaio 2007, ore 18

Galleria Ugo Ferranti
Via De' Soldati 25/a - Roma
Orari 11-13/ 18-20, sabato e festivi chiuso.

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