Complesso del Vittoriano
Roma
via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
06 6780664 FAX 06 6780664
WEB
Orazio Cordischi
dal 16/1/2007 al 20/1/2007
Mercoledi' - Giovedi' 9.30 - 19.30; Venerdi' e Sabato 9.30 - 23.30; Domenica 9.30 - 20.30
06 74789169
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Orazio Cordischi




 
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16/1/2007

Orazio Cordischi

Complesso del Vittoriano, Roma

Incontrarsi al Vittoriano. Partita da una matrice cubo - futurista, la pittura di Cordischi ha sperimentato le possibilita' della materia, mantenendo sempre il colore come punto di forza delle composizioni. La mostra ospita anche opere di Roberta Pugno, che, materiche e raffinate, hanno per protagonista la figura femminile.


comunicato stampa

Incontrarsi al Vittoriano

a cura di Cinzia Folcarelli

La splendida cornice del Complesso del Vittoriano fa da sfondo all’evento espositivo che vede la presenza dell’artista Orazio Cordischi e dei suoi ospiti, tra i quali l’artista Roberta Pugno.
L’arte di Cordischi, dinamica e inquieta, mette in scena un universo in cui l’uomo e la natura, eterni amanti - antagonisti, si incontrano e si scontrano a colpi di colore.

Partita da una matrice cubo - futurista, immersa in una atmosfera onirica memore di Chagall, Miro', Klee, Kandinskij, della Metafisica e del Surrealismo, la pittura di Cordischi ha sperimentato le possibilita' della materia, mantenendo sempre il colore come punto di forza delle composizioni.
Abbandonato l’aspetto figurativo protagonista delle prime opere, i quadri di Cordischi si sono riempiti di strutture vegetali, sorta di rovi che invadono la superficie della tela, che inquietano e affascinano allo stesso tempo, coinvolgendoci nel loro vorticoso espandersi nello spazio.
Le forme sono invece protagoniste dOrazio Cordischielle sue ultime opere, realizzate con il gesso, materia che esige velocita' e precisione nell’esecuzione. Create direttamente sulla superficie della tela, e ricoperte di colore e inserti materici come pietre e cuoio, materiali caldi e austeri al tempo stesso, queste forme danno vita a composizioni dinamiche, dalla forte valenza coloristica.

Nelle opere di Cordischi l’eterna lotta tra l’uomo e la natura vede fasi alterne in cui primeggia l’uno o l’altra. Nei palazzi squarciati del primo periodo e' la natura che si riappropria dei suoi spazi, che invade cio' che a sua volta l’ha invasa. Anche nella vegetazione creata a colpi di spatola del periodo successivo e' la natura a vincere, mentre nelle ultime opere si nota un ammorbidimento tra le due realta' che convivono in maniera piu' armonica, sopraffatte dal colore che domina su tutto.
Le donne rivestono un ruolo importante nell’arte di Cordischi. Create da leggere stratificazioni di colore o con tarsie cromatiche vivaci e brillanti, dissolte e ridestate, simboleggiano il legame con la natura ma anche il dualismo che le vede protagoniste nella caotica societa' contemporanea, madri e manager, creature fragili e determinate al tempo stesso, risucchiate dal vortice degli eventi ma in grado di guardare positivamente verso l’avvenire.

Negli acquerelli la materia deborda, uomo e natura si fondono in un primigenio caos che tutto ingloba. Se gli spunti artistici si possono cercare anche nel movimento graffitista newyorkese per l’immediatezza d’esecuzione dovuta anche alla tecnica usata, l’etica che impregna queste opere e' piu' vicina all’arte di Hieronymus Bosch. Come nei dipinti del pittore olandese, vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo, l’umanita' peccatrice soggiace alle tentazioni del demonio ed e' condannata all’Inferno a causa della sua stoltezza, l’uomo contemporaneo, a causa della sua cupidigia e' destinato a distruggere la natura che lo ha creato e di conseguenza se' stesso.
Ma la speranza e' sempre presente nelle opere di Cordischi, la speranza del riscatto dell’uomo nel futuro.
L’artista opera anche nel campo del design, realizzando mobili, in particolare sedie e tavoli, lineari e minimalisti, apparentemente distanti ma in realta' paralleli alla sua pittura. E proprio alcune particolari sedie da lui realizzate, grandi sculture disposte intorno ad un tavolo, hanno segnato l’incontro con l’artista Roberta Pugno che le ha volute, nere e minacciose, per il suo progetto espositivo su Giordano Bruno nel Castello Aragonese di L’Aquila. Le sedie dell’Inquisizione, simboli tetri della violenza dell’ideologia che giudica e condanna al rogo il grande filosofo, segnano il confine tra il passato e il futuro, tra l’oscurita' e la luce, verso un destino che e' nelle mani dell’essere umano.

Ospite di Cordischi negli Incontri al Vittoriano, Roberta Pugno lascia anche lei che le sue opere, materiche e raffinate, siano un messaggio d’amore per l’uomo e la conoscenza. Il suo Voltodoro ne e' l’enigmatica conclusione, un volto femminile che affiora dalla materia e che possiede tutta la forza ancestrale e primordiale della natura. Come nelle opere di Cordischi e' ancora una volta la donna la depositaria della speranza nel domani.

Orazio Cordischi nasce a Pescara nel 1956 e si diploma al Liceo Artistico di Roma. Viaggia molto ed espone le sue opere in Italia e all’estero, ad Amsterdam, Parigi, Stoccarda.

Inaugurazione Mercoledi' 17 Gennaio ore 18
Presentazione dell’opera dell’artista e visita guidata all’esposizione Domenica 21 Gennaio, 18.30

Complesso del Vittoriano, Sala Giubileo
Via di San Pietro in Carcere - Roma
Orario: Mercoledi' - Giovedi' 9.30 - 19.30; Venerdi' e Sabato 9.30 - 23.30; Domenica 9.30 - 20.30

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