Russo Galleria D'arte
Nardo' (LE)
via Duca degli Abruzzi, 21
0833 572629

Massimo Lomi
dal 19/1/2007 al 3/2/2007
17,30 - 20,30

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Massimo Lomi



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19/1/2007

Massimo Lomi

Russo Galleria D'arte, Nardo' (LE)

Il codice estetico. La luce e' l’elemento principe delle sue creazioni: viene utilizzata per sottomettere il disegno e il colore.


comunicato stampa

Il codice estetico

L’innamoramento che non di rado invade l’intimo di un essere umano, quando soccombe rapito al cospetto di un’opera d’arte, non e' determinato dalla sua “bellezza" estetica, ma da una reazione inconsapevole verso qualcosa di positivo ed ignoto che appaga l’animo dell’individuo. La visione delle pitture di Massimo Lomi provoca tale reazione emozionale; egli e' un artista che soddisfa l’intelletto perche' la sua opera sino ad oggi realizzata “parla" finalmente la lingua universale dell’Arte. Il Maestro si rivela come l’artefice della sintesi di almeno quattro secoli di pittura: dal Seicento fino ai giorni nostri. La luce e' l’elemento principe delle sue creazioni: viene utilizzata per invertire le regole tradizionali dell’architettura compositiva e sottomettere il disegno e il colore.

Disegno e colore che convivono - finalmente - dopo l’innaturale “separazione" cinquecentesca che vedeva gli artisti toscani primeggiare nel disegno, mentre quelli veneti nel colore. Sintesi di una storia dell’arte italiana vista in chiave estetica, i cui risultati finali evidenziano un bilanciamento o per meglio dire una pariteticita' tra segno e cromia. La luce quindi per Lomi e' fondamentale, essa e' strumento per la creazione di superfici illuminate dal sole alle quali vengono contrapposte zone di netta ombra, senza mezzetinte, ottenuta dall’effetto visivo della “tavola scoperta". Il colore non copre - com’e' evidente e come ha sottolineato l’Artista - l’intera superficie dei dipinti perche' “il resto e' legno". Le opere di Lomi si prestano anche a letture leggere, come tutte le opere dei grandi artisti, ecco perche' l’impressione che si ha da una semplice lettura sensitiva rimanda a quel periodo storico che ha visto la pittura italiana della seconda meta' dell’Ottocento, e quella toscana in particolare, rivaleggiare ad armi pari con quella francese. E con quei pittori nella cui coscienza s’era venuto maturando un amor di natura disceso dalle enunciazioni romantiche.

E' un errore a mio avviso considerare le pitture di Lomi in una dimensione di art revival che sicuramente lo vede compresso rispetto al suo vero ed autentico codice estetico, tanto originale quanto stupefacente ed attuale. Si, diciamo pure che la sua attivita' artistica appare legata, per i noti vincoli di sangue e per le esperienze familiari, alla pittura nostrana a cavallo tra Ottocento e Novecento, tuttavia i risultati sono altra cosa, per due motivi. Il primo riguarda l’impostazione dei temi, ovvero la preferenza dei particolari, in luogo di scelte piu' complete e visivamente piu' compiacenti; il secondo motivo riguarda l’uso della luce e dei colori, simile ma nella sostanza differente da esempi riconducibili, come qualcuno ha affermato, ai macchiaioli o alla pittura coeva d’oltralpe, basti pensare all’assenza delle mezzetinte.

Ovviamente ogni forzatura sarebbe possibile ma non auspicabile perche' limiterebbe l’originalita' e la genuinita' della personalita' artistica del Maestro. Nella sua pittura gli scorci e gli elementi in essi contenuti si caricano di valenza documentale testimoniando, tra finestre imbellite da gerani e frammenti di paesaggi, la normalita' quotidiana che solitamente sfugge all’occhio distratto dalle faccende giornaliere. Ma che si rivela caratteristica peculiare di luoghi e di comunita' che attraverso il loro habitat possono essere raccontati sotto diversi punti di vista. Vengono valorizzati elementi che in altri tempi non hanno avuto dignita' di essere rappresentati come protagonisti, anche se presenti in quanto parti integranti di un contesto scenico. Anche quando il Maestro esce fuori dai vicoli e dalle piazzette si conferma, proprio per la sua singolare essenzialita' pittorica, un raccontatore di emozioni autentiche, cosi' come si e' rivelato nell’opera “L’ora dei sogni".

E' un artista completo che utilizza in maniera disinvolta il pennello con il quale de-scrive cio' che vede in chiave poetica; nelle opere egli riesce come pochi a consentire l’integrazione formale attraverso un processo tutto intuitivo-mentale. Cio' vuol dire che invita chi guarda le sue pitture a completarle secondo il proprio modo d’essere, in un processo dinamico che e' fuori dall’opera ma che interagisce con essa, dall’interno all’esterno e viceversa. Il colore, complice non secondario di questa dimensione poetica, non risulta essere tormentato e, come afferma Franco Alessandro Lessi “e' steso con puro sereno istinto, o impastato direttamente con risultati che testimoniano del fremito interiore e un tocco di spontaneita' espressionistica". Maneggevolezza nell’uso della tavolozza e velocita' di esecuzione sono caratteristiche fondamentali e determinanti per una pittura che vuol evocare momenti sublimi, unici ed irripetibili, nella loro magnifica poeticita'. Lomi ha il merito di averci donato una pittura di alto valore culturale ed artistico che e' ormai testimonianza storica e prezioso patrimonio dell’arte italiana. Marcello Ippolito

Immagine: I panni di Matera. Tempera su tavola, cm. 36 x 36

Inaugurazione:20 gennaio - ore 19.00

Russo Galleria D'arte
via Duca degli Abruzzi,21- Nardo' (Le) orario: 17,30 - 20,30

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